Tu...?

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Avviso 1: la storia si svolte in un epoca in cui i quirk sono comparsi da poco, gli eroi sono "illegali" e l'identità di chi vuole combattere il crimine deve rimanere segreta ⚠️

Avviso 2: Boy X Boy esplicita 🔞
Continuate a vostro rischio 🔞

Attraversò la strada sotto ad una tenue pioggerella, entrando nel locale il più in fretta possibile, cercando di non bagnarsi. Un cameriere lo accolse all'ingresso, accompagnandolo ad un tavolo apparecchiato con un biglietto sopra: era il primo, stranamente.
Si sedette sulla sedia di fronte alla porta, con le spalle verso il muro, ordinando un aperitivo nell'attesa. Non era solito bere alcolici prima di cena, ma quel giorno ne aveva proprio bisogno.
Chiuse gli occhi, portandosi una mano al fianco e tastando la pelle sotto alla camicia nera; sussultò appena, grato però nel sentire il tessuto ancora asciutto. Imprecò mentalmente contro quel Villain che solo poco prima aveva pensato bene di ficcargli un coltellino seghettato appena sotto alla costola.

Appena il cameriere posò il suo drink sul tavolo se lo scolò, sperando che l'alcol inibisse il dolore, anche di poco.
Ormai con quel criminale aveva instaurato una sorta di guerra personale, erano come nemesi: i loro scontri erano sempre più cruenti, mentre nelle ultime settimane sembrava che i loro incontri stessero aumentando per frequenza.
"Forse c'è qualcosa sotto..."

Il suo flusso di pensieri fu interrotto dall'arrivo di un uomo biondo: occhiali da sole sul naso nonostante la pioggia e un completo elegante, i capelli legati in uno chignon, al contrario dei suoi, lasciati sciolti.
«Scusa il ritardo, mi hanno trattenuto al lavoro» Gli sorrise, accomodandosi nel posto di fronte al suo.
«Figurati, sono arrivato poco fa.» Non gli sfuggì un livido bluastro proprio sotto al mento dell'uomo; questi dovette accorgersi del suo sguardo e si massaggiò il punto, togliendosi poi gli occhiali.
«Giornataccia. Per la fretta mi sono messo a correre giù per le scale e ho fatto un bel volo!» Il suo sorriso e la sua risata erano davvero contagiose per lui, come quelle di nessun'altro.
«Che dici, ordiniamo?» Annuì, lasciando che fosse lui a richiamare il cameriere.

Hizashi iniziò a parlare, come suo solito, tempestando l'altro di parole e domande.
Ad una prima occhiata Aizawa non sembrava una persona socievole, tutt'altro; eppure dopo qualche uscita aveva imparato a capirlo: sembrava ascoltare disinteressato, distratto, invece non perdeva nessuna delle sue parole, rapito. Aveva avuto quasi da subito l'impressione che gli piacesse ascoltarlo, e a lui piaceva parlargli, raccontargli tutto di sé (o quasi).
Dopo un incontro fortuito avevano iniziato una piacevole frequentazione, anche se per ora non avevano concluso nulla e non sapeva nemmeno quali fossero i suoi sentimenti.

«Stavo pensando, la prossima volta potremmo organizzare una gita da qualche parte. Ti andrebbe?» Chiese appena il cameriere ebbe portato via i loro piatti vuoti.
«Buona idea.» Si limitò a rispondergli, ma ormai sapeva che quelle poche sillabe volevano dire molto di più.
Diversamente dalle altre serate, Aizawa stava stranamente ordinando alcolici: solitamente beveva acqua, ma questa volta gli aveva chiesto di ordinare del vino, e non sembrava star reggendo molto bene. Non l'avrebbe definito ubriaco o alticcio, solo più complice e incline alla risata.
Dovette comunque trattenersi più volte dal ridere e dal prenderlo in giro, ma si stava divertendo davvero a vederlo così.

Dopo il dolce decise che lo avrebbe accompagnato fino a casa, e il corvino non rifiutò.
Per loro fortuna la pioggia aveva smesso di cadere, quindi si concessero una passeggiata per la città fino all'appartamento dell'uomo.
«Abiti qui?» Gli chiese, indicando una delle porte sul pianerottolo del piccolo edificio.
«Già.» Si avvicinò alla porta, per poi girarsi verso di lui, pronto a salutarlo.
«Grazie per la bella serata Aizawa, mi sono divertito.» Lo guardò negli occhi, in quel momento decise che poteva azzardare un bacio sulla guancia, come saluto e come segno di interessamento.

Anytime, anywhere and anyway [EraserMic]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora