Avviso: Boy x Boy esplicita! 🔞
La voce della signora Hamilton pareva potersi sentire da ogni angolo della sala, visto che con una certa frequenza molti nobili si giravano verso il tavolo a cui sedeva la donna e, con sua immensa sfortuna, a cui sedeva anche lui.
Si portò alle labbra un bicchiere di champagne, sorseggiandolo con nonchalance nella speranza che attutisse i suoi sensi.
«Signor Aizawa, dovrebbe godere un po' di più di questa compagnia, e di questa bella crociera!»
Perché ce l'avesse tanto con lui poi, era un mistero. Forse perché non rideva come un ebete alle sue battute insensate?Volse lo sguardo dall'altra parte, cercando di soffermarsi su qualche dettaglio del salone: i lampadari sfavillanti, le decorazioni delle pareti, così appariscenti e colorate, l'arredamento di sedie e tavoli, elegante e sfarzoso... Poi una mano gli si posò sulla spalla, pesante, richiamando la sua attenzione.
«Non farci caso, è umorismo inglese da due soldi. Solo loro lo capiscono.» Seccato alla vista di quella chioma bionda e nell'udire quella voce così squillante, bevve un altro sorso, cercando di trattenere una smorfia o un sospiro.
«Non so se sopporto meno lei, o voi, Signor Yamada.» Questi sorrise, versandosi da bere nel bicchiere e tornando al suo tavolo, poco lontano; ovviamente, non prima di avergli lanciato un'ultima frecciatina.
«Ci vediamo dopo in camera, Signor Aizawa.»Di nuovo, trattenne un sospiro.
Ovviamente, quello scambio non sfuggì alla Signora Hamilton e alla sua amica, la Signora Dafoe.
«Trovo ancora assurdo ripensare al madornale errore che vi ha visto coinvolto, Signore.» Con quel falso senso di giustizia nella voce, la donna castana raccolse i consensi dei presenti, che ovviamente non mancarono di lanciargli diversi sguardi dubbi.
«A una persona del vostro calibro poi.» Il Signor Dafoe, pettegolo quasi quanto la moglie, le diede corda.
«Costringerla a dividere la sua camera con uno sconosciuto. Almeno è un nobile come voi, ma diciamocelo: è un terzogenito, e di una famiglia di minore importanza rispetto alla vostra.» Si avvicinò a lui, come se gli stesse confidando chissà quale segreto.
Non aggiunse nulla, facendo un cenno al cameriere perché gli portasse un caffè; questo arrivò subito, in un bel vassoio d'argento e lui, portando la tazzina con sé, salutò i nobili inglesi e si ritirò nella sua stanza.Percorse i vari corridoi fino alle stanze della prima classe lentamente: non aveva così tanta fretta di ritirarsi, ma non voleva più trascorrere tutto quel tempo con quei nobili dalla puzza sotto il naso.
Su una cosa avevano (parzialmente) ragione: odiava condividere la stanza con l'uomo biondo. Non per il suo lignaggio, di quello non gli importava granché, solo per una questione di spazi personali e privacy, due cose a cui teneva particolarmente.
Ancora non riusciva a liberare il suo corpo dalla sensazione di rabbia e frustrazione di pochi giorni prima, quando si era trovato uno sconosciuto in camera e, ad una sua richiesta di spiegazioni, responsabile e comandante gli avevano semplicemente risposto che "qualcuno doveva aver accettato una prenotazione in più". E ovviamente a quale stanza era stato assegnato il Signor Yamada? Praticamente l'unico scapolo della nave.
Ancora con quella sensazione addosso, fece retro-front, diretto verso il ponte per una passeggiata, nella speranza che il rumore delle onde gli conferisse un po' di calma e tranquillità.*
I giorni seguenti trascorsero come i primi: noiosi e monotoni.
Tralasciando lo spiacevole incidente con il suo nuovo "coinquilino", il viaggio era come se lo era immaginato. Trascorreva le sue giornate a leggere in uno dei salottini o, quando le chiacchiere diventano insistenti, seduto all'aperto, a godersi il sole e l'aria di mare.
In tutto questo, il Signor Yamada invece sembrava divertirsi, facendo parlare di sé sia dalla signore e i rispettivi mariti, che dalle "innocenti" figliole.
Doveva ammetterlo, per essere un suo conterraneo aveva dei tratti particolari, e la chioma bionda contribuiva a donargli un aspetto quasi affasciante.
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Anytime, anywhere and anyway [EraserMic]
Fanfic"Sempre, ovunque e comunque", in ogni epoca, in ogni universo: Aizawa e Mic sempre insieme, alla ricerca l'uno dell'altro. Un insieme di OneShot - AU, con i nostri due personaggi sempre come protagonisti. Linee guida nel primo capitolo 😉 Come semp...