Solo issandosi la tracolla a spalla si accorse di quanto effettivamente fosse stato poco produttivo quel giorno in ufficio; il lavoro da sbrigare a casa si stava accumulando, in giorni in cui lui, a casa, non ci voleva proprio stare.
Si alzò infine, sospirando, ottenendo una visuale di tutti quei piccoli cubicoli, senza più nessuno sedutovi al centro da diverse decine di minuti. Sorpassando quella di Miya gettò uno sguardo sulla sua foto di famiglia e sua figlia, una piccolina dai capelli nerissimi che stravedeva per lui.
Sorridendo inconsciamente si avviò verso l'ascensore, incrociando per un secondo (o forse meno) lo sguardo di un giovane seduto in uno dei cubotti dell'ufficio accanto.Sinceramente incuriosito si sporse all'interno dello stanzone, in tutto e per tutto identico a quello in cui lavorava lui.
Gli occhi che aveva intravisto poco prima, e il loro possessore, erano ben nascosti dietro a una delle tante pareti di plastica. Non sapeva bene quale istinto lo guidasse in quella ricerca, ma si spremette le meningi in quella manciata di secondi per far venire fuori quella figura.
«Oh come?! Si chiuda pure! Non c'è più nessuno tanto...» Disse, mimando una conversazione con il guardiano notturno, marciando poi pesantemente verso l'uscita. Tornò subito sui suoi passi, silenziosamente, con la testa sporta dentro l'ufficio.Non passò molto perché una testa, ricoperta da folti capelli neri, comparisse come per magia; gli occhi sbarrati ed increduli appena sotto a qualche ciuffo disordinato a minacciarlo silenziosamente per quello stupido scherzo.
Gli fece una linguaccia appena i loro sguardi si incrociarono di nuovo, scatenando nel corvino un nuovo sguardo truce.
Vedendolo tornare sui suoi passi gli si avvicinò, incuriosito.
«Sorry, spero non ti sia offeso.» Ridacchiò, incrociando le braccia proprio sopra ai finti muri del quadrato e sbirciandoci dentro: le pareti erano praticamente spoglie, con solo un calendario anonimo attaccato, mentre sulla scrivania vi era solo lo stretto necessario, disposto abbastanza ordinatamente.«Ti fermi spesso fino a tardi?» Chiese poi, continuando a scrutare il piccolo spazio del collega.
Questi gli rivolse uno sguardo seccato, indicando poi la tastiera posta davanti al pc, acceso e illuminato.
«Sei muto per caso...?» Portandosi la mano alla bocca, con fare decisamente teatrale; fece quindi che entrare e sedersi sulla scrivania, come se niente fosse.
Il povero corvino altro non potè fare che sospirare sonoramente, già allo stremo delle forze.«Primo: Chi ti conosce?
Secondo: Sto lavorando, nel caso non si fosse notato.
Terzo: No, non mi fermo fino a tardi solitamente, ma ho della roba da finire.
Quarto: Sparisci.» Ogni punto era stato accompagnato da un dito alzato, in progressione, e una faccia arcigna molto più eloquente delle parole.«Oh sorry! It's my fault! Mi chiamo Hizashi Yamada, lavoro nell'ufficio qui di fronte.» Gli tese la mano, che ovviamente venne bellamente ignorata.
«Rivediti il punto quattro.»
«Suvvia, toccherebbe a te presentarti ora!» Con una prepotenza degna di nota, gli mise direttamente la mano sotto alla faccia, non dimenticando di sfoggiare un enorme ghigno divertito.
«Aizawa Shota. Ora, se non ti spiace, sparisci.»
Quel "non ti spiace" dovette suonare diverso alle sue orecchie, visto che sceso dalla scrivania decise di rimanere comunque lì a ficcanasare in silenzio.O almeno, stette zitto fino al momento in cui non vide con i suoi occhi la pratica a cui stava lavorando Aizawa.
«Guarda che sbagli, devi cambiare questi valori così.» Senza chiedergli, si spostò la tastiera, iniziando a digitare velocemente i valori nel metro di misura corretto. All'inizio il corvino protestò, e anche tanto, ma appena vide diverse spunte verdi prendere il posto delle croci rosse, si zittì, osservando attento.
«It's a common mistake, non ti preoccupare.» Esordì infine, caricata la prima pagina di dati.
Aveva inquadrato subito il ragazzo, non si aspettava un "grazie" o altro, quindi semplicemente gli fece un sorriso, tornando a sedersi sulla scrivania.

STAI LEGGENDO
Anytime, anywhere and anyway [EraserMic]
Fanfiction"Sempre, ovunque e comunque", in ogni epoca, in ogni universo: Aizawa e Mic sempre insieme, alla ricerca l'uno dell'altro. Un insieme di OneShot - AU, con i nostri due personaggi sempre come protagonisti. Linee guida nel primo capitolo 😉 Come semp...