Epilogo

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È strana la memoria, cancella via giorni interi e cattura minimi particolari ad alcuni quasi invisibili. Ci son cose che non ricorderai neanche a distanza di ore o secondi e altre che invece rimarranno per sempre impresse nella tua mente e nel tuo cuore. Ci son cose che la memoria decide di eliminare e no, non sei tu a scegliere. Ci son altre cose invece che la memoria ti impone di marchiare sulla tua pelle, come un simbolo di riconoscimento. La memoria come il tempo è una grande bastarda: un giorno le cose più importanti le hai fisse in mente e il giorno dopo non c'è più nulla. Vuoto totale. Poi ti rinviene o quantomeno ti passa per l'anticamera del cervello quel piccolo flashback che avevi tenuto nascosto dentro di te senza neanche saperlo e lì riaffiorano i ricordi, quelli remoti e quelli recenti, che magari avevi anche messo da parte, ma che la memoria non ti ha fatto cancellare del tutto. Con la memoria non hai un appiglio o una scusa, devi semplicemente abituarti e conviverci. La memoria ti tutto e niente. Possono esserci piccoli e grandi vuoti e piccoli e grandi ricordi. Non prendiamoci in giro, a chiunque sarà capitato di aver avuto quel flash che fino a qualche secondo prima era completamente sconosciuto. Poi lo analizzi, ci passi ore ed ore a ricordare nella tua mente ad occhi chiusi cosa quel momento ha significato per te, ed ecco che ritorna tutto ciò che non ricordavi neanche di aver vissuto. Quei piccoli attimi, momenti di gioia, paura, rabbia o tristezza che ti sei concesso tempo fa, ma non ricordi. Rimembro che da piccola avevo paura di dimenticare. Dimenticare abbracci con mamma e papà, giochi con amichetti, giornate passate in compagnia di zia e pomeriggi passati in cucina con la nonna. Allora chiudevo gli occhi e pensavo "Da grande devo ricordarmi di questo momento". Non so come ma ha funzionato, ha funzionato davvero. Non per merito mio, ma per merito suo, della memoria. Forse alla fine non è poi così bastarda come sembra...o meglio non lo è sempre.

Vi starete chiedendo il perché di tutto questo sproloquio...beh, perché la mia memoria avrà anche cancellato momenti futili, ma quell'esperienza l'ha tenuta pronta e chiusa a chiave in una camera del mio cervello, ed è pronta ad aprirsi ora a distanza di anni.
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25 anni dopo-Ottobre 2045

D: mamma ti muovi?! Sta per iniziare! -sento mia figlia Diana chiamarmi dal salotto. Scendo le scale e mi siedo accanto a lei e mio marito Lorenzo.
A: eccomi qui, è iniziato?
L: sei arrivata giusto in tempo

Si, sono aurora. Quella aurora che 25 anni fa vi ha raccontato della sua avventura al collegio. Cavolo quanto tempo è passato. Quasi non sembra vero ma ormai non ho più 15 anni, quella è quasi l'età di mia figlia.
Se vi chiedete perché è agitata la spiegazione è una: il collegio. Dopo tanto tempo stanno rimandando in onda l'edizione a cui partecipai. Edizione 2020 datata 1992. Nè lei nè mio marito mi hanno mai vista in televisione, quindi devo dire che per loro è proprio qualcosa di emozionante. Io ormai è la miliardesima volta che mi rivedo sul piccolo schermo e quasi non mi fa più effetto. Sono felice che la mia famiglia venga a conoscenza del mio passato, ma sono anche un po' spaventata dalla reazione che potranno avere. Insomma, in onda è stata anche mandata la storia tra me e Davide Vavalà. No, non è diventato mio marito come in molti speravano, anzi siamo durati relativamente poco. Contate che  ci siamo messi assieme a luglio e ci siamo lasciati a dicembre dello stesso anno...già. La motivazione? Easy: sofia Cerio. Si è reso conto che forse era sofi quella davvero giusta per lui e mi ha piantata in asso così, tramite messaggio, mentre io ero distante kilometri e kilometri da loro due che stavano passando il pomeriggio assieme mentre io ero in chiamata con Esa e gio che mi consolavano. Si, sono stata male, ma tutto passa.

D: mamma sei tu quella? -dice la ragazzina al mio fianco indicando sofia in tv.
A: no, sono quella lì -le rispondo indicandomi.
D: che bella che eri
A: grazie piccola

Vediamo il programma fino alla fine e poi mando diana a dormire, mentre io mi faccio un thè. Lorenzo sale in camera da letto e io aspetto che l'acqua bolla. Immergo la bustina e aspetto un po', poi mi siedo a tavola e penso. Ripenso a tutte quelle persone che mi hanno fatto stare bene lì in collegio, ripenso alle facce sconvolte delle mie migliori amiche quando mi hanno vista in tv, ripenso a come la storia con davide sia stata breve, ma la più bella che io abbia mai avuto. A risvegliarmi dai miei pensieri però è il telefono sul tavolo che si illumina. Nuova notifica.

Messaggio da +39 *** *** ****:
Hei Auro, sono Davide.

Non credo proprio sia il davide che state e sto immaginando, sono passati anni, non può mica avere ancora il mio numero.

A +39 *** *** ****
Davide chi scusa?

Da +39 *** *** ****
Davide Vavalà, quello del collegio, ricordi?

Oh no, ci risiamo.

Davide Vavalà- What I didn't expect♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora