99.

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Uno dei momenti che più attendevo con ansia qui al collegio è sempre stato il ballo di fine corso. Sin dagli anni passati è sempre stata una delle cose che più mi piacevano, forse perché al giorno d'oggi s'è ormai persa l'usanza...a meno che non sei nato in America, o come la chiamo io "La parte giusta del mondo". Quest'anno però il ballo qui al collegio sarà un po' diverso ed è abbastanza palpabile come cosa già dalla coreografia. Quando noi ragazze vediamo i vestiti che ci sono stati riservati rimaniamo un attimo di stucco. Ci immaginavamo i vestiti carini delle scorse edizioni, mica pantalone, giacca e cravatta neri e camicia bianca come un cameriere! No aspetta, i camerieri hanno il papillon...vabbè fa lo stesso.

Gi: raga sembrano i pantaloni di mia zia! Non pensavo sarei invecchiata così in fretta! -dice la Scarano infilandosi la camicia nei pantaloni.
G: io sembro mio nonno, i vestiti maschili ci sono, i capelli corti anche. Faccio cagare mamma santa -parla fra sé e sé Giulia Matera guardandosi allo specchio e aggiustandosi la cravatta al collo.
A: naaah sembriamo solo quelli delle iene...grande genio che sono, dobbiamo sembrare loro, grazie al cazzo che gli assomigliamo -dico affiancando giulia allo specchio aggiustandomi meglio i capelli.
G: il ragionamento non fa una piega Auro
A: lascia perdere, sto andando fuori di testa. Domani a quest'ora saremo praticamente tutti a casa e boh, ho una morsa allo stomaco solo a pensarci e-
E: FERMATI NON CONTINUARE QUESTO DISCORSO! -mi urla interrompendomi esa dall'altro lato della stanza severamente- È la nostra serata, guai se ce la roviniamo pensando a domani
U: esatto, è la nostra ultima sera al collegio, godiamocela -continua Usha abbracciando da dietro me e Giulia ancora davanti allo specchio.
Li: si, se finisco a piangere -termina Linda mentre usciamo dalla stanza.

Ad attenderci ci sono i ragazzi tutti già belli e pronti schierati in fila uno accanto all'altro. Ci riuniamo tutti nelle solite file indiane dietro i sorveglianti e scendiamo in cortile, dove luci, banchetti pieni di cibo VERO, prof e telecameraman sono fermi ad attenderci. Quando la musica parte iniziamo a ballare la coreografia pianificata e imparata nei giorni scorsi e alla fine balliamo tutti insieme, professori compresi. Dopo aver fatto un ultimo mega ballo tutti insieme buttando nella mischia anche i sorveglianti e Enzo corriamo tutti verso il buffet. Mi riempio il piatto in maniera esorbitante e mi siedo su una delle sedie dove a inizio serata ci stavano aspettando i prof e il preside.

D: sei bellissima, anche col piatto pieno di cibo -mi sussurra all'orecchio da dietro qualcuno che conosco fin troppo bene e come fosse la prima volta migliaia di brividi mi percorrono tutto il corpo.
D: poi mi spiegherai perché per qualche secondo hai tremato
A: perché mi fai sempre lo stesso effetto, anche a distanza di due mesi
D: idem. Ora però dammi qualcosa da mangiare che quando sono arrivato al buffet la metà della roba era già finita e tu hai ben tre rustici tutti identici -dice lasciandomi un bacio sulla guancia e sedendosi alla mia destra.

Poggio con tutt'altro che delicatezza le mie gambe sulle sue e poi prendo uno dei miei rustici e glielo metto nel piatto.

A: te ne cedo uno
D: beh conoscendoti è già qualcosa
A: che simpatico che sei dado star
D: uh dado star è nuovo, bisogna aggiungerlo alla lista dei soprannomi improponibili che mi hai dato nel giro di due mesi
A: tanto lo so che infondo ti piacciono -dico avvicinandomi al suo viso.
D: tu dici? -mi da corda avvicinandosi ancora di più.
A: io dico
D: beh hai ragione -mi lascia un bacio sul naso.
A: ovviamente. Uh il trenino, andiamooo! -poso entrambi i nostri piatti di plastica su una sedia e trascino me e il mio ragazzo nella mischia. Com'era? È l'ultima sera. Dobbiamo godercela.

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Ho fatto questi due capitoli "corti" perché il prossimo emotivamente ci ammazzerà tutti, me compresa, quindi preparatevi psicologicamente. Love u all.

Davide Vavalà- What I didn't expect♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora