Capitolo 46

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Draco's pov


Alla visione della piccola Weasley tutta sudata che irrompeva nella Sala Grande capì all'istante che qualcosa non andava, soprattutto perché la Granger non era con lei. La testa iniziò a pulsare, i battiti accelerarono e la vista divenne offuscata alla parola Mangiamorte. Non poteva essere. Immaginavo che dietro a tutto questo potesse esserci mio padre, ma perché proprio lei? Sapevo i suoi pregiudizi, che fino a poco tempo fa erano anche i miei, per i Nati Babbani ma non mi capacitavo perché lei. Poi successe tutto in fretta: la Weasley che si scaraventava contro Theodore e poco dopo la sua confessione. Preso dalla rabbia feci volare delle panche e un tavolo e mi avvicinai pericolosamente a lui, ma fui fermato dai presenti e lui fu portato via da Hagrid. La mia cassa toracica si alzava e si abbassava a velocità impressionante, la mia vena sul collo pulsava e le mani mi tremavano. Sapevo di cosa era capace mio padre e i suoi compari. In fondo, anche se per poco tempo e poi con il mio tradimento, sapevo come si muovevano e cosa facevano con le "vittime". Non si sarebbero sporcati subito le mani per ucciderla, ma l'avrebbero torturata. Non mi accorsi nemmeno che mi avevano fatto sedere. La mia testa girava e sentivo la bile in gola. Avevo i muscoli bloccati, soprattutto quelli facciali. <<Malfoy?... Draco?>> Udì una voce chiamarmi. Poi due mani scrollarmi per le spalle. Alzai lo sguardo e ritornai dal mio stato di trans. Sei paia di occhi mi fissavano. <<Draco.>> Stavolta era Potter a richiamare la mia attenzione. Mi aveva chiamato per nome. Scioccante se non fosse che avevo ben altro per la testa. <<Hai idea di dove possa essere tuo padre?>> Continuò con la voce incrinata dalla rabbia. <<Quello non è più mio padre da tempo. Comunque no. Le nostre case sono sicuramente tenute d'occhio dal Ministero dopo la sua fuga.>> Risposi. Improvvisamente sentimmo uno sbattere di ali e un gufo far atterrare proprio dietro di me una lettera. Dallo stemma applicato alla chiusura capì subito chi fosse il mittente. Immediatamente la aprì.


"Draco,

Ti aspetto oltre i confini della Foresta Proibita domani sera alle 10.00. Vieni da solo, sempre se troverai il coraggio di affrontarmi, o la tua amichetta sangue sporco verrà torturata fino alla morte. Non sfidarmi o te ne pentirai.

LM"


Maledetto bastardo. Mi costrinsero a leggerla a voce alta. <<Bene. Sicuramente da solo non andrai. Puoi scordartelo.>> Disse Blaise. <<Invece devo.>> Risposi. <<No.>> <<Non avete idea di cosa è capace mio padre.>> <<Senza offesa Signorino Malfoy ma lui è scappato durante la Guerra invece di rimanere affianco di colui a cui aveva prestato giuramento.>> Intervenne la McGranitt. Mi sorprese. <<Bene. Abbiamo meno di 24 ore per tirare giù un piano efficace.>> Continuò. <<Ma con tutto il rispetto...>> <<Oh basta. È deciso. Non lascerò che un altro mio studente perda la vita. Voi tutti siete d'accordo?>> E tutti i presenti annuirono. E questo mi lasciò senza fiato. Sapevo che non lo facevano per me, probabilmente, ma mi fece comunque piacere sapere di non essere solo. Ci sedemmo tutti attorno ad un tavolo per formulare il modus operandi che avremmo dovuto utilizzare domani sera. A costo di rimetterci la vita ma la mia piccola Granger domani sera sarà sana e salva. È una promessa.






Eccomi. La McGranitt ha sempre una marcia in più. Vedremo il piano che tireranno giù e come andrà a finire. (Siamo quasi alla fine della storia.) Spero vi piaccia. Un bacio. 

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