Capitolo 33

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Draco's pov


Avevamo già fatto colazione e ci stavamo dirigendo verso il cortile per incontrare Hagrid. Arrivammo insieme al gruppo dei Grifondoro e guardai un attimo nella loro direzione ma la Granger continuava ad evitare ogni tipo di contatto, ovviamente visivo, con me. Sicuramene appena avrei avuto occasione le avrei chiesto cosa stava succedendo. Hagrid ci spiegò il programma della giornata e poi ci congedò. Lei era già partita verso il campo da Quidditch e io dovetti allungare il passo per starle dietro. Ad un certo punto decisi di afferrarla per il braccio per capire cosa avesse. Lei di tutta risposta mi tirò un ceffone in pieno viso. Rimasi scioccato. Era uscita di testa? Le ringhiai contro furioso. Anche lei mi rispose con lo stesso tono. Poi si girò e riprese il suo cammino. Provai a sdrammatizzare facendole una battuta ma peggiorai soltanto la situazione. Mi si avventò contro colpendomi con i pugni il petto mentre iniziò a piangere e mi urlò parola per parola quello che avevo detto il giorno prima in biblioteca a Pansy e Theodore. Oh cazzo, ma lei dove era? Ero una merda. Vederla in quello stato mi faceva male. Provai a spiegarle ma non mi lasciò il tempo che mi chiese di starle lontano. Iniziò anche a piovere. <<Non volevo che sapessero di noi, di quello che sta succedendo. Perché nemmeno io me lo so spiegare. Tu sei diversa, credimi. Se avessi voluto soltanto portarti a letto l'avrei fatto la prima volta che entrasti nella mia stanza. Sono uno stronzo. Ma per favore non mi abbandonare, ti prego.>> Le gridai tutto questo mentre lei si stava allontanando da me. Avevo bisogno di lei. Non mi era ancora ben chiaro cosa stessi provando nei suoi confronti ma ero certo che non era più solo attrazione fisica, almeno, non solo. La vidi fermarsi di scatto. Si girò verso di me. <<Come posso fidarmi ancora di te? Le tue sono solo parole, belle parole, ma niente di più. Finiamola qui, almeno ti eviti dei sensi di colpa inutili. Non voglio farti pena. Sei tu che mi stai costringendo ad abbandonarti.>> Mi rispose. Le corsi incontro e annullai le distanze tra di noi. La baciai. Subito provò a dimenarsi ma poi si arrese. La pioggia cadeva incensante ma a nessuno dei due sembrò importare. Le nostre lingue si rincorrevano disperate. La strinsi fortissimo a me. La volevo con tutto me stesso. Ed era una sensazione nuova per me.


Hermione's pov


La giornata già faceva schifo, in più si era messo anche a piovere. Non vedevo l'ora di poter tornare al castello. Lontano da lui, lontano da tutti. Mi avviai per l'ennesima volta sperando che avesse recepito il messaggio e che mi lasciasse stare. Ma, come sempre ultimamente, mi sbagliai. Iniziò a spiegarmi, a giustificarsi, a pregarmi di non abbandonarlo. Non riuscivo a crederli. Mi aveva ferita. Glielo dissi. Lui in tutta risposta annullò le distanze tra di noi e mi baciò. Cercai di allontanarlo ma alla fine cedetti. Avevo bisogno di lui. Lo volevo. Volevo che mi facesse sua una volta per tutte. La rabbia non era svanita ma la voglia che avevo di lui la contrastava. Mi strinse più forte continuando a baciarmi. Ci staccammo solo quando le nostre labbra non ne potevano più. Ci guardammo per un tempo indefinito negli occhi. Quegli occhi grigi dove ogni volta mi ci perdevo. <<Dobbiamo andare. Ma stasera per le 11 ti aspetto al 7° piano nel corridoio che porta alla Stanza delle Necessità. Non mancare. Non voglio fare nulla di estremo tranquilla. Voglio solo stare da solo con te.>> Mi disse improvvisamente. Il mio cuore stava facendo le capriole. Cercai di mantenere un minimo di autocontrollo e annuì soltanto. 




Eccoci. Hermione non riesce a fare a meno di lui e sembra che anche per Draco sia così. Chissà cosa succederà nella Stanza delle Necessità. Lo scoprirete presto. Un bacio. 

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