Capitolo 1

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Era una mattina di luglio, il sole cercava di penetrare insistente tra le piccole fessure che il tendone rosso con merletti in oro della mia stanza copriva la finestra. Seduta sul mio letto a baldacchino mi godevo il silenzio che mi circondava. Non c'era nessuno nel dormitorio, nessuno nella sala comune, nessuno nel parco fuori dal castello. Era l'ennesima notte che passavo in bianco, solo il pensiero di addormentarmi e di poter sognare mi faceva rabbrividire. Non so da quanto tempo non dormissi, persino Madama Chips, vedendomi distrutta e sempre più pallida, aveva provato con una pozione a base di valeriana, melissa e biancospino a farmi riposare un pochino ma senza risultati. Sentivo che il mio corpo aveva bisogno di dormire ma il mio cervello glielo impediva.  Se solo avessi avuto la possibilità di prepararmi una pozione da sola, avrei sicuramente provato a trovare qualcosa che mi facesse dormire per sempre. Sentivo, giorno dopo giorno, di non avere abbastanza forza per affrontare il futuro, la cicatrice che mi aveva lasciato la Battaglia non era visibile sulla mia pelle ma la sentivo bruciare dentro di me come se fossi continuamente e ripetutamente scossa dalla Maledizione Cruciatus. "Magari" pensai tra me e me, forse il dolore fisico non mi avrebbe fatto pensare a quello psichico.

Sia Ron che Harry, ma anche Luna e Neville, pochi giorni dopo la fine della Guerra si erano offerti di ospitarmi a casa loro per le "vacanze" estive. Ma avevo prontamente rifiutato senza far trapelare nulla di quello che provavo, sostenendo che preferivo rimanere a scuola ad aiutare gli insegnanti e che poi sarei andata a trovare degli zii lontani in Irlanda. Non avevo zii in Irlanda. Avevano in tutti i modi provato a convincermi ma poi avevano desistito sapendo che non avrei cambiato idea. Tutte bugie, e anche per questo mi sentivo estremamente in colpa, soprattutto verso coloro che non avevano mai smesso di starmi accanto. Ma come potevo dire loro di come mi sentissi? Come poteva essere paragonato il mio dolore in confronto a quello che provavano loro? Come potevo dire loro che ogni mattina speravo di non svegliarmi perché mi reputavo responsabile in parte di quello che era successo? Come potevo guardare in faccia Ron, George, Molly, Ginny, Arthur, Bill e Percy senza piangere? Come potevo fingere di essere felice quando dentro ero morta? Si esatto, perché dentro ero morta. Certo il mio cuore batteva, il sangue pulsava, l'aria dalla mia bocca e dal mio naso usciva, ma io ero morta. Ero morta quella notte e lo sarei stata per sempre. Non provavo più alcuna emozione, se non quelle di repulsione e disgusto, era come se vivessi in un loop temporale dove ogni passo, ogni battito, ogni respiro mi riportava indietro a quella notte. Nemmeno il calore che emanava il sole che cercava con insistenza di prendere padronanza della mia stanza mi riscaldava. Mi odiavo.

Guardavo un punto fisso del muro di fronte al mio letto senza muovermi, continuavo a pensare, a cercare un modo per porre fino a tutto questo strazio. Avrei voluto seriamente morire, essere inghiottita nel buio delle tenebre, chiudere gli occhi e lasciarmi finalmente andare. Nel mese passato avevo più volte tentato di uccidermi. Si uccidermi con le mie stesse mani. Ma senza ottenere risultati. Forse ero troppo codarda per compiere quel gesto estremo fino in fondo o forse ero solo troppo "fortunata" perché c'era sempre qualcuno che mi bloccava in tempo. La professoressa, ormai preside dopo la dipartita di Silente e Piton, McGranitt aveva persino minacciato di mandare un gufo diretto ai miei due migliori amici per informarli della situazione quella volta in cui avevo tentato di bere del veleno ricavato da una pianta trovata nella Foresta Proibita, ma l'avevo supplicata affinché non lo facesse promettendole di non farlo mai più. "Si certo come no" avevo pensato, ma forse il mio finto pentimento doveva averla impietosita e convinta a lasciar stare sia Harry che Ron. E di questo non potevo che non esserle umilmente grata. Con loro quando mi scrivevano fingevo di essere un'altra persona, inventandomi gite e mentendo sul mio stato di salute fisico, ma soprattutto mentale. Agli occhi dei professori rimasti a scuola dovevo sembrare una pazza, o almeno, era come mi sentivo. Ero prigioniera dei miei stessi incubi.

Mi girai per guardare la sveglia sul mio comodino che segnava le 8 in punto e decisi a malincuore che fosse arrivato il momento di alzarmi. Mi diressi verso il bagno per farmi una doccia e darmi una parvenza umana. Aprii il rubinetto dell'acqua calda e mentre aspettai che l'acqua raggiungesse la temperatura ideale mi spogliai del pigiama. Alzai lo sguardo e incrocia due occhi scuri contornati da occhiaie livide, un pallore degno di un fantasma, un fisico ancora più minuto e delle piccolissime quasi invisibili cicatrici che ricoprivano la clavicola e lo sterno. Quasi mi spaventai nel vedermi in quello stato. Scorsi lungo il braccio e trovai l'unica vera cicatrice che mi sarebbe rimasta per sempre impressa sulla pelle, quella che mi aveva inflitto Bellatrix a casa Malfoy e che nemmeno con i migliori unguenti preparati da Madame Chips era andata via. "Mezzosangue" recitava. Non bruciava più al tatto ma faceva male al cuore. Ero stata marchiata. E per di più davanti a quello stronzo, doppiogiochista e serpe di Draco Malfoy. Chissà che fine aveva fatto. Forse era stato arrestato, forse era scappato cambiando identità o forse si era rifugiato tra le braccia della mammina. Un brivido d'odio scosse il mio corpo a quel pensiero. Se mai l'avessi rincontrato il pugno datoli al 3° anno sarebbe stato niente in confronto a quello che gli avrei fatto. Bastardo traditore. E con questo pensiero mi diressi spedita sotto il getto d'acqua tiepida e per un attimo lasciai scivolare via ogni pensiero dal mio corpo.




Primo capitolo di questa storia. Mi rendo conto che questo sia molto triste ma per fare capire lo stato in cui si trova Hermione non potevo fare altrimenti. Saranno capitoli dove verranno presentati i sentimenti dei protagonisti, sentimenti di disperazione e odio verso se stessi. Ma se continuerete a seguirlo vi prometto che i colpi di scena ci saranno e non saranno pochi. Spero vi piaccia.
Buona lettura ❤️

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