Capitolo 23

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Piccola scena a sfondo sessuale.


Sarei stata così per sempre ma avevo bisogno di tornare nel mio dormitorio e di riflettere su tutto quello che era successo. A malincuore mi staccai da lui e mi alzai in piedi. Notai i suoi pantaloni bagnati e constatai che anche i miei lo erano. Arrossì. Anche lui seguendo il mio sguardo e capendo il motivo del mio imbarazzo sorrise portandosi una mano dietro al collo, segno che anche lui era imbarazzato. E di nuovo un leggero rossore colorò le sue gote. Non mi preoccupai nemmeno di salutarlo ne niente, corsi fuori da lì diretta nella mia stanza. Arrivai in camera, guardai l'orologio ed erano le 2 del mattino. Mi spogliai e mi fiondai sotto la doccia. Pensai a tutto quello che era successo: le sue mani, le sue labbra, i suoi occhi, il suo respiro. Avevo una confusione in testa, pensai a quanto in questi momenti mi mancasse Ginny. Sapevo che con lei potevo aprirmi, sfogarmi e chiederle qualsiasi cosa. Mi finì di lavare, mi misi il pigiama e per la prima volta mi distesi sul letto. Senza accorgermene mi addormentai.


Draco's pov


Mi sedetti sul divano in pelle nella Sala Comune e ripensai a quello che era successo poco prima. Non era da me farmi molti scrupoli. Non era da me fermarmi. Non era da me quello che sentivo. Sobbalzai quando la vidi spuntare davanti al divano mentre mi chiedeva se poteva accomodarsi vicino a me. Le feci cenno di si. Iniziammo a parlare del motivo per cui entrambi facevamo fatica a dormire ma senza far trapelare troppo. La vidi alzarsi come per andarsene e, senza rendermene conto, le afferrai la mano pregandola di restare. Non so cosa mi sia passato per la testa in quel momento ma sentivo di avere bisogno di lei. E questa cosa mi spaventava. Mi spaventava perché in vita mia avevo imparato a non dover avere mai bisogno di nessuno ma con lei era diverso. Tutto era diverso. Le vomitai addosso l'odio che provavo per me stesso e per quello che avevo fatto. Le dissi tutto questo mentre guardavo la cicatrice sul mio braccio. La stessa che prese il posto del Marchio Nero. Per quanto non fosse più visibile io continuavo a sentirmelo addosso come un peso insormontabile. Lei prese ad accarezzarmi il braccio e sentì qualcosa bagnarmi la pelle. Le alzai il viso e la vidi piangere. Mi sentì in colpa, anche per quello. Non volevo causare altra sofferenza. Le chiesi il motivo per cui stesse piangendo e lei tra i singhiozzi mi rispose, con tutta la sincerità che la caratterizzava, che il solo pensiero di sapermi morto e non qui con lei credo l'angosciasse. Credo perché non le diedi il tempo di concludere la frase che la baciai. La baciai perché ne avevo bisogno. La baciai perché era l'unico modo per farle capire che ero lì, che non me ne sarei andato. La baciai perché non sarei stato in grado di esternare quello che stavo provando. Lei in tutta risposta mi si sedette sopra. "Piccola Granger vuoi proprio farmi morire allora." Pensai. Le succhiai il collo con l'intento di lasciarle il segno. Lei gemette e nel farlo strusciò la sua intimità contro la mia. Un gemito uscì anche dalla mia bocca a quel movimento. E lei, che rimaneva pur sempre una piccola stronza, capì cosa mi stesse eccitando e iniziò a strusciarsi aumentando la velocità. Non potei evitare di afferrarla per i glutei ed accompagnarla in quel movimento. Sentivo che stavo per raggiungere l'apice del piacere ma non mi fermai, anzi, aumentai ancora di più la presa. E lei di tutta risposta continuò questa tortura. Raggiungemmo entrambi l'orgasmo. Si accasciò su di me con ancora il respiro mozzato. Il mio cuore batteva fortissimo insieme al suo. Non mi importava di essere venuto, per l'ennesima volta, nei pantaloni. Non mi importava nulla. Sarei rimasto in quella posizione per l'eternità. Poi improvvisamente si alzò in piedi di scatto e notando i miei e i suoi pantaloni bagnati arrossì. Sorrisi anch'io imbarazzato ma non feci in tempo a dirle niente che era già scappata via. In altre occasioni mi sarei infuriato da questo gesto, ma compresi che aveva bisogno di rimettere insieme i pezzi. E anch'io dovevo farlo. Dovevo capire cosa mi stava succedendo e perché con lei mi comportavo così. Mi alzai e andai a farmi una doccia. Mi cambiai e mi stesi sul letto. Il cuscino aveva ancora impresso il suo profumo e mi beai di quella dolce fragranza. E senza accorgermene mi addormentai.


Hermione's pov


Mi svegliai attirata da un gran vociare proveniente dalla Sala Comune. Mentre mi stiracchiai e sbadigliai riconobbi le voci. Il mio cuore perse un battito. Non era possibile, stavo sicuramente sognando. Mi pizzicai il braccio per rendermi conto di essere sveglia e balzai giù dal letto. Spalancai la porta e corsi giù per le scale. Arrivata all'ultimo gradino li vidi: Ginny, Harry e Ron intenti a trasportare i loro bagagli. Mi fiondai su di loro con le lacrime agli occhi. Ero talmente felice che fossero lì che dimenticai tutto il resto.


Draco's pov


Mi accorsi di essermi addormentato quando un raggio di sole invase la mia stanza colpendomi in viso. Non mi ricordavo quanto fosse bello dormire e svegliarsi con il calore del sole. Mentre mi stiracchiai sentì delle voci provenire dalla Sala Comune. Rimasi un attimo in allerta, spaventato dalla possibilità che qualche scagnozzo di mio padre, ancora a lui fedele, fosse venuto a farmi visita. Ma poi riconobbi la risata di Blaise. Come era possibile? Scesi dal letto e corsi giù per le scale. Arrivai in fondo e li vidi: Blaise, Pansy e Theodore intenti a trascinare le valigie. Il mio cuore perse un battito. Non l'avrei sicuramente dato a vedere ma ero felice che i miei amici fossero lì. Appena si accorsero della mia presenza mi vennero incontro. Per la prima volta dopo anni sentì il bisogno di abbracciarli e di farmi abbracciare.




Ho deciso di dare una svolta alla storia. Non potevo farla andare avanti solo con loro due. Almeno ora i colpi di scena ci saranno sul serio. Quale sarà il motivo del loro arrivo ad Hogwarts? E perché solo loro? Ne vedremo delle belle. Spero vi piaccia e mi scuso per eventuali errori. Un bacio.

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