Capitolo 25

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Draco's pov


Ci stavamo dirigendo verso l'ufficio della McGranitt quando da lontano notai il gruppetto dei Grifondoro avvicinarsi. Cercai immediatamente con lo sguardo la piccola Granger ed era lì, sorridente e bella da morire, come sempre. Come se si fosse sentita chiamata in causa alzò lo testa verso di me e i nostri sguardi si incontrarono. Potei notare l'imbarazzo che provava e quindi onde evitare che anche gli altri si potessero accorgere di questo nostro scambio muto spostai la mia attenzione altrove. E lei fece lo stesso. Poco dopo ci ritrovammo schierati davanti alla porta dell'ufficio della Preside. Spinto da una forza innaturale e improvvisa feci un passo in avanti verso Potter e, come se fossimo sintonizzati sulla stessa frequenza, anche lui fece lo stesso. Venne spontaneo ad entrambi tendere la mano e stringercela in segno di "pace". Ero stufo di dover covare rancore e odio per delle persone che, alla fine, non mi avevano mai fatto nulla. Ero io quello geloso di loro, del loro rapporto e del fatto che riuscissero a risolvere sempre ogni problema. Poi mi girai verso i miei compagni e feci segno di fare lo stesso. Così anche Potter. Passammo a stringerci la mano uno con l'altro. Poi arrivò il turno di Hermione. Stamattina era ancora più bella del solito o, forse, ero io che la vedevo diversa. Tese il braccio verso di me e avrei voluto prenderla, sbatterla al muro e baciarla fino a che non avessimo più fiato. Scacciai via quel pensiero e strinsi la sua mano con la sua stessa forza. La vidi arrossire e non potei fare a meno che sorridere leggermente. Subito dopo si aprirono le porte dell'ufficio e la professoressa ci chiamò dentro. Ero curioso ma allo stesso tempo preoccupato per quella sua improvvisa convocazione. Avevo uno strano presentimento che, purtroppo, da lì a poco fu confermato dalle sue parole. Ex Mangiamorte volevano vendicare quella feccia. Rabbrividì al solo pensiero. Sapevo che essendomi risparmiato il carcere e avendo deciso di voltare le spalle al patto e a tutti loro ero diventato automaticamente un nemico e un traditore. La Preside ci congedò e ci dirigemmo in Sala Grande.


Hermione's pov


Arrivammo in Sala Grande tutti insieme. C'era un velo di imbarazzo appena entrammo perché non sapevamo dove sistemarci. Alla fine optammo per accomodarci nel tavolo dei Corvonero. Territorio neutrale. Harry parlò per primo. <<Ragazzi dobbiamo collaborare. So che non sarà facile, soprattutto per tutti i contrasti che abbiamo avuto negli anni passati, ma dobbiamo farlo. Se me lo avessero chiesto due mesi fa probabilmente avrei preferito farmi uccidere da Voldemort ma a mente lucida ho capito che questa "guerra" interna tra Case deve finire. La Guerra ci ha segnato e mi sono ripromesso di non dare più niente per scontato. Soprattutto con te Draco.>> Eravamo tutti in attesa di una sua risposta, alla fine erano i due capi "branco". <<Non so bene cosa dire, è una situazione nuova per me, per tutti credo. Non voglio stare qui a raccontare quello che è successo, tanto so che siete già stati informati. Posso solo dirvi che sono stufo di essere visto come un codardo o figlio di papà. Mio padre per me è morto. Mi faccio schifo per quello che ho fatto ma il passato non si può cambiare, purtroppo. Però posso sicuramente migliorare sia il presente che il futuro. Quindi da parte mia avrete la mia più completa collaborazione.>> Avevamo tutti la bocca spalancata in segno di sorpresa. Tutti tranne Harry che sorrideva. Non riuscimmo a continuare il discorso che spuntò Hagrid. Salutò calorosamente tutti i presenti e ci condusse in cortile. <<Bene ragazzi sono così contento che siate qui. La scuola era fin troppo silenziosa. Credo che la Preside vi abbia accennato cosa andremo a fare. Ora vi dividerò a coppie e vi assegnerò una parte di confine da ripristinare. Allora: Ron con Pansy andranno a Nord, Harry con Theodore a Est, Ginny con Blaise a Sud e Draco con Hermione a Ovest.>> Sempre simpatico Hagrid. <<Io ogni tanto verrò a controllare che sia tutto a posto. Se qualcosa non va utilizzerete l'incantesimo Lumos Maxima per richiamare l'attenzione degli altri. Tutti d'accordo?>> Non potemmo fare altro che annuire. <<Bene, per raggiungere il posto utilizzerete le scope. Siete tutti in grado di ripristinare i confini?>> E anche qui annuimmo all'unisono. <<Perfetto, andate. Buon lavoro.>> I primi a partire furono Harry con Theodore, seguiti da Ron e Pansy e Ginny con Blaise. Io guardai immobile Draco salire sulla scopa. Avevo sempre troppa paura di volare. Lui se ne accorse e sbuffando mi tese una mano. A malincuore dovetti afferrarla e salire dietro di lui. <<Attaccati Granger, non vorrei rischiare di perderti strada facendo. Tanto non mi sembra ti faccia schifo aggrapparti a me.>> Mi disse ridendo. Non potei fare a meno di tirargli un leggero schiaffo sulla spalla. Rise più forte. Meno male che non poteva guardarmi in faccia, ero bordeaux dopo la sua velata allusione alla notte precedente. Sibilai solo <<Stronzo.>> Mentre lui partì a tutta velocità. Tenni gli occhi chiusi tutto il tempo stringendomi più forte che potevo al suo corpo. Era spericolato da morire. E sapevo che lo stava facendo apposta perché io mi stringessi a lui. Stronzo. Stronzo. Stronzo. Atterrammo dove ci aveva indicato Hagrid e in un lampo balzai giù dalla scopa ignorandolo arrabbiata. Anzi, furiosa. Lui continuava a ridere, sicuramente per la mia espressione corrucciata. Però quanto era bella la sua risata e quanto era bello lui quando rideva. Li spuntavano due fossette ai lati della bocca tenerissime. Sembrava un bambino. Iniziammo subito a metterci all'opera. Passò credo due ore e decidemmo di prenderci una breve pausa. Mi sedetti per terra e lui mi seguì a ruota. <<Granger, sei felice?>> Mi chiese. <<Si, e tu?>> Risposi. <<Abbastanza.>> E lasciò cadere il discorso. <<Come mai te ne sei andata via stanotte?>> Cambiò discorso. Maledetto. <<Perché era tardi.>> Mentì. <<Non credo sia questo il motivo.>> <<E invece si è così.>> <<Secondo me eri imbarazzata per quello che era appena successo. Dai non devi vergognarti, è normale. Sei inesperta e ci sta che non te lo aspettavi.>> Brutto insolente. Mi aveva punta nel vivo. Mi alzai di scatto. <<Cosa ti fa pensare che fossi in imbarazzo?>> Anche lui si era alzato e mi era di fronte. <<Questo.>> E mi accarezzò una guancia che stava andando a fuoco. <<Non è..>> E non feci in tempo a replicare che le sue labbra erano di nuovo sulle mie. Avrei dovuto respingerlo, non andava bene quello che stavamo facendo, soprattutto perché stavamo perdendo tempo. Ma non resistetti e ricambiai il bacio. Mi tirò su per le cosce facendomi aggrappare con le gambe al suo bacino e non potei fare a meno di farmi scappare un sorriso sulle labbra. Anche lui sorrise. E poi si sedette per terra continuando a baciarmi con me in braccio. 






Nei prossimi capitoli metterò anche parti dal punto di vista degli altri ragazzi. Sembra comunque che Draco si stia addolcendo. Ma sarà sempre così? Spero vi piaccia. Un bacio.

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