Capitolo 32

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Mi svegliai tutta intorpidita e ancora con gli occhi gonfi. Avevo dormito malissimo, continuavano a risuonare nella mia testa le sue parole. Ma la colpa era la mia. Solo mia. Dentro di me riconoscevo il fatto che uno come lui da me poteva solo volere una cosa. Sono io che mi ero fatta dei film mentali inutili. Però ci credevo. Credevo che qualcosa in lui fosse cambiato, avevo visto una luce. E invece era solo un grande attore. Mi stiracchiai e decisi, per quanto ancora fosse presto, di alzarmi. Mi resi conto che Ginny non era più vicino a me e che non era nemmeno nel suo letto. Probabilmente aveva passato la notte con Harry. Beata lei. Mi diressi in bagno e mi guardai allo specchio: avevo tutti i capelli spettinati, due belle occhiaie e gli occhi rossi. Sempre più bella, pensai. Sbuffai e mi spogliai. Mi infilai sotto la doccia e lasciai scivolare l'acqua sul mio corpo, chiusi gli occhi e sperai che anche i pensieri potessero scivolare via. Stupida. Stupida. Stupida. Diedi un pugno contro la parete dal nervoso. Le mie nocche iniziarono leggermente a sanguinare e a farsi sempre più rosse e gonfie. Sciacquai la mano e il mio corpo e uscì. Presi la bacchetta e feci un incantesimo per fasciarmi la mano. Poi mi diressi in camera e mi vestì. Poco dopo sentì la porta aprirsi piano e sull'uscio apparve Ginny. Si spaventò nel vedermi, sicuramente si aspettava che ancora dormissi. <<Buongiorno Ginny.>> Le sorrisi. <<Buongiorno Herm. Come ti senti?>> Poi il suo sguardo si soffermò sulla fasciatura e venendomi vicino mi prese il polso. <<Cos'hai fatto alla mano?>> <<Niente. Accidentalmente l'ho sbattuta contro l'armadio.>> Mentì ma sperai che ci credesse e che evitasse di indagare ulteriormente. Sembrò di sì. <<Stai più attenta Herm. Comunque se vuoi parlo con la McGranitt e le chiedo di poter essere messa in coppia con te nei lavori di ripristino.>> <<Ti ringrazio Ginny ma non credo che la professoressa approverebbe. Non preoccuparti, prima o poi dovrò affrontarlo.>> <<Sei sicura?>> <<Si. Ora però vai a prepararti che se no faremo tardi per colazione.>> <<Signorsì Capitano.>> Mi disse mimando il saluto militare. Non potei fare a meno di ridere. Si diresse in bagno e io finì di aggiustarmi. Mi legai i capelli in uno chignon e l'aspettai seduta sul letto.


Draco's pov


Finita la discussione con Pansy, parlammo ancora un po'. Lasciai la biblioteca da solo e mi avviai verso il mio dormitorio. Trovai Blaise che russava sul divano. Beato lui che riesce a dormire. Arrivai in camera e mi misi a ragionare su un piano efficace per andare a reperire quel dannato libro. Dovevo trovare il momento giusto, non potevo far passare ancora troppo tempo, vista la fuga di mio padre. Alcuni suoi seguaci erano in grado di torturarti con la lettura dei tuoi pensieri e io dovevo trovarmi pronto nell'eventualità che mi imbattessi in loro. Programmai il tutto appena i professori si fossero leggermente tranquillizzati e che ci fosse solo Gazza in giro di notte. Senza che me ne resi conto si fece ora di cena, raggiunsi i miei amici che nel frattempo erano tornati e insieme ci dirigemmo verso la Sala Grande. Appena entrai non potei fare a meno di girarmi verso il tavolo dei Grifondoro. Hermione ancora non c'era. Non l'avevo vista per niente quel pomeriggio. Strano, pensai. Il tempo di sedermi che la vidi entrare. Teneva la testa bassa e si sedette al solito posto senza alzare mai lo sguardo. Doveva essere successo qualcosa perché vidi le facce preoccupate dei suoi amici. Avrei voluto alzarmi e andare a chiederle cosa succedesse, ma non lo feci. Non adesso, dopo i discorsi fatti oggi pomeriggio. Mi sarei sbugiardato. Cercai di concentrarmi sui discorsi dei miei compagni. Finimmo la cena e ci avviammo di nuovo nei dormitori. Non mi fermai nemmeno in Sala Comune, non ne avevo voglia. Andai in camera e mi spogliai indossando la tuta del pigiama. Pochi minuti dopo mi raggiunse anche Blaise. <<Che succede Dra? Sei strano.>> mi chiese. <<Niente Blaise, tranquillo.>> <<Sei preoccupato per l'evasione di tuo padre?>> <<No, quello è l'ultimo dei miei pensieri.>> <<E allora cosa succede?>> Era il mio migliore amico e sapevo che non si sarebbe arreso facilmente, perciò parlai. <<La Granger stasera a cena non mi sembrava stesse bene. Anche i suoi amici avevano un'espressione preoccupata sul viso.>> <<Stai tranquillo, vedrai che non è niente. Magari era solo stanca.>> <<Mmm forse. Domani glielo chiederò.>> <<Da quando ti preoccupi così tanto per qualcuno?>> Colpito e affondato. <<Non lo so. Con lei è diverso.>> Mi uscì spontaneo. <<Lo vedo.>> Rispose Blaise. Per fortuna capì che non avevo voglia di continuare il discorso e iniziò a parlarmi d'altro. Poi mi diede la buonanotte e nemmeno il tempo di posare la testa sul cuscino che già stava russando. Risi sottovoce. Mi sdraiai anch'io sperando di dormire almeno un paio d'ore.


Hermione's pov


Raggiungemmo Harry e Ron e insieme andammo verso la Sala Grande. Non sapevamo cosa avremmo dovuto fare nel corso della giornata. Non volevo rimanere da sola con lui, non sarei stata in grado di affrontarlo. Sperai con tutta me stessa che ci assegnassero qualcos'altro. Ma le mie preghiere furono distrutte e interrotte dal vocione di Hagrid che ci richiamava alla sua attenzione e che come al solito ci invitava a seguirlo. Arrivammo in cortile e parlò. <<Buongiorno ragazzi. Oggi, mantenendo sempre le stesse coppie, ci divideremo per andare a controllare che le parti del castello già ripristinate siano intatte. Quindi: Harry e Theodore voi andrete nell'ala est, Ginny e Blaise in quella ovest, Ron e Pansy vi avvierete verso l'ingresso principale oltre il ponticello e Draco con Hermione al campo da Quidditch. Non dovrete fare altro che ispezionare la zona e se ci fosse qualcosa fuori posto rimetterla in ordine. Tutto chiaro?>> Annuimmo. L'unica nota positiva era che potevamo andare a piedi. Almeno non ero costretta a volare avvinghiata a lui. Ci dividemmo. Iniziai a camminare a passo spedito, non volevo parlare con lui. A metà strada però mi sentì afferrare dal braccio. Mi girai di scatto e senza rendermene conto li tirai un ceffone in pieno viso. Lui si allontanò massaggiandosi la guancia scioccato. <<Ma che cazzo ti prende?>> Ringhiò arrabbiato. Ah lui era arrabbiato? <<Cosa mi prende? Vuoi davvero sapere cosa cazzo mi prende eh?>> Strillai in preda ad una crisi di nervi. <<Sei veramente senza ritegno Malfoy.>> E mi rigirai continuando a camminare. Pochi metri e fui di nuovo fermata. Ero già pronta a tirargliene un altro, quando la mia mano fu bloccata a mezz'aria. Notò la fasciatura e mollò leggermente la presa. <<Sei in quel periodo del mese Granger? Eppure ieri non mi sembrava lo fossi.>> Ghignò. Non ci vidi più dalla rabbia e mi scaraventai su di lui. Iniziai a prenderlo a pugni contro il suo petto. Le lacrime uscirono dai miei occhi anche se cercai in tutti modi di ricacciarle indietro. Mi bloccò per i polsi. <<Cosa succede? Me lo puoi spiegare?>> Uscì un singhiozzo dalla mia gola. <<Guardami. Cazzo guardami.>> Alzai lo sguardo ma avevo la vista appannata. <<Cos'è che sono? Una bella conquista da aggiungere alla tua collezione? Una bambina innocente? Che a breve urlerà nel tuo letto? Sei solamente uno stronzo. Ma qui chi ha sbagliato sono io. Io che pensavo fossi cambiato, fossi diverso. E invece sei sempre il solito egocentrico di merda.>> Mollò la presa e si allontanò leggermente da me. Non avevo più fiato da quanto gli urlai contro. Lo vidi sorpreso. <<Lascia che...>> Non lo feci nemmeno finire. <<No non ce n'è bisogno. Sono io la stupida che è lasciata abbindolare. Ti chiedo solo di lasciarmi in pace. Se non per i compiti che avremo da svolgere voglio che tu mi stia lontano. Non ho intenzione di avere più niente a che fare con te. È chiaro?>> L'ultimo pezzo lo gridai. E per l'ennesima volta mi girai e continuai la camminata.






Ehilà. Povera Hermione, quanta sofferenza dovrà ancora provare? Draco questa volta l'ha fatta grossa. Riuscirà a farsi perdonare? Spero vi piaccia. Un bacio.

ps. Non lo scrivo mai, ma se avete consigli o pareri non esitate a scrivermelo.

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