Capitolo 39

525 17 0
                                    


Era da un bel po' di tempo che non dormivo così bene. Niente incubi, niente urli, niente di niente. Mi svegliai rilassata. Troppo rilassata. Appena realizzai dove ero e con chi andai leggermente in panico. Allora non era stato un sogno, era tutto reale. Eravamo ancora sdraiati a terra, nudi con una coperta sopra. Sentivo ancora i muscoli delle gambe tirare un leggero dolore al basso ventre. Mi girai e lo vidi. Una dio greco sembrava. Dormiva serenamente e con un braccio mi cingeva la vita. Sarei rimasta a guardarlo dormire per ore e ore. Ma tornai immediatamente alla realtà. Chissà che ore erano. Mi divincolai piano dalla sua stretta e afferrai la bacchetta per far apparire sul muro un orologio. Segnava le 5 del mattino. Dovevamo tornare ai nostri dormitori prima che si facesse l'ora di colazione e soprattutto prima che Gazza si svegliasse e come di abitudine facesse il giro di controllo per il castello. Lo scossi leggermente ma niente. Provai a chiamarlo piano ma niente. Provai più forte e lo vidi muoversi, segno che si stava risvegliando. Aprì piano gli occhi e si stiracchiò. Si guardò intorno leggermente spaesato e poi si girò verso di me. Mi fissò a lungo, forse per rimettere insieme tutti i pezzi e ricordare la notte appena trascorsa. Poi mi sorrise dolcemente. E lì mi sciolsi del tutto. Era bellissimo appena sveglio. I capelli tutti scompigliati, gli occhi ancora assonnati e le labbra leggermente gonfie. Sorrisi anch'io di rimando. <<Buongiorno. Ma che ore sono?>> Mi disse. <<Buongiorno a te. Sono le 5 del mattino, ci siamo addormentati.>> Risposi. <<Vieni qui, ancora 10 minuti possiamo concederceli dai.>> E allargò le braccia e subito io mi ci fiondai. Il suo calore invase il mio corpo. Mi baciò la fronte e mi strinse forte a sé. Alzai il viso e incontrai i suoi occhi. Senza pensarci lo baciai. Era un bacio puro, casto, senza alcuna malizia. Poi però mi staccai quando mi resi conto di essere ancora nuda e che pure lui lo fosse. Probabilmente le mie guance divennero color porpora. Lui subito sembrò non capire la mia reazione, poi però guardandoci si rese conto anche lui che eravamo ancora nudi. <<Dopo quello che è successo stanotte provi ancora imbarazzo nel farti vedere nuda? E nel vedermi nudo?>> Annuì. Lui sorrise e mi abbracciò di nuovo. <<Non devi mai provare vergogna quando sei con me, capito? Sei bellissima. Con e senza vestiti.>> L'ultima parte la disse ridacchiando. Li diedi un leggero schiaffetto sul braccio. Si alzò andando alla ricerca dei suoi indumenti. Aveva un fisico perfetto, un fondoschiena da sballo. Calmatevi ormoni, non vi è bastato ieri sera? Pensai. Poi mi accorsi della macchia di sangue sul tappeto e mi vergognai da morire. Continuavo a fissarla. Nel frattempo lui aveva già indossato i boxer e i pantaloni, mi stava parlando quando, non percependo risposta, si girò verso di me e guardò nella direzione in cui il mio sguardo era puntato. Si avvicinò piano. <<E' una cosa normale Hermione. Succede a tutte le donne.>> <<Si lo so. Ma mi dispiace, ti avrò sporcato e...>> <<Shh. Davvero, non crearti problemi che non esistono. Ora vestiti che se no faremo tardi.>> Annuì e cercai con lo sguardo il mio intimo. Lo trovai e lo indossai. Presi la gonna e la maglia ed ero pronta. Anche lui aveva finito di abbottonare la camicia. Da una parte sarei voluta rimanere lì con lui, ma dall'altra sapevo che non era possibile. Stavamo per varcare la porta quando lui mi prese per un braccio, mi fece girare e mi baciò. Li buttai le braccia al collo e lui mi cinse i fianchi. Ci staccammo, uscimmo dalla stanza e ci guardammo intorno. Era ancora buio e c'era silenzio, segno che anche Gazza dormiva ancora. <<Ci vediamo tra un po', piccola.>> E mi schioccò un bacio a fior di labbra. "Piccola". Non mi erano mai piaciuti i nomignoli ma detto da lui era diverso. Lo salutai e prendemmo direzioni opposte. Corsi verso il dormitorio e cautamente entrai in Sala Comune. Tutto silenzioso. Meno male. Dormivano ancora tutti. Beh erano anche le 5.30, un pochino presto perché quei dormiglioni dei miei amici fossero già alzati. Mi diressi in camera. Aprì la porta e trovai Ginny che dormiva beatamente. Cercai di fare il meno rumore possibile ma si svegliò. Mi guardò, guardò l'orologio sul muro e poi tornò a guardarmi. Aveva i capelli spettinati e gli occhi mezzi socchiusi. Ma appena realizzò che ore fossero e che io fossi stata via così a lungo si risvegliò in un attimo. Mi ordinò di sdraiarmi accanto a lei e di raccontarle tutto. Le dissi che prima avevo bisogno di una bella doccia e che poi le avrei raccontato. Annuì intimandomi di sbrigarmi. Entrai in bagno, mi spogliai e mi fiondai sotto il getto d'acqua tiepida. Avevo il suo profumo addosso, quasi mi dispiaceva dovermelo lavare via. Era stato tutto meraviglioso, molto sopra le mie aspettative. E poi quella frase. "Sei perfetta. Mi piaci così come sei." Cioè, davvero piacevo a Draco? Finì di lavarmi, mi asciugai, indossai una tuta comoda e tornai in camera sicura che Ginny si fosse riaddormentata. E invece era più sveglia che mai in attesa del mio racconto. Sospirai e le sorrisi.





Eccomi. Ma quanto sono carini? Poi il lato dolce di Draco mi piace un sacco. Riusciranno a mantenere segreta questa loro "relazione" o saranno poi costretti a renderla pubblica? Vedremo. Un bacio

Non merito il tuo amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora