Capitolo 3

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Mi bloccai nel sentire il suo nome. Ero scioccata. Non riuscivo a capire come, dopo tutto quello che aveva fatto, la McGranitt potesse accettarlo di nuovo a scuola. Fino a quel momento ero convinta che fosse stato espulso o comunque trasferito in un altro istituto. O peggio che fosse a marcire in qualche prigione, magari ad Azkaban. Invece no. Domani sarebbe arrivato lì, sarebbe tornato a camminare tra quei corridoi che lo avevano accolto e cresciuto per sei anni. Sarebbe tornato a camminare sulle macerie lasciate da quello che lui e i seguaci di quell'essere avevano causato. Come poteva tornare? Cosa pensava di fare? Che potesse continuare a cospirare contro la scuola per volere del padre? Troppe domande mi frullavano per la testa ma nessuna di queste trovava risposta, o comunque, una sola risposta. Aprii la bocca per dire qualcosa ma non mi uscì nulla. Hagrid si fermò anche lui e vedendo la mia espressione capì subito cosa mi stesse tormentando perché iniziò a parlare. <<Hermione so a che cosa stai pensando e se non sapessi come stanno realmente le cose, ti darei ragione. Ma fidati: non è come sembra. Lui è innocente... ecco questo non dovevo dirtelo. Ho parlato troppo, adesso andiamo a mangiare.>> <<Ma...come...>> <<Chiuso il discorso.>> E così Hagrid mi lasciò indietro ancora a bocca aperta, mentre entrava nella sala grande per pranzare. "Cosa avrà voluto dire Hagrid? Innocente? Malfoy?" pensai mentre anch'io varcavo la soglia della porta e mi avvicinavo al mio tavolo. Mangiai continuando a rimuginare sul discorso di prima senza darmi pace.

Passai il pomeriggio in riva al Lago Nero con in testa sempre la stessa frase. "Lui è innocente." Ma come poteva esserlo dopo quello che aveva fatto? Aveva giurato fedeltà a Voldemort, aveva tramato contro la scuola, non si era minimamente preoccupato mentre i suoi compari uccidevano dei suoi compagni. Non aveva alzato nemmeno un dito mentre Bellatrix mi marchiava. Beh ma quello era già scontato a prescindere da alleanze o meno. Per lui ero sempre stata una sudicia mezzosangue. Anzi, penso che in quell'attimo lui abbia goduto mentre io mi dimenavo e urlavo sotto le grinfie di quella. Eppure, continuavo a non capire. Sapevo sin da quando al primo anno Malfoy aveva fatto la spia alla McGranitt sul cucciolo di drago di Hagrid che non era proprio nelle sue corde, ma difenderlo così mi lasciava interdetta. Chiusi gli occhi e sospirai a lungo. Poi presi il libro che mi ero portata in giro dalla mattina e mi misi a leggere. Era un libro babbano, poco conosciuto a scuola, ma era tra i miei preferiti: "Cime tempestose" di Emily Brontë. Lessi per un bel po' fino a che non mi soffermai su una frase in particolare: "La violenza e il tradimento sono armi a doppio taglio: feriscono più gravemente chi le usa, di chi le soffre." Sussultai nel leggerla. Un brivido attraversò il mio corpo. Poi pensai che frase più azzeccata in quel momento non poteva esserci. Speravo che quello fosse il castigo di Malfoy, che soffrisse per tutto quello che aveva fatto per il resto dei suoi giorni. E se così non fosse mi promisi che sarebbe stata mia premura ricordarglielo ogni volta che ne avessi avuto occasione. Guardai l'orizzonte e mi accorsi che il sole era quasi del tutto tramontato, allora decisi di alzarmi e, a malincuore, tornare al castello. 

Era due giorni che non incontravo, nemmeno per caso, la McGranitt nei corridoi. Strano, pensai. Arrivai al castello appena in tempo per la cena. Mi sedetti come sempre al mio solito posto e girai lo sguardo verso il tavolo degli insegnanti. Eccola lì la McGranitt. Dopo cena sarei andata nel suo studio a chiederle spiegazioni in merito alla riammissione di Malfoy. Mangiai come al mio solito poco e niente, troppo impaziente di riempire di domande la nuova preside. Appena la vidi alzarsi da tavola la seguì immediatamente, pronta a farle il terzo grado. Arrivai davanti al suo studio e bussai in attesa del permesso di entrare. Non tardò ad arrivare. Quando mi vide sull'uscio della porta non sembrò affatto sorpresa. Forse perché ero l'unica studentessa presente o molto più probabilmente perché Hagrid l'aveva informata che io sapevo dell'arrivo del traditore. Mi fece accomodare sulla sedia di fronte a lei e ancora prima che potessi proferire parola, iniziò lei. <<Signorina Granger so perché è qui e so anche cosa vuole chiedermi. Il Signorino Malfoy domani tornerà a scuola. Non devo giustificarmi di certo con lei per questa decisione e tantomeno spiegarle le motivazioni che mi hanno spinto a farlo. Vedrà che prima o poi anche lei capirà. Buona serata e buonanotte.>> E con un cenno della mano mi fece segno di accomodarmi fuori. Rimasi, per la seconda volta in quella giornata, scioccata dal comportamento della professoressa. Ma sapevo che provare a ribattere o ad indagare, quella sera stessa, non mi avrebbe portato a nulla. Perciò a malincuore e con ancora più domande di quando entrai nello studio uscì e mi diressi a passo spedito verso il mio dormitorio. 

Superata la Signora Grassa mi fiondai sul divano davanti al caminetto spento. Rimasi ferma immobile a fissare la cenere per un periodo di tempo indefinito. Quando mi ripresi dal mio stato di trance erano da poco passate le 10 di sera. Decisi quindi di andare di sopra nella mia stanza, farmi una bella doccia e rilassarmi davanti al finestrone gigante della camera, come ormai facevo da parecchie notti. Dopo la doccia, mi infilai nel mio bellissimo pigiama rosa e bianco e mi posizionai sul davanzale interno in pietra e guardai il cielo stellato. Per quanto provassi a non pensare all'imminente arrivo di Malfoy, il mio cervello me lo impediva. Mi passarono in rassegna, una dietro l'altra, come mille diapositive, tutte le immagini che lo riguardavano. Dall'ingresso ad Hogwarts, allo smistamento nelle varie case, alla prima volta che mi aveva insultato, a quando la McGranitt ci punì per essere in giro per la scuola fuori orario, quando preparai la pozione polisucco per farci dare informazioni sull'erede di Serpeverde, quando gli diedi un pugno, fino ad arrivare a quando lo salvammo dall'incendio provocato dal defunto Tiger con l'incantesimo Ardemonio nella Stanza delle necessità. Da una parte non vedevo l'ora fosse già mattina per incontrarlo ed affrontarlo, dall'altra non sapevo se ne avessi le forze. Mi rannicchiai ancora di più e mi godetti quel venticello fresco che mi stuzzicava i capelli e quel magnifico silenzio.



Eccomi con un nuovo capitolo. La nostra Hermione non si da pace sull'arrivo del nostro Draco. Ormai manca poco. Come sarà il loro incontro? Se volete scoprirlo aspettate il nuovo capitolo. Buona lettura. <3 

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