Capitolo 9

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Draco's pov

Quella mattina, non so perché, ero molto nervoso e per quanto fossi felice di essere lì al castello mi sentivo continuamente osservato e sotto esame persino dai quadri appesi. Non potevo biasimare nessuno, ma era come se fossi un ospite, l'ospite indesiderato che bisognava trovare un modo educato per mandarlo via. Non mi sentivo più a casa mia. Ero diventato un estraneo. Avrei voluto passare la giornata a crogiolarmi in un angolo nascosto ma la preside richiamò la mia attenzione, ma soprattutto quella della Granger. Dovevamo collaborare. Io e lei? Lei e io? Insieme? Impossibile. Mentre questi pensieri mi martellavano, in un gesto involontario, annuì alla McGranitt senza rendermene conto. E dopo poco fui fuori nel cortile con lei e Hagrid. Che bella giornata mi aspettava.

Mentre ci stavamo dirigendo agli spogliatoi del Quidditch la Granger inciampò e d'istinto l'afferrai per il braccio per evitarle una facciata per terra. Una scossa. Una scossa mi fece tremare le budella. Il contatto con il suo braccio mi provocò una sensazione diversa, nuova, mai provata. Mi ripresi subito, scacciando via quei pensieri e mi convinsi fosse stato tutto frutto della mia immaginazione. Lei si era già incamminata a passo spedito verso la nostra meta. Era agitata. Anche a lei aveva fatto lo stesso effetto il nostro contatto? "Basta Draco, non hai tempo per queste cazzate." Grazie coscienza. Tornai anch'io a camminare nella stessa direzione della mora.

Hermione's pov

Non vedevo l'ora che la giornata finisse. Collaborare con lui era qualcosa a cui non ero pronta, anche perché, se non per qualche rara volta a lezione, non era mai successo. E invece eccoci qui. Bacchette in posizione, incantesimi e movimenti coordinati. Non mi ero mai resa conto di quanto anche lui fosse preparato. E mi costava ammetterlo, ma era veramente bravo. Padroneggiava senza problemi qualsiasi tipo di incantesimo. Non avevamo nemmeno bisogno di dialogare, e questo era positivo, ma solo perché eravamo perfettamente sincronizzati, e questo invece era molto negativo. Mi sentivo estremamente in imbarazzo e a disagio. Nemmeno con Harry e Ron eravamo mai riusciti a coordinarci in qualcosa, eppure eravamo più uniti che mai.

Era quasi ora di pranzo e gli spogliatoi erano stati ripristinati. Ci stavamo avviando all'ala ovest del castello quando una delle colonne del porticato si ruppe ed io feci solo in tempo a sentire la voce di Hagrid che gridava il mio nome e poi vidi tutto bianco. Ero morta? Impiegai qualche secondo per riprendermi e sentì un peso enorme addosso. Pensai a qualche calcinaccio, ma invece piano piano mi resi conto che era un corpo. Caldo. Troppo caldo. Sbattei più volte le palpebre per riuscire a mettere a fuoco ciò che stava succedendo. Una nube fitta di polvere mi copriva la visuale. Cercai di muovermi. Poi d'improvviso sentì un respiro caldo vicino al mio orecchio. Misi finalmente a fuoco e mi ritrovai incatenata a due occhi grigi che mi fissavano. Quegli occhi. Capì subito che si trattava di Malfoy. Piano piano ripresi padronanza del mio corpo. Le sue braccia si spostarono ai lati della mia testa e si sollevò quel poco per vedere se fossi tutta intera. Troppo vicino. Il suo respiro. Il suo corpo. Il mio cuore perse un battito. Perché mi faceva questo effetto? Proprio lui? Per la prima volta, dopo tanto tempo, sentì la sua voce. <<Stai bene? Ti sei fatta male?>> Non riuscivo a rispondere. La vicinanza con il suo corpo mi provocava brividi da tutte le parti. Cercai di muovermi ma, maledetta a me, riuscì solo ad inarcare il bacino verso il suo. I nostri corpi si sfiorarono di nuovo. Ma si sfiorarono nel punto sbagliato. Sentì un fuoco nel basso ventre a quel contatto. Una sensazione mai provata. E, con mio stupore, notai che anche lui era scioccato da quell'improvviso contatto. Sembrava passata un'eternità quando Hagrid riuscì a sollevare il calcinaccio che ci bloccava. Malfoy si alzò di scatto e si spostò. Io provai a fare lo stesso ma persi subito l'equilibrio. La mia caviglia doveva essersi slogata nella caduta. Mentre stavo per ricadere a terra stavolta intervenne Hagrid che mi prese in braccio. Forse per il dolore, forse per l'essermi alzata di scatto o forse per l'adrenalina che aveva provocato il contatto con lui, svenni tra le braccia di Hagrid.

Draco's pov

Eravamo coordinati. Sembravamo in simbiosi. Sapevo che lei era la studentessa migliore del nostro anno e anch'io me la cavavo piuttosto bene, ma una coordinazione così non l'avevo mai avuta con nessuno. Ero spiazzato, ma cercai di non farlo notare. Avevamo portato a termine il ripristino degli spogliatoi e visto che mancava ancora un pochino per il pranzo, Hagrid ci aveva chiesto di andare a fare un mini sopraluogo nell'ala ovest per capire come procedere nel pomeriggio. Mentre eravamo nel cortile che precedeva la nostra destinazione, una delle colonne del porticato si ruppe e in una frazione di secondo, senza pensarci, mi fiondai addosso alla Granger. Riuscì a spostarla quel poco per evitare che la colonna la colpisse in pieno. Una nube di polvere ci invase impedendomi la visuale. Speravo fosse viva e che non le avessi fatto male lanciandomi su di lei. "Cazzo. Mi ero lanciato su di lei e in più ero preoccupato che fosse ancora viva." Questa cosa non andava bene, non era normale. Ma la mia unica preoccupazione per il momento era quella. Poi la sentì muoversi e mi tranquillizzai un poco. Piano piano la polvere si fece meno fitta e potei vedere il suo viso. I suoi occhi color ambra si incatenarono nei miei e una scarica elettrica mi colpì dalla punta dei capelli fino ai piedi. Sentì il suo respiro caldo sul collo. Brividi. Poi con un sussurro le chiesi se stesse bene e se si fosse fatta male. Lei in tutta risposta provò a muoversi ma l'unica cosa che riuscì a fare fu scontrare il suo bacino con il mio. Sentì una vampata di caldo inumano là sotto. Quel contatto era troppo. Meno male che Hagrid intervenne liberandoci dal calcinaccio. Saltai subito in piedi e mi allontanai da lei immediatamente. Diedi colpa del calore al fatto che erano mesi che non scopavo con nessuna. Prima della Guerra Magica avevo una ragazza nel letto diversa ogni sera. Ero un vero puttaniere. Ma il migliore puttaniere.

Mentre mi contorcevo dentro cercando di bloccare l'erezione che quella stronza so tutto io della Granger mi aveva provocato, notai Hagrid prenderla il braccio e lei svenuta tra le sue braccia. Vidi la sua caviglia e capì che se l'era slogata. Senza proferire parola ci avviammo verso l'infermeria da Madama Chips. Immaginai la notte della cattura di mio padre, i pianti di quell'isterica di mia madre, il mio esilio e finalmente l'erezione piano piano tornò normale. E meno male. Ma soprattutto meno male che non persi il controllo mentre ero sopra di lei. Non me lo sarei mai perdonato. Ma non per lei, ma per me. Non doveva più succedere. Io e lei siamo poli opposti. Nessun effetto doveva suscitarmi. Mi sarei ucciso piuttosto.




Ecco un nuovo capitolo. Per la prima volta entrambi provarono una sensazione strana, nuova. Draco aveva già salvato Hermione due volte in poche ore. Lei lo ringrazierà oppure farà finta di niente? Per scoprirlo aspettate il prossimo capitolo. Un bacio  

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