Headcanon || Sempre • Sette

128 10 31
                                    

•Dal capitolo XXV•

Ancora non poteva crederci, Sirius era tornato indietro e aveva finalmente messo da parte le paure. Aveva fatto un salto che aveva posticipato per troppo tempo e poteva bearsi del suo sorriso.

Marlene ancora non riusciva a capacitarsene e neanche quando erano usciti dal locale e lui le aveva circondato le spalle con un braccio dandole poi un bacio tra i capelli, pensava che potesse essere reale, le sembrava di vivere un sogno. Non sentiva il peso del suo corpo e dei suoi passi, ma era solo leggera.

Avevano passeggiato a lungo e solo quando aveva cominciato a fare piuttosto freddo avevano deciso di tornare al castello.

Non era stato facile camminare lungo il passaggio segreto senza fermarsi ogni due per tre, per entrambi ogni scusa era buona per recuperare quei baci che avevano trattenuto per troppo tempo.

Era un susseguirsi di risate, sussurri e baci scoccati, avevano bisogno di sentirsi vicini e sapere che alla fine del tunnel l'altro non sarebbe scappato via, piuttosto sarebbe rimasto a tenergli la mano.

Si coprirono con il mantello dell'invisibilità e raggiunsero velocemente la Sala Comune, ad attenderli trovarono tutti i loro amici e altri compagni che li fissavano senza proferire parola.

Sirius lasciò la mano di Marlene per prenderle il viso e baciarla intensamente, le cinse la vita con un braccio e solo quando si sentì sufficientemente soddisfatto la lasciò andare.

«Avete visto tutti? Mi auguro per voi che non ci sia bisogno di ripeterlo», cominciò Sirius venendo interrotto da Marlene.

«Non che a me dispiaccia in realtà», disse.

«Sta facendo il suo discorso da maschio alpha, fallo parlare», sussurrò Emmeline mentre Remus nascondeva un risatina tra i suoi capelli.

Sirius si schiarì la voce per poter avere di nuovo l'attenzione su di sé. «Voglio che teniate bene a mente che lei è la mia ragazza», disse facendo una pausa teatrale e guardandosi attorno. «Provate a guardare più su della sua caviglia e vi affatturo.»

Detto questo la prese di nuovo per mano e così com'erano comparsi, sparirono oltre le scale del dormitorio maschile.

Era da troppo che non passava del tempo con lei e aveva bisogno di inebriarsi del suo profumo alle rose per tutta la notte, stringerla tra le sue braccia e avere la certezza che tutto quello sarebbe stato suo in eterno.

One Month || Marauders EditionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora