capitolo 2

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Finalmente ci allontaniamo da questo benedetto benzinaio, rimpiango di non aver messo una felpa, che forse a piedi non mi serviva, ma sul motorino mi avrebbe fatto assai comodo, ma vabbè cerco di non pensarci tanto tra poco sarei giunta a destinazione, o almeno era quello che pensavo, appena girata una via sento il ragazzo imprecare e rallentare, mi sporgo leggermente dal motorino per sbirciare e noto una pattuglia di carabinieri che fa segno di fermarci.

Ciro
Decido di accompagnare la ragazza a casa così poi, finalmente ci sarei andato anche io, inizio a guidare quando dopo aver svoltato una via vedo un posto di blocco, quasi me lo sentivo, mi fermo, cercando di restare calmo, anche se in tasca avevo un coltello e dentro il motorino della droga  di Edo che non era riuscito a piazzare e che io mi ero preso la briga di fare.
Lo sapevo che non mi dovevo fermare a quel maledetto benzinaio, pensai.

<<Comandà, disse una guardia venite a vedere chi ci sta>>
<<Cirù, come mai da queste parti? Gli disse, prima di posare gli occhi su di me, pccrè tutto a posto? >>
<<Cirù, scendi disse la guardia perquisizione>>

Bianca
A quella parola "perquisizione" vidi la faccia di quest'ultimo, che a quanto pare si chiamava Ciro, farsi bianca, come quella che avevano i miei amici ogni volta che venivano fermati, ora io non sapevo bene se o cosa avesse addosso, ma di sicuro non voleva essere toccato, subito pensai che dovevo fare qualcosa, dovevo aiutarlo in qualche modo, d'altra parte se era lì era anche per colpa mia.

<<No, risposi non va tutto bene>>
<< E per forza, disse il comandante guarda con chi sei.>>
<< E con chi sono? Chiesi>>
<<Ah, non lo sai? Disse lui crè Cirù, mo non ti presenti manco più?>>
<<Ciro Ricci, disse lui guardandomi con i suoi occhi neri, prima di porgermi la mano>>
<<Bianca, dissi io>>
<<Lui è il peggiore di tutti, è il figlio del boss più potente di tutta Napoli disse il comandante>>
<<Non giudico un libro dalla copertina,  anche perché se dovessi farlo ci vedrei solo un ragazzo che mi ha salvata da un tentato stupro, dissi>>
<< Che hai detto, pccrè? Disse il comandante>>
<< Dico che mentre voi state qua a fermare i ragazzini, uno a tentato di violentarmi>>

Nemmeno smetto di finire la frase che via radio arriva una segnalazione, un'altra tentata aggressione, i due si precipitano in macchina ma prima di salire in macchina, sento solo la guardia dire: "è il tuo giorno fortunato Ricci".

Ciro
Assisto a tutta la scena tra il comandante e Bianca, e ammetto di aver tirato un sospiro di sollievo quando finalmente si sono levati dalle palle, la ragazza è stata brava se mi avessero perquisito, sarebbe stata la fine per me.
Mi giro, e per un nano secondo mi sfiora il pensiero di ringraziarla, ma non lo faccio io non devo dire grazie a nessuno, se mi fossi fatto i fatti miei a quest' ora non mi sarei trovato in questa situazione. Noto però che sta tremando, mi sfilo la felpa e gliela passo prima di risalire sul motorino.

Bianca
Finalmente se ne sono andati, tiro su un sospiro di sollievo anche io, mi giro verso di Ciro e vedo che si sfila la felpa e me la porge.
<<grazie, gli dissi ovviamente,lui non rispose>>
Salì sul motorino e finalmente arrivammo a casa.

<<Allora? Disse lui, tu chi sei? Di certo non sei di qua, qual è la tua storia?>>
<<Adesso, a restare in silenzio ci rimasi io>>
Forse voleva conversare, ma io no, non potevo di certo dirgli il vero motivo per la quale mi trovavo li, inoltre se davvero era figlio di un boss, dovevo capire se la sua famiglia era in qualche modo collegata al tizio che avevo ucciso, non potevo rischiare .
<<Buonanotte e grazie ancora gli dissi prima di dargli un ultima occhiata e andare via>>
Lui si mise sul motorino e andò via.

Salì in casa e mi accorsi di non avergli restituito la felpa, pazienza pensai, l'unica cosa che volevo era farmi una bella doccia calda. Finita la doccia, all'uscita del bagno ci trovai Chiara a cui ovviamente raccontai tutto, mi uscì un sorrisetto spontaneo, quando lei mi chiese se il ragazzo che mi aveva aiutato fosse bello o brutto, "bellissimo" commentai, lei scoppiò a ridere, una risata di gusto che si interruppe solo quando pronunciai il suo nome.
Mi guardò e mi disse: "lascialo perdere, sei venuta qui per ricominciare e quello porta solo guai". Andiamo a dormire.

Ciro
Finalmente sono a casa, solo dopo aver tolto la droga dal motorino e il coltello dalla tasca mi accorgo di non aver più ripreso la felpa di Pietro, spero non se ne accorga.
Mi sdraio sul letto e fisso la roba appoggiata sulla mia scrivania e mi spunta un sorriso, per averla fatta franca al posto di blocco.
In un secondo sento la mia coscienza che mi insinua un dubbio: "sicuro che sia solo per quello?", scaccio via qualsiasi tipo di pensiero e mi metto a dormire.

Qualche giorno dopo..
Bianca
Esco dal ristorante come al solito a piedi perché anche questa sera la macchina se l'è tenuta Chiara, mi ha chiesto di raggiungerla in un bar dove mi avrebbe presentato il suo nuovo ragazzo, mi avvio quando nell' avvicinarmi a una piazzetta sento una voce chiamarmi.

<<Crè, non si saluta più?>>

Giro la testa ignara di chi possa essere visto che a Napoli conosco pochissime persone. Ed eccolo li, Ciro, mentre mi si avvicina distaccandosi dal suo gruppetto di amici. Lancio un occhiata veloce al suo "gruppo" e noto  una ragazza bionda, vicino a un ragazzo alto rasato ai lati con un ciuffo in mezzo, che da quando sono arrivata si sarà toccato almeno 3 volte, sicuro stanno insieme da come si guardano, affianco a loro ci sono altri tre ragazzi, uno biondo, uno un po' più robusto e uno dai capelli rossi, che deve aver fatto una battuta su me e Ciro perché tutti stanno ridendo ma io il diletto napoletano lo capisco a tratti.

<<Alló tutt appost c s ric?>>
<< Tutto bene, sto raggiungendo una mia amica tu?>>
<<Tutto appost, disse lui mentre un sorrisetto gli spuntò sul viso>>

Bianca
Stava per dirmi altro quando all'improvviso sentimmo dei motorini in lontananza farsi sempre più vicino seguiti da alcuni botti, che inizialmente pensai fossero fuochi d'artificio, ma subito dopo capí che erano colpi d'arma da fuoco, in meno di un secondo mi trovai a terra e Ciro su di me

Ciro
<<Tutto appost, gli dissi facendo un sorriso, stavo per dirgli che mi doveva ancora una felpa ma la voce di Edo, si sovrappose alla mia >>
Edo: " Cirù ci sparano, giù presto! buttati a terra"
Sentì dei colpi di pistola, mi girai e senza pensarci due volte, mi buttai su Bianca per farle da scudo con il mio corpo, da sotto la sentivo tremare.

<<Oh nun tnè paur c stong ij, mo rispondo al fuoco dissi, per farla tranquillizzare>>

Nemmeno il tempo di finire la frase, le sirene della polizia si avventarono sui due motorini, visto che nello sconto uno dei due perse il controllo e si ritrovò a terra e di conseguenza i poliziotti attorno.

<<Hai la pistola? Chiesi>>
<<Si,mi rispose>>
<<Scappa! Gli dissi, non ti preoccupare per me>>

Ciro si alzò in piedi, mi tirò su e davanti a lui c era il ragazzo biondo, su un motorino che gli intimava di andare.

<<Resto qua, disse lui>>
<<Nun fa strunzat, gli disse il biondo>>

<<Scappa, non ti hanno visto gli dissi io prima di iniziare ad allontanarmi da loro>>
Solo a quel punto, salì sul motorino e urlò:
<<jammucen uagliú>>
<<Dobbiamo smetterla di incontrarci così, gli dissi sorridendogli >>

Non rispose, mi fece solo un sorriso senza mostrare i denti, prima di sparire nel nulla.

~spazio autrice~
Fatemi sapere se la storia vi piace, ma soprattutto se secondo voi riusciranno mai a incontrarsi come due persone normali!

Mare Fuori - Il ritorno del Boss ~Ciro Ricci~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora