Capitolo 18

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Ciro
Entrai in casa e posai la pistola in cucina dove c era mia mamma che stava preparando il caffè, andai in salotto dov'erano seduti tutti sul divano tranne Carmine che parlava con mio padre e Nina che se la rideva con mio fratello perché la bambina stava tentando di fare i suoi primi passi, lanciai un occhiata a Edo ma anche lui era rimasto vittima degli occhioni di Futura, in più dava ragione a Bianca quindi ero solo contro tutti, decisi di andare a sedermi anche io quando vidi Futura perdere l'equilibrio e cadere in avanti, i miei riflessi pronti mi portarono a prenderla "al volo" prima che il suo musetto potesse sbattere per terra; avevo la mia enorme mano sul suo pancino, misi l'altra sulla schiena e la tirai su con una facilità impressionante, e senza accorgermene mi ritrovai con lei in braccio che mi sorrideva.
<<Le piaci, disse Nina>> feci un sorriso forzato e finto; tutto questo casino per te pensai tra me e me, i miei pensieri vennero interrotti dal suono del campanello, Edoardo andò ad aprire.

Edoardo
Aprì la porta e vidi Luigi Russo piombare in casa con altri due e la pistola puntata, una su Futura una su Carmine e una su Nina.
Don Salvatore di mise davanti a Carmine, Pietro davanti a Nina e impugnarono le pistole, ma Ciro era fottuto perché la sua l aveva lasciata di la.
Le ragazze iniziarono ad urlare spaventate.
Luigi Russo:"mo' statè tuttì calmì e sedutì"
Mi girai verso Teresa e l altre per vedere come stavano ma Pino e Totò le avevano già fatte stendere a terra, tranne Bianca che venne fermata mentre tentò di scavalcare il divano, probabilmente per raggiungere Ciro.
Luigi:"staje fermà e nun te succedèrà nientè"
<<Bianca, non fare cazzate stenditi per terra, le dissi>>
Luigi:"parliamo italiano va bene? Così capiamo tutti quanti"
Forse credeva che Bianca non capiva il dialetto napoletano, oddio all'inizio sembrava arabo per lei, ma da quando stava con Ciro qualcosa lo capiva, io le avevo detto di fermarsi per il semplice fatto che testona com'è, appena vede Ciro in pericolo non risponde di se.
Luigi:"allora Ciro facciamo così, tu mi dai la bambina e siamo a posto così"
Nina:"no, ti prego Ciro non lo fare, ti prego" scoppiò a piangere
Carmine:"Ciro ti prego è solo una bambina, lei non se lo merita"
Ciro guardó di sfuggita Bianca.
Bianca:"Amore" disse con voce strozzata
Luigi:"dai su dammela, non ti è mai importato niente di quello stronzo"
Ciro:"Silenziò! Urlò Tu vienì a casa mia armatò aropp' avermì quasì ammazzàt chesta matina e pretènd purè, io nun te rong nientè>>
Luigi:"hai ragione e ti chiedo scusa per questo, ma adesso devo eseguire un'ordine, dammi la bambina"
Ciro:" io nun te rong nientè! ringhiò si a' bbuo' dovraì passàr ncopp'o' mie cadavèr"
Non potevo credere a quello che avevo appena sentito, Bianca alla fine aveva vinto, era riuscita a farlo cedere.
Dalla cucina uscì Elena con la pistola di Ciro in mano, non l'avevo mai vista con un'arma in mano.
<<Fuori da casa mia, te lo dico in italiano così che tutti possano capire, disse lei>> con uno sguardo decisamente non amichevole
<<Don Salvatore, calmi sua moglie, disse Russo>>
<<Parla con me moccioso, questa è casa mia e se non te ne vai subito, ti sparo un colpo in testa>>disse
Aveva ormai raggiunto Ciro e si era messa davanti a lui e alla bambina per fargli da scudo.
<<Io devo prenderla, disse lui>>
<<Ci parlo io con i Valletta fidati, ora se non vuoi morire te ne devi andare.>>disse lei
Andarono via, Elena si avvicinò a Don Salvatore e gli disse:
<<Se non lo capisce con le buone, da stasera siamo in guerra con i Valletta, disse Elena a Don Salvatore>> lui annuì.

Carmine
Corsi da Futura non appena tutte quelle bestie andarono via, e Ciro mi spiegò che don Bruno Valletta era il padre di Nazario che io avevo ucciso, mentre Antonio Valletta era il fratello di Bruno, a cui era morto un figlio: Carlo che lui aveva vendicato, usò questa storia per "pareggiare i conti" forse quest'ultimo gli doveva un favore non so, una cosa era certa funzionò, perché Don Antonio non solo era un uomo di altri tempi contrario alla violenza sulle donne e sui bambini, ma era anche sicuro che quella testa calda di suo nipote non sarebbe durato più di tanto in strada, non oppose quindi nessuna resistenza e mi forní protezione anche a Milano.
<<Grazie Ciro, mai avrei pensato di dirtelo nella mia via>> dissi
<<Nientè smanceriè restì sempe na' pecorà>> mi disse sorridendo.
<<Vi portiàm nuje a' stazionè, disse>>
<<Hai paura che ci succeda qualcosa? Dissi sorridendo>>
<<N accussì song sicurò ca' te ne vai, rispose >>
Vidi Bianca avvicinarsi a lui.
<<Contentà? putimme fa' pacè orà?, disse lui>>
<<Sì ora si>> disse prima di baciarlo
<<Vabbuò ma nu ti amo mo merit?>>disse lui prendendole il viso con le mani
<<lo sai che quando fai cosi Ti amo alla follia >> disse
<<E menò malè io l teng fatto sul ppe te, pecché ti amo>> disse lui. Se io ero ancora vivo con una famiglia era solo grazie a Bianca.
<<Grazie Bianca, senza di te non voglio nemmeno immaginare che fine avrei fatto a quest'ora>> dissi.
<<Il peggio è passato ora abbi cura della tua famiglia, disse>>
Io e Ciro scambiammo una stretta di mano, ringraziai tutti e andammo via.

Venerdì 24 settembre 2010
Casa Ricci
Bianca
Erano passati diversi giorni da quando Carmine era andato via da Napoli, non si erano più parlati da quella volta, ogni tanto scrivevo qualche messaggio a Nina per sapere come stava la bambina, ma niente di più.
Oggi era davvero una giornata impegnativa, non solo c'erano da ritirare le mazzette in giro per le strade ma bisognava anche gestire il carico in arrivo, da dividere non solo per Napoli ma anche per Roma e Milano, insomma un bel da farsi, in tutto ciò Ciro non si era ancora svegliato.
<<Amore, buongiorno>> dissi, mi avvicinai per baciarlo e notai che non solo era tutto sudato ma stava anche tremando.
<<Ciro amore stai male?>> Dissi
In quel momento entrò Pietro
<<Svegliaa! Cirù tutt appost?>> Disse
<<Sentò nu' pò'' e' fridd, disse lui>>
<<Amore ma scotti, hai la febbre! Rimani a letto ti prendo qualcosa>> dissi
<<N aia' sbrigàr re' questiòn nun pòzzo sta' a lettò>> disse
<<Lo aiuto io a Pietro, vado a prendere le mazzette e poi torno a casa>> dissi
<<Tu solà in miez a tuttì queglì ommn nun ci vai, disse>>
<< Non sarò sola mi porto Totò va bene?>> Chiesi, annuì anche Pietro era d'accordo.
Arrivarono anche gli altri Edo e Gianni rimasero a casa con Pietro a suddividere la merce, Pino e Pirucchio io e Totò andammo a ritirare il guadagno e poi a fine giornata sarebbe passati Edo e Pietro a consegnare il restante della merce.
<<Fai attenzionè, proteggìl ad ognì costò, in casò e' bisògn chiamatemi, disse Pietro a Totò>> lui annuì e poi uscimmo di casa.
<<Dillò ca' l aie fatto sul ppe sta' cu me, disse Totò>> ridendo
<<E certo, ha pure funzionato dissi>>  ridendo anche io.
Il giro durò circa due orette, perché Totò volle includere nel nostro giro anche la tappa colazione, c era l ultimo gruppo di ragazzi da incontrare, Diego era il "capo" infatti ci recammo in un magazzino di sua proprietà e subito non si risparmiarono i commenti, Ciro aveva ragione a non volermi far venire da sola.
Mattia:"E ra quann simme renari a na' donnà?"
Diego:"Staì zittò"
Mattia:"E pecché teng fatto sul na' domandà, quindì ra oggi in poi verraì sempe tu?" Disse avvicinandosi a me.
Subito Totò si mise davanti a me.
Totò:"Dovrèst imparàr a fa' stàr zittì e' tuoi"
Diego:"E aie ragionè, staje zitto ma poi o' saje chi e leì? E a' uagliona e' Cirò, o' fratèll toje cognàt" gli diede una scuzzetta sulla testa.
Quindi questo Mattia era il fratello di Sabrina la ragazza di Pietro.
Mattia:"Beh si te mettì cu me rimanì comunquè a' cognàt e' Pietrò" disse ridendo, non era viscido come Mirko era palese che volesse solo fare lo stupido, ma a Totò proprio non andò giù che qualcuno potesse mancare di rispetto a Ciro.
Totò:"S te sentè Cirò te staccà a' capa"
<<Ma se aggiungi ancora una parola te la stacco io.>> Dissi.
Lui alzò le mani in segno di arresa.
Diego:"comm maje isso nn c''è?"
<<Non stava bene stamattina>>dissi
Diego:"Sèntì diglì ca' passò io a piglià a' mercè, accussì o' salutò ok?"
<<Va bene, sono sicura che gli farà piacere>> dissi
Diego:"Tièn chisti song e' soldì, perdòn chistu idiotà e si puo' teniàm chesta conversaziòn ppe nuje"
Era chiaro come il sole che a differenza dell'altro conosceva bene Ciro e sapeva che avrebbe potuto reggere non benissimo a quelle provocazioni.
Io e Totò decidemmo di non dire niente, tornammo a casa e dopo aver aiutato Ciro a fare la doccia mi misi a fare quello che dovevo.
Nel pomeriggio Diego e la sua "gang" tornarono, Edo era su con Ciro e lo stava aggiornando su tutto, entrarono e io chiamai Edo.
Diego:"Ciaò Edo comm staì? teng saputò e' cuggìnetò Sasà me dispiace"
Edo:"Ciaò Diegò io bbene tu? Graziè ppe mo' ppe ciorta sta bbene"
A differenza dei suoi lui era davvero una persona deliziosa.
<<Nòn trattiàm cu tè? Disse uno dei suoi>> rivolgendosi a me
<<Edo è il secondo di Ciro, lo sanno tutti>>dissi
<<Pensàv avessì pigliato o' suo postò, disse>> indicando Edo
<<E hai pensato male, quel posto è sempre stato e sarà sempre il suo>> dissi prima di andare su da Ciro.
Raccontai a Ciro quello che era successo e lui mi disse di non farci caso, che alla gente piaceva fare queste supposizioni per creare tarantelle tra lui e Edo, senza successo.
Mi misi vicino a lui con testa appoggiata al suo petto, mentre mi aggiornava sulle nostre future giornate, mi disse che dovevamo andare a Roma per una consegna e perché dovevamo risolvere un po' di problemini e che probabilmente saremmo rimasti li alcuni giorni e poi una volta tornati ci aspettavano a Milano.
<<Si te fa piacèr putimme passàr a salutàr Futurà quann jamme a Milanò>> disse sorrisi e annuì contenta sapeva quanto ci tenevo a vederla.
<<Grazie, amore>> dissi
<<Non vedo l' ora di averne uno tutto nostro>> dissi
<<Prima aggia sistemàr re' cosè, disse con un tono serio>> per poi cambiare argomento.
La mia era solo una frase di circostanza non volevo insinuare niente, pensai tra me e me.

•spazio autrice•
Nonostante Bianca e Ciro si amino molto sembra che i due dalla vita vogliano cose completamente diverse, come andrà a finire?? Chi dei due avrà la meglio sull'altro??

Mare Fuori - Il ritorno del Boss ~Ciro Ricci~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora