Capitolo 12

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26 giugno 2010 sabato

Bianca
In questi giorni abbiamo dovuto affrontare la realtà dei fatti, Ciro era vivo tutta Napoli lo sapeva, questa sera io e sua mamma avevamo organizzato una festa in suo onore.
Da quando ero stata licenziata al ristorante a causa di quello che avevo fatto credere a tutti su Ciro, sua mamma mi aveva offerto un lavoretto nella sua azienda, lei organizzava eventi, quella era la copertura dei Ricci, perfetta per tutti i loro traffici.
La festa si svolse in un ristorante con una sala enorme, e un terrazzo bellissimo, e c'erano davvero tantissime persone e ovviamente gli amici di Ciro, io e Teresa cercavamo di spalleggiarci a vicenda tra un bicchiere di vino e l'altro, poiché Ciro e Edo erano sempre in giro per i tavoli, sembravano due sposi che andavano a salutare gli invitati al loro matrimonio, per fortuna avevamo anche Totò che ci teneva allegre con le sue battute.
<<Senzà offesà Terè pèrò è evidènt Cirò è ò maritò e isso è a' mogliè, disse riferendosi a Edo, Totò>>
<<si te sentòn song cazzì tuoi, disse Teresa>>
Scoppiammo a ridere, e poi finalmente Ciro e Edoardo venendo da noi.
Edo prese per mano Teresa e la invitò a ballare, erano bellissimi, Ciro si avvicinò e mi sussurró nell'orecchio
"Sì a chiú bell ru mun".
Sorrisi, poi mi alzai e andai via con lui.
Convinta che mi invitasse a ballare, invece ci allontannammo dalla festa e mi portò fuori dalla sala, per essere precisa in un angolo del terrazzo, mi spinse delicatamente contro, intrappolandomi con il suo corpo.Mi baciava con foga, tirandomi i capelli e stringendomi i fianchi con tanta forza da farmi quasi male.
<<T vogl >>
<<Pure io, ti prego andiamocene, risposi>>
Fece scorrere le sue mani su tutto il mio corpo, quando arrivó al reggiseno, mi afferrò delicatamente il seno, accarezzandolo piano.
<<nun putimme a' seratà nun è nata vota finità, ma te promèss ca' aropp' sàrò tuttò toje, disse>>
Inizió a baciarmi il collo mentre si spingeva ancora contro di me, non riescí a trattenere un mugulio di piacere.
<<Cí, ti prego staccati o non rispondo di me, dissi>>
Si staccò, con un sorrisetto soddisfatto e mi diede un bacio a stampo prima di dirmi:
<<Torniàm rinto>>
La festa andò avanti ancora un paio d'ore, suo fratello Pietro mi invitò a ballare visto che Ciro era impegnato a parlare con alcuni invitati che vollero a tutti i costi sapere in che modo aveva ucciso Mirko, raccontò a tutti la versione che avevamo stabilito, tranne alla sua famiglia difatti durante il ballo Pietro non perse tempo nel tirare fuori l'argomento, non avevo molta confidenza con lui ma le sue parole mi colpirono, mi disse che i suoi genitori mi volevano bene, e anche lui me ne voleva, perché ero un ottima fidanzata e poi perché rendevo felice suo fratello. Guardati intorno mi disse, lo feci e capì che tutti erano davvero felici che Ciro avesse ripreso il comando,suo padre lo guardava, con uno sguardo fiero come se fosse appena diventato presidente, Ciro era al settimo cielo, rendere suo padre orgoglioso di se lo faceva sentire invincibile.
Verso le due di notte tornammo a casa con Pietro, che si era portato a casa una bellissima ragazza di nome Sabrina, figlia di un noto boss che però era in carcere, lei era lì con il fratello che faceva parte di un gruppo che spacciava per la famiglia di Pietro e Ciro, scambiai qualche parola con lei durante la cena e una cosa era certa, già mi piaceva.
Ero stanca ma non abbastanza per andare a dormire senza aver fatto l'amore con Ciro.

Ciro
Finalmente a casa, presi Bianca per mano salutai tutti e corsi in camera con lei, iniziammo da dove avevamo interrotto ripresi a baciarle il collo, le tolsi il vestito e l'intimo, la spinsi delicatamente sul mio letto e mi spogliai anche io.
Era sdraiata sotto di me, la presi dai polsi e glieli immobilizzai sopra la testa, mentre la baciavo, le chiesi l accesso con la lingua che ovviamente non rifiutó, mi staccai poco dopo e misi l altra mano sul suo collo mentre lo stringevo senza farle male, solo per farla sentire ancora più mia mentre scivolavo dentro di lei, ancora e ancora.

Bianca
Ci svegliamo verso le 10.00 del mattino e Ciro mi dice che Pino e Edo ci aspettano al bar per fare colazione, così mi preparo e li raggiungiamo, finita la colazione Ciro ordina a Pino di portarmi a casa perché lui e Edo devono risolvere una questione di affari. Saluto Ciro con bacio a stampo, dó un bacio sulla guancia a Edo e vado via con Pino.
Arriviamo a casa e vedo la nostra vicina, una vecchietta bravissima affacciata alla finestra.
<<Bianca, a me sto uaglione e' Chiarà nun me piacè, mi disse>>
Essendo al primo piano si sentiva davvero tutto da sotto, e forse per il casino che stavano facendo un po' aveva ragione, ma credevo scherzassero, fino a quando non sentì Chiara urlare "mi fai male."
Lasciai Pino davanti al portone e corsi di sopra, mente lui mi urlò:
<<Aspètt, Bianca vengò cu te>>
Aprì la porta di scatto e vidi Riccardo dare uno schiaffo a Chiara, mi avventaí su di lui dandogli dei pugni sulla schiena ma mi spinse per terra, e inizió a strozzarla per fortuna arrivò Pino, lui era nettamente più forte rispetto a me, gli mise un braccio attorno al collo e iniziò a stringere fino a quando non mollò la presa, tentando ora di liberarsi dalla presa di Pino, lo buttò sul divano e iniziò a prenderlo a pugni
<<Crè mo nun faj chiu u fort? Eh! si tocchì na' re' duje ragàzz te ammàzz>> gli disse.
Aveva gli occhi di fuori sembrava un pazzo, Riccardo si alzò dal divano e corse fuori di casa la nostra vicina uscì dalla porta e gli urlò anch'essa di stare lontano da questa casa, perché se l avesse visto di nuovo qua intorno avrebbe chiamato il biondino, non di certo la polizia.
Ringraziai Pino, calmai chiara e le dissi che non l avrei lasciata sola, ma la chiamata di Teresa mi costrinse ad andare via.
"Biancà forsè song incìnt te pregò vienì ra me"
A quelle parole non seppi dire di no, in compenso lasciai Chiara con Pino, consapevole che con lui sarebbe stata al sicuro, mentre andavo da Teresa chiamai Ciro e gli raccontai tutto, chiedendogli se per oggi potesse fare a meno di Pino, lui non oppose resistenza, anzi fu molto comprensivo e mi chiese come stesse Chiara, nonostante l aveva vista di sfuggita qualche volta.

Sabato 2 luglio 2010
Ciro
Questa settimana è stata molto stressante e lo è ancora perché non riesco a trovare una cazzo di soluzione, da quando è morto Carlo mi serve qualcuno che prenda il suo posto a Milano che possa dare una mano a Don Antonio con gli affari, ma io a Milano non conosco nessuno, i miei pensieri vennero interrotti quando vidi la mano di un coglione che teneva il braccio di Bianca.
Arrivai lo spinsi indietreggiandolo di poco, era alto poco più di me e io sono 1,80cm.
<<C sfaccim faj? Chella e a uaglion Mij, dissi>>
<<Tu devi essere Ciro, ma che onore disse lui>> (Andrea)
Mi girai verso Bianca
<<Chi sfaccim song questì?le dissi>>

Bianca
Mi svegliai presto per farmi una doccia e uscire a un orario decente Ciro sarebbe venuto a prendermi per incontrarci con Edo e Teresa, loro non sapevano niente del suo falso allarme, lo dissi solo a Chiara per spiegarle il motivo della mia "fuga", che non gli si è ritorta per niente contro dal momento che si frequenta regolarmente con Pino, e la cosa non mi dispiace affatto.
Scesi di casa e quasi sbiancai quando vidi Andrea e Marco.
Marco:"Bianca! Dio mio fatti abbracciare"
<<Che ci fate qui, chiesi>>
Andrea:"cos'è non ti fa piacere vedermi?"
<<Ma certo! >> Falsaaa!!! Mi urlava la mia coscienza.
Andrea: "vedo che di quello che ti abbiamo detto tu non hai capito niente! Ti avevamo detto di non fare nell'occhio e invece.."
<<E invece cosa!? Dovevo restare per poco e invece mi avete abbandonata qua>> dissi
Marco:"Bianca dai, non dire così"
Devo andare, Andrea mi prese dal braccio per fermarmi ma senza farmi male, in quel momento arrivò Ciro che subito si mise in mezzo.
Ciro:"Chi sfaccim song questì"
Gli spiegai quello che già sapeva, Chiara che ormai sapeva quasi tutto di noi, gli disse che loro avrebbero potuto risolvere il suo problema a Milano, ovviamente Ciro non ne volle sapere, in più non smetteva di guardare male Andrea, Marco se ne rese conto e decise di non tirare più di tanto la corda.
Raggiungemmo Teresa e Edo e Ciro non perse tempo nell' aggiornare il suo braccio destro.

Sabato 10 luglio 2010
•Milano•
Nicolas Grimaldi
Avevo perso di vista i due stronzi da circa una settimana, me li sono fatti sfuggire come un coglione la prossima volta non mancherò.
•Napoli•
Ciro
È passata una settimana da quando Marco e Andrea sono a Napoli, e questo comportava dei vantaggi perché in tutto questo Bianca viveva praticamente da me, non avrei mai permesso che condividesse la stessa casa con quello lì, non rappresentava una vera e propria minaccia ma era pur sempre il suo passato e doveva rimanere tale.
Parlai seriamente con papà dell'idea di mettere Marco e Andrea al servizio di Don Antonio e sarei un bugiardo se non ammettessi che mi piace come lavorano quei due, Totò gli ha definiti
" la brutta copia di me e Edo", gli ho anche messi alla prova facendomi disarmare e rapinare da Pirucchio e Totò che non conoscevano e mi hanno dimostrato prova di fedeltà, forse si sono anche un po' offesi, ma questo non è un mio problema.
Organizzai un incontro con Don Antonio, scese subito a Napoli, per fortuna trovó subito un'intesa con Marco e Andrea e questo mi fece tirare su un sospiro di sollievo.
Dopo qualche giorno tornarono su tutti insieme a Milano, sarebbero tornati verso fine luglio, all'arrivo del nuovo carico.

•Spazio autrice•
La "famiglia" si sta allargando, riusciranno Marco e Andrea a scoprire che Nicolas li sta con il fiato sul collo? Ma soprattutto saranno così fortunati da andare di nuovo via da Milano senza essere visti?

Mare Fuori - Il ritorno del Boss ~Ciro Ricci~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora