Mercoledì 23 giugno 2010 NAPOLI
Ciro
Ieri mattina siamo rientrati a Napoli, nonostante fossero passate due settimane abbondanti tutti parlavano ancora di me, e di sicuro dopo quello che stava per succedere avrebbero continuato a farlo.
Il piano era abbastanza semplice come sempre, alla guida del suv nero con i vetri oscurati di papà c'era Bianca, accanto a lei Edo dietro a lui Pirucchio e accanto a esso Pino, dentro il portabagagli io. Su un furgone pronto a raggiungerci c'erano Gianni, Totò, Pietro, papà e Don Antonio che più di tutti voleva vedere il corpo senza vita di quella merda che gli aveva ucciso il figlio; arrivammo al luogo d'incontro, scesero tutti tranne me.
<<Siete solo voi tre? Disse Bianca>>
<<Sai cosa diceva sempre mio nonno? Tu sei chi hai di finaco, e io non sono un napoletano di merda, quindi si, siamo solo io e i miei soci, rispose lui>>
Capì che quello era un modo per farmi capire che erano solo in tre.
<<C sfaccim ric, omm e merd, disse Pirucchio>>
Stai calmo Pirú, pensai tra me e me, tra poco le pagherà tutte.
<<Stiamo calmi, mi volevi vedere ed eccomi qua, disse Bianca>>Bianca
Siamo arrivati al punto d'incontro, sono già 4 minuti che sono in compagnia di Mirko e già non lo reggo più.
Mentre parliamo inizio a camminare a caso vicino a lui e lui mi segue, mi fermo solo quando finalmente si posiziona davanti al portabagagli di schiena.
Iniziammo un accessa discussione.Mirko: "vedo che non ti privi mai dei suoi amici, è sempre un piacere Edoardo" gli lanciò un sorrisino viscido
Edoardo:"vurria dirtì ca' è nu' piacèr purè ppe me vedèrt, ma mammà me ha insegnàt a nun mentìr"
Bianca: "Allora? Si può sapere cosa cazzo vuoi?"
Mirko: "arrivo al dunque, io volevo farti diventare una regina, ma forse tu stai ancora piangendo il morto" alzò gli occhi al cielo, alludendo a Ciro.
Bianca:"preferisco piangere un morto come lo chiami tu, piuttosto che essere la tua regina" gli sputai accanto ai piedi
Mirko: " a me più che una vedova mi sembri una troia, si, secondo me sei la troia di uno di loro, non è vero"? Mi prese da un braccio, strinse la presa e mi tirò a se.
<<Omm e merd t staij scavnn ra sul a fosse, disse Pino>>
Dopo quelle parole, il portabagagli si aprì, e Ciro rimase seduto sul bordo.
<<Ma come cazzo è possibile, disse uno dei due soci>>
<<Da dove cazzo arrivi? Dall'inferno? Disse l altro>>
Mirko non capì, fino a quando girandosi vide Ciro seduto.
<<Pezzo di merda, ma tu eri morto disse>>
<<song turnato pecché me hannò ritt ca' te mancàv, replicò Ciro>>
Scese dal suv e inizio letteralmente a pestarlo a morte, i suoi amici provarono a fermarlo ma ovviamente furono disarmati da Edo.
Per tre settimane era stato l'acqua santa e ora sembrava davvero il diavolo in persona.
L'aveva massacrato di botte, ma respirava ancora purtroppo, a malapena, ma abbastanza per dare ancora fiato a quella bocca di merda.
<<Tantì carì salutì ra Carlò Vallètt, disse Ciro>>
<<Tanto lui non tornerà indietro come hai fatto tu, disse>>
Ciro tirò fuori la pistola e ammazzo i suoi due amici.
<< Mo si rimàst sul purè tu, disse >>
Mirko iniziò a ridere.Una risata isterica o divertita non seppi interpretarla.
<<Tanto morirò anche io, però una curiosità me la devi togliere, di la verità non sei morto perché quando stavi per varcare la porta dell'aldilà, il tuo amichetto Francesco non ti ha voluto, disse >>
Si mise in ginocchio davanti lui e aggiunse:
<< Perché non mi spari al petto come hai fatto con lui, dai forza, fammi vedere come si ammazza un fratello urlò>>
L'espressione di Ciro cambiò, aveva il vuoto negli occhi, quelle parole erano proporzionate a tutte le botte che gli aveva dato prima, si vedeva perché lo stavano uccidendo.
Intervenni io.
Mirko, alzati in piedi e dimmi una cosa.
Lui lo fece e si voltò verso di me.
<<Dimmi, disse>>
<<Lo sai perché ci chiamano uomini e in questo caso donne d'onore?>>
Non rispose, face solo di no con la testa.
<< perché noi le promesse, le manteniamo sempre>>
Gli sparai due colpi al petto.Ciro
Tornai in me quando era troppo tardi Bianca aveva ucciso Mirko, dovevo essere io ad ammazzarlo. Mi avventaí su di lei incazzato nero.
<<ca' cazzo aie combinàt, dissi ringhiando>>
<<Ho mantenuto la promessa, mi rispose>>
<<Alle famiglie diremo che sei stato tu, ma io dovevo farlo>>
<<Cirù, fa chella ca' fà mi disse Edo>>
Chiamai subito mio padre che arrivò con gli altri per spostare i corpi e bruciarli, Gianni tirò fuori dal furgone un motorino e con quello faci andare via lui e Bianca, Pietro riportò gli altri a casa e io andai con papà.Bianca
Arrivai a casa accompagnata da Gianni che poi raggiunse gli altri e io salì a casa, ieri non avevo incrociato Chiara quindi oggi le avrei dovuto dire tutta la verità.
Lei fú molto contenta di vedermi, mi abbracciò subito, le raccontai tutto e stranamente lei non mi rimproveró e non capivo il perché, non poteva aver cambiato idea così in fretta, la guardai nel gli occhi e mi accorsi di una cosa.
<<Chiara ma che cazzo hai fatto all'occhio? Le Dissi>>
<<Hai visto? Ho sbattuto contro lo spigolo mi rispose>>Chiara
Dissi a Bianca la prima cazzata che mi venne in mente, aveva già abbastanza problemi per aggiungerle anche i miei.
Non potevo più nemmeno darle dei consigli, cosa le dovevo dire? Che sbagliava a stare con un camorrista mentre io stavo insieme a uno che mi picchiava? Inoltre avevo bisogno di lei, o meglio delle conoscenze di Ciro, decisi di rimanere in silenzio.Ciro
Arrivai a casa e scoprì che i piani erano già cambiati, papà portò Don Antonio all'aereoporto dopo aver sparso le ceneri dei tre; Pietro andò con gli altri a informare le famiglie di ciò che era appena successo e di come avremmo festeggiato il tutto questo fine settimana, io andai in cucina e ci trovai Edo, ci scambiammo un abbraccio fraterno e mi disse che non dovevo prendermela con Bianca per quello che era successo,io annuì quando il campanello suonò.
<<Apró ij Ciro? Disse Nina la domestica>>
<<nun te preoccupare, le risposi>> prima di aprire.
<< C sfaccim è succèss??si vivò? pecché si vivò?>>
<<Comandà na' domànd ppe vota, dissi io>> fece per entrare.
<<E no, e' guardiè in casa mia nun entràn, aggiunsi>>
<<Menò malè ca' dovevì restàr nell''òmbr song passàt sul si mesì, còs''è te mancà o' carcèr? Disse lui>>
<<E a te ch t n fott eh? Dissi>> mi stavo innervosendo
<<Cirú, nun fa strunzat, io ci tengo a voi >> mi disse lui prima di andare via.
Cosa cazzo fosse venuto a fare né io né Edo riuscimmo a capirlo, il suo prediletto era sempre stato Carmine.Mercoledì 23 giugno 2010 MILANO
•Pagano zona periferica di Milano•
Marco:"preprara i bagagli coglione" disse ridendo
Andrea:"dove mi porti figlio di puttana?" Rispose anch'esso ridendo
Marco:" Tra qualche giorno giorno scendiamo a Napoli da mia cugina Chiara"
Andrea:"hai trovato una soluzione?"
Marco:"pare che Bianca sia la fidanzata di un certo Ricci, figlio di uno dei boss più potenti di Napoli"
Andrea:" pensi ci possa aiutare?"
Marco:"lo spero"•Zona San Siro, Milano•
Nicolas Grimaldi
Di quella stronza non avevo traccia in compenso avevo di rintracciato cip e ciop, e li tenevo d'occhio, ne ero certo preso mi avrebbero portato da Bianca.~spazio autrice~
Il Boss è tornato a Napoli convinto di poter tornare a respirare di nuovo un po' di tranquillità, ma non è proprio così, nuovi problemi stanno per raggiungerlo.
Inoltre quali erano davvero le intenzioni del comandante? Perché si sta riavvicinando a Ciro?
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Mare Fuori - Il ritorno del Boss ~Ciro Ricci~
FanfictionSono ormai passati due mesi da quando Ciro e Edo sono stati rilasciati. Edo è il braccio destro e amico d'infanzia di Ciro che ora è pronto a ritornare ad essere un membro attivo della sua famiglia senza guardare in faccia nessuno. Una sera però, un...