Capitolo 19

2.9K 55 3
                                    

Venerdì 15 ottobre 2010
Milano
Bianca
Le cose vanno abbastanza bene a parte qualche problema a Roma, pare che ci sia una guerra in atto e chi avrà la meglio tornerà a fare affari con noi.
Siamo appena arrivati a casa di Don Antonio dopo un lungo viaggio, per fortuna da quando Ciro aveva preso la patente il viaggio risultava meno pensante, essendo in due a guidare, entrammo in casa di Don Antonio ma lui ancora non c'era ancora, era fuori con Marco e ad accoglierci c'erano solo Andrea, il figlio più piccolo Matteo a cui garantiva protezione e la moglie.

Ciro
Salutai Marina la moglie di Don Antonio che non vedevo da circa due anni ovvero da quando mi arrestarono, mi abbracciò forte come se quello davanti a lei non fossi io e li capì che probabilmente ogni volta che vedeva me, ci rivedeva suo figlio.
<<pòzzo i' in camerà sua? dissi>>
<<Certò! Vienì te accompàgn, disse lei>>
<<Amore io resto qua con Matteo disse Bianca>>
<<Vabbuò, André vienì cu me>>dissi, lui salì con noi.
<<Non ero mai stato qui, disse lui>>
<<E nata vota tuttò comm ha lasciato, disse Marina>> ed era vero non aveva toccato niente, nemmeno le nostre foto di quell'estate al mare, c'eravamo io, Edo, Pietro, Carlo e Francesco, avevamo si e no 14 anni, mi si ferma il battito per un secondo, come sempre quando penso o rivedo il volto di Francesco, poi però ritorno con i piedi per terra appena Andrea inizia a parlare.
<<Questa è la sorellina della sua fidanzata vero?>> Disse Andrea
<<Sembràn na' famiglià verò? E tu Cirò bbuo' ave' dei bambini? Mi chiese lei>>
<<Iò teng altrì progètt ppe o' mie futurò>> dissi prima di uscire da quella camera piena di ricordi e di anni che ormai sembrano lontani anni luce.

Andrea
A quanto pare Ciro non è intenzionato a mettere su famiglia, mi interrogo sul fatto che Bianca sia o meno al corrente di questo,ma poi li vedo insieme e mi rendo conto che quei due si amano davvero e quindi per forza avranno raggiunto un compromesso, inoltre Bianca e Ciro hanno solo 18 anni è presto per parlare di figli, decido quindi di tenermi questi pensieri per me.

Bianca
Arriva Ciro mentre sono seduta sul divano e mi chiede se ho già sentito Nina per vedere Futura, lo guardo e gli chiedo se per caso devo competere con una bambina per avere la sua attenzione, e subito Inizia a prendermi in giro e a farmi il solletico a cui proprio non so resistere.
<<Basta amore ti prego>> urlo divertita, stremata e sdraiata, cercando di difendermi inutilmente.
<<E ramm nu' vas>> dice lui, prendo la sua testa fra le mani e glielo do mentre lui appoggia una mano sulla spalliera del divano e una sul bordo accanto alla mia testa, ricambia con più passione, mi chiede l'accesso con la lingua che non rifiuto, si avvicina di più con il corpo e lo sento mentre mi comprime contro il divano, quando a un certo punto spalanco gli occhi e mi ricordo dove sono.
<<Ci, dissi spingendolo>> oddio spingendolo, riuscì solo a staccare le sue labbra carnose dalle mie.
<<Fate pure disse Andrea ridendo>>
Ciro gli sorrise e si alzò, ormai tutto l'astio tra i due sembrava davvero scomparso nel nulla, poco dopo arrivarono Marco e Don Antonio e iniziarono a parlare di affari mentre io andai in cucina con Marina a preparare la cena.

Marina
Rivedere Ciro è stato un colpo al cuore, lui e mio figlio sono cresciuti insieme avrei voluto una fine diversa per ognuno di loro ma non si può andare contro natura.
Stasera devono devono parlare dei problemi legati a Roma non semplici da risolvere, essendo la capitale e con il Vaticano presente non è facile stargli dietro come può essere Napoli o Milano se Ciro dovesse chiudere l affare questo comporterebbe altro potere, altri rischi, altre guerre che solo Dio sa, se riuscirà a vincere.
Guardo questa ragazza e só che è forte perché mio marito mi ha raccontato un bel po' di cose sul suo conto, ma mi chiedo se ha idea dell'uomo che lui voglia diventare.

Bianca
Sono qui in cucina con Marina mentre preparo la cena in silenzio perché lei sembra troppo assorta nel suoi pensieri, per fortuna dopo poco iniziamo a parlare del più e del meno, mi fa domande approposito di Ciro e del nostro futuro, suoi nostri progetti le dico quello che Ciro mi aveva riferito quel giorno in spiaggia, ovvero che dopo aver sistemato alcuni affari avremmo messo su famiglia lontano da Napoli, lei mi fa un timido sorriso e cambia argomento lasciandomi con la pulce nell'orecchio, come si dice a me a Torino.
Che lei sapeva qualcosa che io non sapevo? Entrai nel panico; dopo cena raggiungemmo l'hotel dove stavamo io e Ciro, lui uscì con Marco e Andrea perché avevano piacere a fargli conoscere le famiglie di Milano che spacciavano per lui, siccome negli ultimi mesi tra morti e arresti molti di loro avevano volti nuovi, non esitai a mandarlo con la promessa che sarebbe tornato presto, io ne approfittai per chiamare Teresa e sfogarmi con lei perché un pensiero negativo fece capolinea nella mia testa e non riuscivo a mandarlo via.
Teresa riuscì a calmarmi ma non del tutto, avevo bisogno di Ciro che aspettai fino alle 02.00 del mattino ma non rientreva così mi addormentai dopo aver ricevuto il suo messaggio: •"Scusàm ammor facciò tardì, nun me aspettàr sveglià ti amo"
•"vaffanculo"
•"me facciò perdonàr promèss"
•"vaffanculo!"
•"ti amo cor mij"
Mi addormentai.

Ciro
Avevo promesso a Bianca che sarei tornato presto, invece tra una cosa e l'altra tornai alle 03.30, incontrai un sacco di amici di Carlo che mi raccontarono di quanto lui parlasse bene di me e di quanto mi volesse bene, la cosa mi lusingò tantissimo.
Ore 09.30 del mattino, suona la sveglia Bianca dorme, a volte il suo non sentire niente mentre dormiva poteva essere un vantaggio come in questo caso, mi alzai feci una doccia mi cambiai e scesi giù al bar.
Le comprai la colazione da portarle a letto per farmi perdonare, vidi dei fiori e pensai di portarglieli, ma poi realizzai che a Bianca queste cose non piacevano e che probabilmente arrabbiata com era me li avrebbe tirati in testa, mi fermai in una gioielleria e le presi una collanina a forma di cuore.
Salì in stanza e la vidi ancora rannicchiata nel letto, e arrotolata nelle lenzuola come una caramella, era bellissima mi avvicinai a lei le diedi un bacio.
<<Ciù ciù buongiorno>>

Bianca
Aprì gli occhi e vidi Ciro con la colazione a letto, mi spuntò un sorriso
perché lui mi faceva arrabbiare con la stessa velocità con cui si faceva perdonare, dopo poco mi diede una scatolina, l'aprì.
<<Ciro ma è bellissima, dissi>> emozionata
<<chistu è o' mie cuorè, portàrl sempe cu te, e trattamèl bene!>> Disse
<<È mio per sempre>> dissi
<<Adèss cambiàt ca' amma i' ra Futurà>> disse.

Ciro
In realtà furono loro a venire da noi a casa di Marco e Andrea anch'essi abitavano al primo piano, fu la soluzione più logica visto che poi avrebbero dovuto portarci in aereoporto dal momento che la macchina con il carico l avevamo consegnata; arrivarono e passammo un oretta insieme, Carmine era molto più tranquillo qui e si vedeva per me andava bene vederlo felice, basta che non metteva poi piede a Napoli.
Dopo pochi minuti qualcuno lo chiamò al telefono e i disse di scendere, gli dissi di far salire il suo amico se non avevano fretta di andare via.
<<Non penso ti voglia vedere Ciro>>disse, non capì, mi avvicinai alla finestra e vidi un volto famigliare.
<<Chiàttí salì, urlai>> divertito, lui un po' meno sgranò gli occhi
<<Ciro, ciao no non salgo rimango qui>> disse lui con voce tremante
<<Nòn ave' paurà Pinò è a napule, dissi>> ridendo, Pino era stato il suo incubo all'istituto.
<<Che ci fai qui? Dov'è Carmine?disse>>
<<song venutò a pareggiàr e' contì, Carmìn ? o' bbuo' piezzo ppe piezzo o interò?>> Dissi con un sorrisetto maligno che non mi impegnai nemmeno più di tanto per farlo comparire sul mio volto.
<<Carmineee, aprite questo cazzo di portone iniziò a urlare lui>> io scoppiai a ridere, nonostante non mi vedesse da un anno, gli facevo ancora paura e credeva ancora a tutto quello che gli dicevo.
<<Filippo sto bene, sono qui calmati, adesso scendo>> gli disse.
<<nun cambì maì, aia' sempe esageràr>> questo lo disse a me, ma con tono scherzoso, non voleva ammetterlo ma si stava divertendo anche lui.

Bianca
Mentre Ciro era impegnato a prendere in giro un amico di Carmine io ne approfittai per parlare un po' con Andrea.
<<Andre, ti posso chiedere una cosa?>>
<<Certo dimmi>>
<<Che cosa vi siete detti ieri in camera di Carlo?O quando avete parlato di affari>>
<<Niente di particolare, perché ?>>
<<Marina mi ha chiesto quali fossero i progetti miei e di Ciro per il futuro, solo che una volta che glieli avevo comunicati, mi ha fatto una faccia strana>>
<<Tipo??>>
<<Tipo starai a Napoli per poco!>>dissi alludendo ancora al nostro passato.
<<Ancora con quella storia!?>>
<<No, scusa era per farti capire.. Tu sai qualcosa che io non so?>>
<<Ciro non è come noi, lui non è un semplice spacciatore è un capo, e i capi vogliono sempre di più>>
<<Questo cosa vuol dire!?>>
<<Vuol dire che devi tenere gli occhi aperti, e se qualcosa non ti sta più bene la mia porta è sempre aperta>>
Devo aver fatto una faccia bruttissima perché mi ha stretta a se, come non faceva da tanto tempo.
<<Bianca, non voglio insinuare niente ok? Anzi fai una cosa non ascoltare nessuno, segui il tuo cuore>>
Il problema era proprio quello, che il mio cuore mi diceva che c'era qualcosa che non andava.


•Spazio autrice•
Sembra proprio che tutti inizino ad intuire che Ciro non è molto interessato a mettere su famiglia bensì a risolvere questioni territoriali per espandere il suo giro.
Tutti i nodi stanno arrivando al pettine cosa comporterà questo per la nostra amata coppia?
A voi teorie o supposizioni

Mare Fuori - Il ritorno del Boss ~Ciro Ricci~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora