Capitolo 6

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Ciro
Portai Bianca a casa mia, salimmo in camera mia che si trovava al primo piano, la baciai con insistenza e passione la desideravo, lei mi spinse sul letto si mise sopra di me e continuò a baciarmi, amavo le donne che prendevano l' iniziativa, si tolse la maglia e la tolse a me, le slacciai il reggiseno, la spinsi delicatamente verso destra e mi misi su di lei, le sganciai il bottone dei pantaloni e abbassai la cerniera, mentre lei mi guardava fisso negli occhi, prima di sfilargli i jeans e le mutandine le diedi un' ultima via d'uscita..
<<Si sicurà?>>

Bianca
"Si sicurà?", mi chiese Ciro, forse aveva paura che mi sarei tirata indietro per quello che era successo settimane fa al benzinaio, ma io non sono così fragile come forse crede lui, iniziai a slacciarli il bottone dei jeans e capì che quella era la mia risposta alla sua domanda, si sfilò i boxer e iniziò ad entrare dentro di me, appoggiò la sua testa tra il mio collo e la spalla, mentre spingeva piano, e poi successivamente più forte, lo sentivo ansimare su di me, mentre da sotto mi muovevo anche io con le mani appoggiate sulle sue spalle per darti piacere, andammo avanti fino a quando lui non rilasciò il suo seme caldo dentro di me, la cosa non mi preoccupava affatto perché io prendevo regolarmente la pillola, quello che realmente mi preoccupava furono le sue parole, perché io non avevo mai condiviso il letto con nessuno.

Ciro
Avevamo appena finito di fare non so nemmeno io come definirlo, perché sesso non era, in queste settimane mi ero reso conto di tenerci davvero a lei, sentivo l esigenza di proteggerla e poi non avevo mai portato una ragazza a casa, nel mio letto, quindi no, non era sesso, ma quindi cos era? Amore? Mi stavo innamorando? Mentre riflettevo su ciò vidi Bianca alzarsi e prendere in mano i suoi vestiti, le passai una mia maglia e sorrisi quando la guardai, perchè indossandola le faceva da vestito.
<<Rimanì ca', le dissi>>
Non volevo lasciarla andare, lei si stese vicino a me, mise la testa sulla mia spalla e si addormentò, mentre io stavo ancora cercando di dare una definizione a ciò che eravamo, ero nervoso, non riuscivo a prendere sonno e volevo cambiare posizione, ma se l avessi fatto avrei svegliato di sicuro Bianca e non volevo,  ancora una volta, mi stavo preoccupando per qualcuno che non fossi io, era forse questo l'amore?

Bianca
Mi svegliai a causa delle urla, ero ancora intontita e non capì bene di chi fossero ne da dove arrivassero, fino a quando non riconobbi la voce di Ciro
<<Chella e a uaglion Mij, disse>>
Sorrisi nel sentire quelle parole, ma poi tornai alla realtà, ancora non sapevo se la sua famiglia fosse collegata al ragazzo che avevo ucciso, e se l avessero scoperto sicuramente Ciro mi avrebbe fatto fare la fine del suo "migliore amico", mi prese il panico, scesi dal letto con un solo pensiero, dovevo uscire da quella casa, iniziai a vestirmi.

Ciro
Mi svegliai quando mio padre bussò alla porta, uscì dalla mia camera e lui non mi disse nemmeno buongiorno, solo che dovevo scendere subito, scendere perché c era una questione irrisolta con un affare, gli dissi che non potevo perché non ero solo in camera.
<<Caccià sta troià e scendì e' sott', mi disse lui>>
Sbottai, nessuno poteva chiamarla così nemmeno mio padre.
<<Chella e a uaglion Mij, dissi>>
Non lo so perché, mi uscì spontaneo.
<<Ah sì? Allorà piglia a' uagliona e toja scendì e' sott', replicò>>
Rientrai in camera vidi Bianca quasi vestita, mi avvicinai le diedi un bacio a stampo seguito da un buongiorno, a quel punto, mi misi dei vestiti puliti, la presi per mano e scendemmo di sotto.

Bianca
Vidi Ciro rientrare in camera aveva appena finito di litigare con suo papà, io volevo solo andarmene ma lui dopo avermi baciata mi disse che dovevamo scendere di sotto, cazzo pensai tra me e me, stavo per conoscere la sua famiglia.
Scendemmo le scale, e notai un ragazzo seduto in poltrona, che avevo già visto al compleanno, suo papà a capotavola e sua madre accanto a lui, il ragazzo si alzò e si venne anch'esso a sedersi al tavolo.
Lui è Pietro, mia madre Elena e mio padre Salvatore, piacere dissi con un filo di voce, io sono Bianca.
<<Pccrè, mo' aia' i' via mi disse suo padre>>
<<No, lei restà disse Ciro>>
<<Ah sì? Vabbuò siedít, disse suo papà>>
Lo feci, e poi vidi sul suo volto un sorriso maligno, non c'erano dubbi che fosse il padre di Ciro.
<< Cirú, aie pensàt a comm risolvèr o' problèm ra' drogà? Disse suo padre>>
Ora era tutto chiaro, forse anche lui pensava che fossi una "debole", credeva che con quelle sue parole sarei andata via, che problema c'è? Chiesi.
Nessuno, disse Ciro era chiaro che si stava innervosendo, prese parola suo fratello e mi spiegò che dovevano portare un carico a Roma, ma che lui non poteva andare perché doveva sistemare dei conti per poter riciclare il denaro sporco senza sospetti, e che quindi doveva occuparsene Ciro.
<<Andiamo noi, dissi>>
Suo padre quasi sgranò gli occhi, tolse i gomiti dal tavolo e appoggiò la schiena alla sedia incrociando le braccia, fece un sorriso.
<<M piac sta femmn Cirù, disse>>
<<C cazz staij ricenn, disse Ciro>>
Io ho la patente, a te serve una persona che guidi fino a Roma, quindi ci andiamo insieme, ho pure il giorno libero gli dissi prima di fargli l occhiolino.

Ciro
Non potevo credere alle mie orecchie,  non volevo coinvolgerla ma avevo davvero bisogno di aiuto. Chiamai Edo gli dissi di passare a prendere Teresa sarebbero venuti con noi, avevo paura di non riuscire a lasciare Napoli senza essere perquisito dalla testa ai piedi, ma con Bianca alla guida e Teresa vicino passammo senza problemi, sembravamo davvero solo 4 ragazzi normali che partivano.

Bianca
Chiamai Chiara e le dissi che oggi non sarei stata a casa, mi chiese che fine avessi fatto ma ovviamente non le dissi la verità, tutte queste mezze bugie iniziavano a pesarmi ma cercai di non farci caso.
Con noi venne una coppia, Teresa e Edoardo stavano veramente bene insieme, lui e Ciro erano molto legati e si vedeva, si capivano con uno sguardo, Teresa mi aveva fatto una buona impressione,  soprattutto perché mi aveva portato un cambio su richiesta di Ciro, così che anch'io potessi farmi una doccia prima di partire per il nostro " viaggio" mi trovavo bene con loro, legai tantissimo con Teresa, mi sembrava di conoscerli da una vita.

Sabato 3 aprile domenica
Bianca
Andammo e tornammo da Roma senza intoppi, Ciro riuscì a fare un accordo con la famiglia di Roma ed era felice di aver esteso il suo giro, felice che fosse andato tutto bene ma soprattutto, che suo padre fosse orgoglioso di lui.
Ciro mi ha  baciata più volte davanti ai suoi amici, che nel vederci insieme sembrano più felici di noi.
Ma torniamo a me, rientrata da Roma ho dormito a casa mia, oggi avrei ripreso a lavorare, avevo il turno del pranzo uscita da lì, raggiunsi Ciro e i suoi amici in piazza, ero un po' agitata perché non li conoscevo tutti, non sapevo cosa gli avesse raccontato, arrivai li e vidi due ragazze che stavano discutendo animatamente con Teresa, erano solo parole fino a quando una di loro le diede uno schiaffo, lei non reagí, un altro schiaffo, lei ferma, mi avventai sulla stronza e la tirai dai capelli buttandola a terra, iniziai a prenderla a calci, fino a quando un braccio non mi fece letteralmente staccare i piedi da terra.

Ciro
Presi Bianca in braccio, per fermala perché non credo che da sola l avrebbe mai fatto, mi piaceva questo suo lato aggressivo soprattutto perché stava difendendo la ragazza di Edo, il mio migliore amico, che gli sorrise subito quando vede che stava difendendo Teresa.
<<Chi sfaccimm sì tu?>> disse l'altra ragazza a Bianca.
<< A uaglion Mij, dissi io>>
<<Ti basta come risposta stronza? Se ti avvicini ancora una volta alla mia amica, ti picchio pure a te >> disse lei

Edoardo
Stavamo in piazza ad aspettare Bianca, mi piaceva, era perfetta per Ciro, da quando l aveva incontrata era più sereno, inoltre ci aveva dato davvero una grossa mano con un affare, senza ripresamenti o fare troppe domande, sembrava fatta apposta per far parte del nostro mondo. Ma torniamo a noi, due ragazze si avvicinarono, una mi chiese un accendino, si accese la sigaretta e mi mise l accendino nella tasca e poi con la mano mi sfiorò il cavallo dei jeans.
<<ca' cazzo fai, gli dissi >> levandogli la mano.
Teresa si avvicinò faccia faccia e gli disse che io ero fidanzato con lei e che se ne doveva andare, vidi la ragazza sorridere, un sorriso da stronza, in meno di un secondo le tirò uno schiaffo, avrei voluto picchiarla ma era una femmina e non potevo, sperai che Teresa reagisse e invece se ne prese un altro di schiaffo, fino a quando non arrivò Bianca, che iniziò a picchiarla.
In tutta questa tarantella di buono c'era solo una cosa, entrambi avevano ammesso di stare insieme. Ciro e Bianca stavano insieme.

•spazio autrice•
Finalmente Ciro e Bianca si sono fidanzati, ma come perseguirà la loro storia? Dureranno? Quando Bianca si fiderà di Ciro a tal punto da raccontargli davvero la sua storia?
Fatemi sapere nei commenti se la storia vi sta piacendo. PS. Buon anno nuovo a tutti!

Mare Fuori - Il ritorno del Boss ~Ciro Ricci~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora