Capitolo 9

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Tommaso
Sento la sveglia suonare in lontananza, ma la mia voglia di alzarmi e di prepararmi per andare a lavoro è pari a zero.

Penso e ripenso alla serata trascorsa ieri in compagnia di Alis. Sono stato bene, come mai fino ad ora e di questa cosa sono spaventato. L'ultima volta che credevo di stare bene, la mia ragazza mi ha tradito,due volte, con quello che credevo fosse il mio migliore amico.
Vorrei andare oltre, superare ciò che è successo con la mia prima fidanzata, ma non riesco.

"Sei venuto in America
per realizzare il tuo sogno no? Non credi che una ragazza sarebbe motivo di distrazione da questo obiettivo" ecco che spunta il mio diavolo sulla spalla a cui, questa volta, non posso che dare ragione.
Devo concentrarmi sulla realizzazione del mio sogno, non posso permettere che niente e nessuno mi distragga.

Dopo aver messo a tacere i miei pensieri, vado in bagno per fare un doccia, mi cambio, faccio colazione e mi preparo per iniziare una nuova giornata lavorativa.

Come entro nel ristorante, vedo Noah già dietro il bancone e mi avvicino a lui.

«Ehi amico, dormito male? Hai una faccia» affermo dopo avergli dato una pacca sulla spalla
«Buongiorno anche a te Tommaso. Comunque si, sono andato a dormire tardi ieri sera, ho dovuto aiutare le mie sorelle con le faccende di casa e c'era un un bel po' da fare» mi risponde
«Ah ottimo! Dai su, oggi a lavoro non dovrebbe essere pesante» concludo e mi dirigo a prendere il grembiule. Nel mentre mi arriva un messaggio..

Ei Tommy, a che ora finisci il turno oggi? Io ho il giorno libero e mi piacerebbe non farti pensare per un po'... ieri ti ho visto giù di morale e da buona amica vorrei fare qualcosa per tirarti su.
P.S ritieniti fortunato, non ho mai fatto inviti simili

Leggendo l'ultima frase mi spunta un sorriso idiota sul viso e, dato che devo lavorare solo mezza giornata, decido di accettare l'invito

Puoi contarci regina di ghiaccio, il turno finisce per le 15. Ci vediamo fuori il locale a quell'orario. A dopo

Invio il messaggio e inizio a lavorare.

Alis
Dopo la serata trascorsa ieri con Tommaso, in me è scattato qualcosa, non saprei spiegare cosa, ma è come se mi mancasse, se sentissi lo stomaco sotto sopra quando sento il suo nome... ma che mi sta succedendo?
Oggi ho la giornata libera e voglio vederlo, per capire meglio queste sensazioni strane, voglio dare loro un nome.

Decido di mandargli un messaggio per chiedergli di vederci e, mentre aspetto una risposta, penso a come fargli trascorrere una giornata diversa dalle altre, diversa anche da quelle che potrebbe trascorrere a Roma.
Ho deciso di portarlo a pranzo in un fast food molto buoni nei paraggi e poi, ho preso due polaroid: voglio portarlo un po' in giro per la nostra città e lasciargli fotografare ciò che vuole, anche dei semplici particolari che nessuno noterebbe... qualsiasi cosa voglia, a patto che poi mi motivi la sua decisione di fotografare proprio quelli oggetti.

Poco dopo mi risponde e decido di iniziarmi a preparare.
Faccio una doccia e decido di passare il ferro ai capelli.
Metto solo un po' di correttore, il mascara in viso  e decido di indossare un vestito nero con pois bianchi a portafoglio e le mie amate Dr Martens.
Sono le 11:45, decido di uscire ora di casa per fare un po' di shopping.

Dopo aver girato vari negozi e aver acquistato un po' di cosine, guardo l'orologio e sono passate circa due ore... è ancora presto per andare a prendere Tommaso, per questo deciso di passare a salutare i miei in clinica.

Dieci minuti dopo

«Buongiorno Ron, i miei sono impegnati? Stanno facendo qualche visita?» chiedo al receptionist
«Buongiorno dolce Alis, no tranquilla, entrambe i tuoi genitori sono liberi, anzi sono tutti e tre in sala riunione» mi risponde
«Tutti e tre?» domando perplessa
«Si, c'è anche Corinne, non lo sapevi?» afferma
«Ah Sisi, giusto. Grazie mille a dopo» rispondo velocemente, pur non essendo consapevole della presenza della mia migliore amica

Corinne? Cosa ci fa in clinica dai miei? Di cosa stanno parlando? Questa cosa un po' mi preoccupa
Entro nella sala dove tutti e tre stanno ridendo e scherzando allegramente
Apro la porta e rimangono tutti e tre stupiti quando mi vedono

«Ciao a tutti» esclamo
«Buongiorno amore» dice il mio papà venendomi in contro e lasciandomi un bacio sulla guancia
Corinne e mia mamma sono un pochino imbarazzate e si sono limitate a rispondere al mio saluto
«Ehi amica, che ci fai tu qui? Non dovresti essere a lavoro?» domanda Corinne
«Sono venuta a salutare mamma e papà, dato che questa mattina sono usciti presto e non abbiamo avuto modo di chiacchierare e poi oggi ho il giorno libero a lavoro, lo hai dimenticato? Piuttosto tu che ci fai qui» chiedo e Corinne è per un attimo senza parole, per questo interviene mamma
«Amore, le ho chiesto io di passare, volevo regalarti qualcosa che potesse esserti utile per il tuo lavoro e, dato che non ne parliamo spesso, ho pensato di chiedere a Corinne, magari lei poteva essere più informata di me a riguardo» afferma
Corinne ha un'espressione sul viso come a significare "salvata in tempo record". Non ero molto sicura della risposta fatta, ma deciso di crederci, anche perché non potevo continuare a fare domande vista l'ora.
«Ah va bene, comunque io devo andare. Ah! Non so a che ora torno a casa, non aspettatemi. A dopo, vi voglio bene» concludo salutando tutti e andando via.

Salgo in macchina e mando un messaggio a Tommaso per avvisarlo che potrei tardare di qualche minuto, causa traffico essendo l'ora di punta.
Durante tutto il tragitto ho mille pensieri per la testa e mille domande alle quali non so dare risposta: Perché Corinne era lì?
Perché mia mamma non è stata sincera con me?
A Tommaso piacerà quello che ho organizzato per oggi?
Perché mi interessa così tanto di Tommaso?

I miei pensieri vengono interrotti dal suono di più clacson, mi affaccio allo specchietto, vedo gente inveire contro di me e noto di essermi fermata in mezzo la strada facendo creare una fila chilometrica.
Imbarazzata riparto e poco dopo arrivò a destinazione.

Tommaso è già fuori dal locale ad aspettarmi....

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