Capitolo 4

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Ore 8:00.
Mi sveglio di soprassalto.
"Cazzo!" Esclamo guardano l'orologio.
Non posso tardare il primo giorno di lavoro, anche perché il mio capo ha sottolineato più volte,durante il colloquio, che tiene molto al fatto che i suoi dipendenti siano puntali.
Nel momento in cui apro gli occhi mi rendo conto di non essere nel mio letto e, in un attimo, ricordo di essermi addormentata sul divano con la mia migliore amica.
Vado al piano di sopra per farmi una doccia veloce e cambiarmi, metto: una t-shirt bianca, dei bermuda color rosa cipria, una giacca dello stesso colore di quest ultimi e delle sneakers bianche. I capelli li spazzolo e poi decido di lasciarli sciolti. Prendo la borsa, gli occhiali da sole e torno in salotto.

Guardo l'orologio. Ore 8:20.
Wow, mi sono superata, sono riuscita a prepararmi in soli venti minuti.

«Cor, io devo andare a lavoro, puoi rimanere quanto vuoi, sbatti il portone di casa quando esci, ci sentiamo più tardi.» sveglio la mia migliore amica, sussurrandole queste parole.
«Vabene Ali, buon primo giorno, a dopo» mi risponde nel dormiveglia.

Esco di casa, mi dirigo alla macchina e, come arrivo davanti lo store, non riesco a trovare parcheggio, quindi sono costretta a girare intorno tutto l'isolato fino a quando non trovo posto.

Inizio a correre così da poter arrivare in perfetto orario, ma, ad un tratto, cado a terra dopo aver urtato contro qualcosa, o meglio, qualcuno

«Guarda dove vai idiota!» esclamo mentre mi abbasso per raccogliere, il più velocemente possibile, tutto ciò che mi è caduto dalla borsa
«Scusami davvero, non ti avevo proprio vista» risponde. Alzo lo sguardo e noto accanto a me un ragazzo di bell'aspetto, molto alto, spalle larghe, capelli color cioccolato, corti e con un ciuffo riccioluto, ha gli occhi verde scuro e lo sguardo perso, come se fosse presente li solo con il corpo, mentre la sua testa si trova a tutta altra parte.
Questo ragazzo sconosciuto si abbassa per aiutarmi a raccogliere le mie cose.
«Grazie tante» affermo freddamente e con tono irritato andando via di corsa
«Di niente, scusa ancora» urla per farmi sentire le sue parole essendomi allontanata, di tanto, da lui.

Finalmente, dopo vari incidenti di percorso, riesco ad arrivare a lavoro, fortunatamente solo con due minuti di ritardo e senza essere beccata da Leyla che non è ancora arrivata.
Iniziano a spiegarmi quali saranno le mie mansioni e, non appena mi mettono a lavoro lasciandomi da sola, non faccio altro che pensare al ragazzo scontrato questa mattina. Era strano, non era sicuramente di New York, ma non capivo cosa lo preoccupasse, non aveva una bella cera.

La giornata di lavoro passa velocemente, stava andando tutto alla grande, ero contenta di ciò che stavo facendo, mi sentivo molto vicina alla realizzazione del mio sogno. Certo, passare dal riordinare i magazzini dello store alla realizzazione di vestiti, ce ne vorrà di tempo, ma l'essere a contatto ogni giorno con stiliste, stylist e tutto lo staff che lavora dietro le case di moda, mi manda al settimo cielo.
Era quasi ora di cena e il mio primo giorno di lavoro sta per finire, quando esco dal negozio, saluto i miei colleghi ed entro in macchina.

Non appena arrivo a casa mi arriva un messaggio da Kyle.

Ali, questa sera con gli altri, abbiamo pensato di andare a cena nel ristorante italiano che tanto ci piace, devi venire, non accettiamo un no come risposta.

Non sono molto entusiasta di andare a cena fuori, anche perché il primo giorno di lavoro è stato tanto bello quanto stancante, ma allo stesso tempo non ho la minima voglia di preparare la cena, quindi decido di accettare

Beh Kyle, non posso dirti di no giusto? A che ora ci incontriamo e dove?

Mentre aspetto una risposta, entro in casa e vado in camera mia per rilassarmi un po' e subito dopo prepararmi.
Sono allungata sul letto e inizio a pensare a cosa mettere. Non mi piace molto vestirmi con abiti eleganti, preferisco più stare comoda... ad esempio odio mettere i tacchi, sono bellissimi, per carità, ma sono anche tanto scomodi.
Decido di indossare un pantalone a zampa nero, un body a camicia bianco e le dr martens platform.

Fantastico! Vengo a prenderti per le 20:30. Ah dimenticavo, questa sera dovrai trovare qualcuno che ti tenga compagni, farai la candela altrimenti dato che c'è anche Aaron.

Leggendo il messaggio scoppio a ridere

Preferisco fare la candela a voi quattro, piuttosto che trovarmi un ragazzo... sai come la penso!!!
A dopo scemo.

Perfetto, ho abbastanza tempo, tanto la parte più difficile (scegliere cosa mettere) l'ho superata, quindi ora posso prendermela con comodo.

Dopo aver temporeggiato una ventina di minuti, decido di lasciare il telefono e iniziare a prepararmi.
Mi faccio una doccia, subito dopo mi vesto e torno in bagno per sistemare i capelli e rendere il mio viso un pochino presentabili.
Ho optato per una pseudo acconciatura: uno chignon basso e lascio sciolti due ciuffi di capelli davanti. Per quanto riguarda il trucco, non oso molto: ombretto nude, mascara e gloss.

Una volta terminato il make-up, prendo la borsa e decido di farmi trovare già fuori casa.

Circa 10 minuti dopo arriva Kyle.

Siamo fuori il ristorante ad aspettare i soliti ritardatari: Corinne e Noah.
Non appena arrivano Kyle inizia a prenderli in giro, facendo battutine anche abbastanza provocanti, ma loro, conoscendolo, decidono di non rispondere e si limitano a sorridere.

Entriamo all'intero e uno dei camerieri, che ora è girato di spalle, mi sembra familiare.
Sono molto attenta a guardarlo, per cercare di capire se fosse davvero un mio conoscente, oppure se lo avevo scambiato per qualcun altro.

«Tesoro, ti avevo detto di trovare un ragazzo, mi hai preso alla lettera a quanto vedo» ecco Kyle che interrompe i miei pensieri
«Sempre il solito idiota... mi sembra di conoscerlo, tutto qui» rispondo anche un pochino irritata a dir la verità
«Ei ei, non mi aggredire, stavo scherzando. Comunque, da dietro per ciò che vedo, è un bocconcino» afferma il mio amico e io scoppio a ridere
«Emh, sono qui, magari certi commenti li evitiamo no?» si intromette Aaron, ingelosito.
Tutti scoppiamo a ridere, vedendo quanto è buffo Kyle nel momento cerca di riparare all'errore commesso.

Viene un cameriere ad accoglierci, ci accompagna al nostro tavolo e ci porta il menù.
Iniziamo a decidere cosa ordinare e poco dopo si avvicina a noi un altro cameriere, diverso dal primo che ci ha accolti.

«Buonasera, cosa posso portarvi intanto da bere mentre decidete cosa mangiare?» ci chiede. La voce mi è familiare e, quando alzo lo sguardo, vedo lui, il ragazzo che ho incontrato questa mattina.
Rimango un po' scossa nel vederlo e noto che lui mi sta fissando, come se stesse per dirmi qualcosa e, quando prova ad aprire bocca viene interrotto da Noah che ordina da bere.
Si allontana per prendere ciò che abbiamo chiesto e appena viene a portarcelo...
«Ecco a voi» afferma, ma ha intenzione di continuare a parlare «scusami ancora per questa mattina, ma ero molto stanco e un pochino spaesato» afferma
«Non preoccuparti e, scusami tu se sono stata molto scontrosa, ma ero in mega ritardo.» rispondo
«Figurati. Siete pronti per ordinare?» chiede
«Sisi» afferma Corinne, guardando confusa prima me e poi il cameriere.

Prende l'ordinzione e va via.

«Ali, non mi devi dire nulla?» chiede la mia migliore amica guardandomi con aria minacciosa
«Tranquilla Cor, nulla di importante. Questa mattina, stavo andando di corsa a lavoro e ci siamo scontrati facendo cadere le mie cose a terra» le dico.
«Si come no, solo questo. Lo stavi mangiando con gli occhi» mi dice Kyle facendomi l'occhiolino e io scoppio a ridere.

La serata procede in maniera tranquilla, ridiamo e scherziamo come sempre. Aaron è molto simpatico, è proprio il tipo di ragazzo che deve stare accanto al mio amico, perché essendo il suo opposto lo placa un pochino.
Per il resto, con i miei amici, sono stata benissimo come sempre, spero davvero di non perdere mai i rapporti con loro, sono troppo importanti per me.

Una volta tornata a casa, la mia mente va sempre a quel ragazzo e al suo fare misterioso.
"Chissà quale è il suo nome"
"Chissà da dove viene"
"Cosa è venuto a fare a New York?"

Perché inizio a pormi queste domande? Per uno sconosciuto poi?
Ahh, sarà la stanchezza... è meglio andare a dormire.

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