Capitolo 12

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Tommaso
Questa mattina il risveglio non è stato dei migliori, sotto casa mia stavano facendo dei lavori stradali e i rumori delle ruspe mi hanno svegliato. Cazzo. Odio quando mi sveglio per cause esterne e non perché sono io a volerlo, questo significa che starò tutta la giornata stranito. L'unico modo che ho per farmi passare questo risveglio estenuante è cercare di fare qualcosa che mi faccia stare tranquillo e rilassato.

È sabato, non credo che Alis debba lavorare, ma non ne sono sicuro, per questo decido di mandarle un messaggio per accertarmene e, in caso non ha impegni, le propongo di pranzare insieme, magari a casa mia. Si voglio cucinare qualcosa per lei, dopo tutto non faccio pratica da un po', quindi perché no, e poi cucinare mi rilassa.
Mentre aspetto che mi risponde, mi rigiro 300 volte nel letto e la 301esima volta, mi faccio coraggio e scendo dal letto.

Indosso solo un paio di pantaloncini di basket, perché qui fa un caldo assurdo. Prendo il mio iPod, metto un po' di musica che possa svegliarmi, darmi carica, e inizio a preparare la colazione.

Mentre canto a squarciagola, sento in lontananza una notifica del telefono. È Alis. Ha accettato.
Mi spunta un sorriso da ebete sul volto e, non appena realizzo, faccio di tutto per spegnerlo.

Ora devo pensare a cosa preparare, spero soltanto non sia intollerante a nulla, altrimenti oltre che la figura dello scemo, rischio anche di farla sentire poco bene.

Penso ad un menù molto semplice, ma allo stesso tempo molto italiano: viva la cucina italiana!
Da quando sono a New York sono andato solo una volta ad un "ristorante italiano". Tra molte virgolette ovviamente, perché di italiano c'è solo il nome, ovviamente. Spacciano degli spaghetti, crudi, al sugo per la carbonara e già questa, la dice lunga.

Sommerso da questi pensieri, iniziò a cucinare, mentre aspetto che lei arrivi.

Alis
Mi ha davvero invitato a pranzo? A casa sua? Okay Alis, stai calma, respira. Vorrà solo sdebitarsi per il passaggio di ieri sera, non farti idee strane.

Non riesco comunque a decidere cosa mettere, non voglio sembrare ne una sciatta, ma nemmeno essere provocante. Non so che mettere. Aiuto.

Dopo aver fissato,seduta sul letto, per più di un'ora e mezza il mio armadio, arriva l'illuminazione. 'Finalmente' esclamo.
I jeans non ti deludono mai, questo penso sia un parere comune, quando non sai cosa mettere, loro sono lì, che ti guardano e ti risolvono ogni problema.
Indosso jeans a palazzo, quelli stile anni 90, per cambiare un po', una semplice t-shirt e le mie adorate converse. Quanto sono comode le converse.

Sono le 11:30 e ho ancora un po' di tempo, quindi decido di avvisare i miei due migliori amici del pranzo, se non glielo dicessi e venissero a scoprirlo sarebbe la mia fine, meglio non rischiare. So già che mi bombarderanno di domande e che inizieranno ad insinuare cose, ne sono certa, ma meglio ora che dopo... non fare domani quello che potresti fare oggi, no?

Arrivo sotto casa di Tommy, iniziano a sudarmi le mani. 'Sarà sicuramente il caldo' penso tra me e me, ma non appena terminata la frase, ricordo a me stessa che stavo solo cercando di convincermi del fatto che fosse il caldo e che, in realtà, non è poi così fondato il mio pensiero, dato che sono seduta in macchina con l'aria condizionata al massimo.
Non riesco a trovare il coraggio di scendere dalla macchina. Che cosa mi sta succedendo? Non posso crederci, ma come mi sto comportando? Nemmeno quando avevo tre anni e all'asilo mi vergognavo del mio "fidanzatino"... primo e ultimo avuto, ovviamente. Sono sempre stata molto apatica verso le relazioni, credevo che fossero loro a distrarti dalla tua vita, perché non appena succede qualcosa di strano o vieni lasciato, subito si va in paranoia, si sta male, e si lasciano in disparte le cose realmente importanti.

Ultimamente, guardando con più attenzione Corinne e Noah, Kyle e Aaron, o semplicemente i miei genitori e mio fratello, mi sono accorta che in realtà, quando trovi la persona giusta, che ti completa e ti ama, la tua vita cambia colore e cambi anche tu modo di affrontarla, un pochino di più con il sorriso e con maggior forza, dato che siete in due.

Smetto di pensare e, con coraggio, scendo dalla macchina e suono il campanello.

«Buongiorno Alis» mi da un bacio sulla guancia
«Buongiorno a te, tutto bene?»
«Si, il risveglio non è stato dei migliori, ma ora sto bene»

Mi guardo intorno, l'appartamento è molto piccolo, ma allo stesso tempo accogliente, c'è molta luce. Mi soffermo a guardare il tavolo, è molto ben apparecchiato, con tanta cura si vede.

«Ti va di bere un bicchiere di vino?» rompe il silenzio
«Si, perché no, ma solo un goccio, devo guidare»
«Ma stai tranquilla, anche se dovessi bere un po' di più, fino a quando non smaltisci l'alcool, puoi rimanere qui» sorride e poi aggiunge «Bianco o rosso» chiede
«Rosso, lo preferisco»

Ci sediamo al tavolo e tra un piatto e l'altro, scherziamo e ridiamo. Devo dire che non credo di essere mai stata così bene e sciolta con un ragazzo e di questo non posso che esserne felice.

Ci spostiamo sul divano, subito dopo averlo aiutato a sistemare la cucina.
Inizio a guardarlo attentamente e noto che il suo ciuffo color cenere è tutto scompigliato, ma sta benissimo anche così.
Mi soffermo anche a guardare i tatuaggi che ha sul braccio, non li avevo mai guardati attentamente. Mi piacerebbe sapere se hanno un significato. Tutti i miei pensieri vengono interrotti da una vocina che nella mia mente mi dice
'Alis smettila di fissarlo' .Probabilmente sembravo una maniaca per come lo stavo osservando e distolgo subito lo sguardo.

«Allora.. il pranzo è stato di suo gradimento, signorina?» scherza
«Mh, devo dire che non è stato male»
«Ma come non è stato male, non ti è piaciuto qualcosa? Cosa ho sbagliato?» lo vedo impanicarsi
«Ei sto scherzando, è stato tutto molto buono. Non volevo farti andare nel panico»
«Oh si, scusami. È che la cucina è l'unica certezza nella mia vita, quindi se sbaglio, cerco di capire dove per rimediare quanto prima. Ci tengo davvero molto a realizzare questo sogno»
«Fai benissimo, è giusto seguire i nostri sogni, anche io lo sto facendo, avrei potuto scegliere una strada molto più semplice, quella dei miei genitori, ma ne ho scelto una completamente differente, ma che mi piace»
«Sei stata molto coraggiosa, lo sai?»
«Beh si, modestamente» faccio un espressione divertente e scoppiamo a ridere entrambi.

Dopo questa risata iniziamo a guardarci negli occhi, si è ricreata la stessa situazione di imbarazzo di ieri sera.
Una ciocca di capelli mi copre il viso e lui decide di spostarla dietro l'orecchio.
Io abbasso lo sguardo a causa dell'imbarazzo.
Poco dopo mi accarezza la guancia e si avvicina lentamente.
Le nostre labbra si trovano a pochi centimetri l'una dall'altra e senza che me ne accorgessi, quel pò di distanza tra esse finisce.
Mi bacia dolcemente.

Autrice
Che ne dite? Vi aspettavate questo da Alis?
Io non so come avete immaginato voi la nostra protagonista, ma ora vi lascio una sua foto

AutriceChe ne dite? Vi aspettavate questo da Alis?Io non so come avete immaginato voi la nostra protagonista, ma ora vi lascio una sua foto

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~Ali

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