Capitolo 15

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Alis
Non posso credere di averlo incontrato e tanto meno non riesco ad accettare di non essere riuscita a dire nulla. Avrei voluto aggredirlo e  dirgli tutto ciò che pesavo. Dirgli che era stato uno stronzo a baciarmi e poi a mollarmi così, senza dare spiegazioni. Dirgli che sapeva come la pensavo in fatto di ragazzi e che se non aveva intenzione di non vedermi più solo come un'amica, bastava fermarsi e fare un passo indietro. Dirgli di tenere a bada gli ormoni e di non avvicinarsi a me più del dovuto.
Lo odio, lo odio con tutta me stessa.

Siamo a metà settimana e ai miei amici non ho raccontato nulla, non ho detto loro di averlo incontrato e, fortunatamente, ha avuto la decenza di non farsi beccare dai miei amici nel locale dove siamo andati la prima sera e dove sono riuscita, fortunatamente, a non tornare con i miei amici, non avrei voluto rivederlo per non rovinarmi la vacanza in questo posto spettacolare. Anche perché, probabilmente, Noah se lo avesse visto lì lo avrebbe preso a pungi, perché Corinne gli ha raccontato tutto e anche lui, da amico, ha ammesso che Tommaso si è comportato da vera merda.

Per la giornata di oggi abbiamo in programma di andare al mare. Noleggeremo un auto, probabilmente, anche se significherà fare un'ora di viaggio, ma abbiamo deciso di goderci a pieno il panorama che ci riserva Roma e tutti i suoi paesini limitrofi.

Dopo aver fatto colazione, prepariamo gli zaini con il necessario per il mare e poi andiamo a cambiarci.
«Tesoro, devo dire che questi pantaloncini di jeans neri ti fanno davvero un bel sedere» afferma Kyle e io,dall'imbarazzo, divento rossa come un pomodoro.
«Che c'è, ti imbarazzi davvero a causa delle mie parole? E se ti dicessi che questo top rosso scollato fa effetto push up sul tuo petto, cosa fai, svieni?» sento il mio rossore aumentare
«Okay Kyle, smettila, sai che mi vergogno e che non so rispondere agli apprezzamenti che vengono fatti sul mio fisico, quindi piantala prima che decida di cambiarmi e di indossare un saio» rispondo e scoppiamo a ridere entrambi.

Non appena siamo tutti pronti usciamo dall'appartamento e ci dirigiamo all'autonoleggio.

Tommaso
Non riesco ancora a realizzare di averla incontrata, speravo di sparire così, dalla sua vita, per non darle ulteriori problemi poiché, dopo la notizia ricevuta, solo quello potrebbe accadere.
Vorrei parlarle, vorrei spiegarle che per me non è stato solo un gioco oppure un momento in cui i miei ormoni hanno preso il sopravventi, io ho davvero visto qualcosa in lei e volevo, o meglio, vorrei poter approfondire meglio la nostra conoscenza, ma non posso.

Sono a lavoro e non riesco nemmeno a prendere le ordinazioni per qua sto il mio cervello sia altrove
«Ei Tommy, io ti voglio bene come un padre, e lo sai, ma se oggi continui così rischi di mandare fallita la mia attività. Cosa ti succede figliolo?» Esclama Enzo, il proprietario del ristorante
«Scusa. Niente di che, ho semplicemente combinato un casinò e non so come rimediare» rispondo con voce affranta
«Vuoi un consiglio da questo vecchio? Se la situazione in cui ti sei cacciato, vale la pena rimetterla in sesto, fallo, anche se sarà difficile. Ricorda che essere felice dipende solo da te e da nessun altro. La felicità non verrà a bussare a casa tua, devi essere tu ad andarla a cercare» afferma, tenendo la sua mano sulla mia spalla, come farebbe un vero padre e io mi limito ad annuire e ringraziare «Se vuoi sistemare sin da subito questa situazione, oggi ti lascio il giorno libero, tranquillo non perderai la tua paga» esclama
«M-ma sei sicuro? E come farai senza un cameriere? E se dovesse esserci affluenza?» chiedo
«Se dovesse esserci mi metterò io stesso a servire i tavoli, mi ricorderà la mia gioventù e per un solo giorno posso farcela» risponde. Ringrazio di nuovo, mi tolgo il grembiule ed esco dal locale.

Vado verso la mia macchina e decido di mandare un messaggio ad Alis, sperando sia in zona e che, sopratutto, sia disposta a parlarmi.

Alis sono Tommy, dove sei? Ho bisogno di parlarti, ti prego. È l'ultima richiesta che riceverai da parte mia, poi sparirò completamente dalla tua vita.

Le invio il messaggio è mi siedo in macchina, non appena noto il suo sta scrivendo...

In realtà tu dalla mia vita sei già sparito e sei stato davvero bravo a farlo, quindi non sarà un problema farlo di nuovo. Comunque io sono al mare, penso di tornare in serata, mi faccio sentire io.

Vorrei vederla subito, ho bisogno di chiarire con lei quanto prima, anche se non potrò dirle tutta la verità, la lascerei sconvolta. Il mio volere però deve essere messo da parte, non posso condizionare ne la sua vacanza ne tanto meno la sua vita, anzi devo essere felice del fatto che non mi abbia mandato al quel paese subito.
Nonostante io mi sia comportato da vera merda, lei ha accettato, vuole vedermi e ciò non può che confermare l'idea che mi ero fatto di lei. È una persona davvero molto buona e io, per una mia stronzata, sono costretto a lasciarla andare, ma è giusto così, non posso incatenare una persona a me e alle mie situazioni.
L'unica cosa giusta da fare è aspettare che torni dal mare per parlare e poi sparirò completamente dalla sua vita, questo è giusto per lei, non merita di soffrire.

In preda ai miei pensieri torno a casa da mia madre, in ansia come non mai.

Entro in casa, non c'è nessuno, mi distendo sul divano e accendo la tv, sperando riesca a distrarmi e mi riesca a tenere compagnia finì a quando non la incontrerò.

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