Capitolo 19

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Tommaso

Sono davvero uno stupido, le ho creduto anche questa volta, ma d'altronde non potevo fare finta di nulla c'era di mezzo la vita di un bambino, che ho appena scoperto non essere mio. Mi dispiace per il piccolo, ma Sofia è grande abbastanza per trovare una soluzione al casino combinato, io ora devo solo pensare alla mia vita e ad andare a riprendermi Alis.

Sono disteso sul letto e sento una notifica del telefono. Quando accendo la schermata noto che è un avviso del calendario che mi ricorda un evento che ci sarà il prossimo fine settimana: Matrimonio Lucas e Molly.

Me ne ero totalmente dimenticato, con tutto quello che è successo nell'ultimo periodo, avevo rimosso la data del matrimonio. Ricordo che Alis mi aveva invitato all'evento il giorno del nostro "primo appuntamento", mi aveva detto che ci sarebbero stati anche i nostri amici, quindi se avessi voluto sarei potuto andare. Probabilmente non vorrà vedermi, mi urlerà contro quanto io sia stato stronzo e di certo non farei nulla per bloccarla, direbbe la verità, l'unica cosa che voglio è spiegarle cosa è appena successo, e magari provare a farla ricredere su di me, perché io non sono lo stronzo che sono stato con lei.

Mi alzo velocemente e inizio a preparare la valigia, ma c'è un problema: al matrimonio non posso andare con jeans da basket e canotta, devo andare a comprare qualcosa di più elegante, quindi decido di chiedere a mia madre se può accompagnarmi

"Buongiorno mamma" le dico entrando in cucina e stampandole un bacio sulla guancia

"Buongiorno amore mio, come stai dopo... insomma, dopo quello che è successo?" mi chiede dolcemente

"Sto bene mamma, certo avrei voluto non vivere nella menzogna fino ad adesso, mi sarei risparmiato molti casini, però purtroppo non posso farci nulla, non ho scelto io di non sapere la verità" affermo sedendomi sullo sgabello

"Hai ragione tesoro mio" mi risponde porgendomi un piatto con dei pancake ancora caldi e, mentre ne prendo un pezzo, le dico

"Questa mattina hai da fare?"

"No amore, ho il turno di pomeriggio a lavoro, come mai?" proprio quello che volevo sentirmi dire

"Ti spiego senza entrare troppo nei dettagli, perché abbiamo poco tempo, ma ti prometto che non appena sarà possibile, ti dirò tutto per filo e per segno" le dico e noto che mi sta guardando con aria perplessa

"A New York ho conosciuto una ragazza, che inizialmente credevo e volevo potessimo essere solo amici, perché dopo tutto quello che era successo con Sofia, sai bene non volevo avere altre relazioni, ma lei è diversa. Le ho spezzato il cuore quando sono tornato a Roma, perché sono sparito nel nulla senza dire una parole. Ora che ho scoperto la verità voglio correre a riprendermela e per farlo ho bisogno di uno smoking" mia madre mi fissa con le lacrime agli occhi e con un sorriso smagliante, ma non appena pronuncio la parola 'smoking' la vedo un po' turbata

"Tommy, non posso essere che felice di quello che mi hai detto ed hai la mia benedizione, lo sai, ma non credi che chiederle di sposarti sia un po' troppo affrettato?" non appena termina la frase, scoppio a ridere come mai prima e lei mi guarda senza capire

"Ma no mamma, non voglio chiederle di sposarla, voglio raggiungerla al matrimonio di suo fratello e per farlo devo partire domani, ma non posso andare in tuta"

"Ah bene, se è così, sbrighiamoci, abbiamo molto da fare" afferma passandomi le chiavi della macchina, prende la borsa e usciamo di casa.

Dopo circa due ore e mezza mamma pronuncia la frase che aspettavo: è lui, è il vestito giusto.

Faccio un respiro di sollievo, avevo paura non riuscisse a decidere, fosse stato per me avrei preso soltanto un camicia ed un pantalone, ma voglio fare bella figura agli occhi di Alis, soprattutto perché lei vuole diventare una stilista, non posso rischiare di sfigurare ai suoi occhi più di quanto io non abbia già fatto.

Usciti dal negozio torniamo a casa, io vado in camera a preparare la valigia, dato che partirò questa notte.

Il viaggio è stato lungo, il tempo sembrava moltiplicarsi ogni ora, e io ho trascorso tutto il tempo a mangiarmi le unghie per il nervosismo.

Una volta atterrato, ho chiamato un taxi e mi sono diretto nel mio vecchio appartamento, fortunatamente non ho smesso di pagare l'affitto, chissà, il sesto senso, a volte, lo abbiamo anche noi ragazzi.

Non credo di essere mai stato così agitato in vita mia. Ho paura di non avere più possibilità con Alis, l'ho ferita troppo, me ne rendo conto, ma in quel momento non riuscivo a pensare ad altro se non al bambino, volevo essere un padre presente, andando anche contro i miei sentimenti, perché avrei dovuto passare una vita intera con Sofia, anche se non legati sentimentalmente, ma per forza di cose avevamo qualcosa che ci legava, e in quel momento non ho pensato a niente, ho agito istintivamente.

Cammino nervosamente avanti e dietro per casa, cerco di prepararmi un discorso da fare ad Alis quando la vedrò anche se, conoscendomi, quando arriverò lì, tutto quello che ho pensato di dirle, finirà nel dimenticatoio.

Alis
Chissà che starà facendo Tommaso
chissà come procede con il bambino
chissà come si starà trovando con Sofia
Sono tutte frasi che mi balenano per la testa e che non riescono a farmi addormentare. Vorrei cancellarlo dai miei pensieri, però purtroppo, non riesco, è entrato nella mia testa e nel mio cuore in punta di piedi, senza che me ne accorgessi e senza che lo volessi eppure, ora, non riesco a smettere di pensare a lui.

Perché deve essere così difficile l'amore? E la cosa che mi fa più arrabbiare è che più decidi di non innamorarti di nessuno e pff, ti ritrovi in una situazione di merda, che non hai chiesto o cercato.
Sarebbe da ipocriti dire che non vorrei vivere una storia d'amore folle, come quella dei miei genitori o di mio fratello, ma io non voglio rimanere fregata, come mi è appena successo, perché so, che tutto questo tempo che sto sprecando appresso a Tommaso lo sto togliendo a l'unica cosa che non mi tradirà mai, la mia passione.
Invece di essere grintosa e di fare del mio meglio per non farmi dire dai miei
"te l'avevamo detto, dovevi fare medicina, sarebbe stato semplice per te avendo tre medici in casa"
Che cosa faccio? Sono sul letto a disperarmi per una persona che mi ha fatto del male.

Non puoi andare avanti così Alis, devi trovare la forza di andare avanti e di superare questo ostacolo che ti si è posto lungo la tua strada.

E dopo aver fatto quest'ultima riflessione crollo in un sonno profondo.

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