Capitolo 3

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Tommaso
«Dove cazzo vai» urla Sofia
«Lontano da te, basta, mi sono stancato. Ti ho perdonato una volta, non posso più passarci sopra, non ne ho voglia» affermo mentre inizio a mettere in valigia qualsiasi mia cosa che vedo in giro
«Lo so Tommy, ho sbagliato, perdonami. Ti prometto che non tradirò più la tua fiducia» ribatte piangendo
«Hai detto le stesse identiche cose un mese fa, eppure guarda dove siamo? Nella stessa situazione. Sono stufo. Credevo che il tuo essere sempre arrabbiata e il trattarmi male dipendessero dal fatto che ti sentissi trascurata dato che da un po' mi dedicavo tanto al lavoro, invece no, mi hai tradito di nuovo con il mio migliore amico cazzo» dico e sento la rabbia che inizia a salire nel mio corpo.
«Dai amico, parliamone, cerchiamo di risolvere la cosa, non facciamone una tragedia» si intromette il Matteo
«Non provare nemmeno lontanamente a rivolgermi la parola e non chiamarmi amico, perché se lo fossi stato davvero per te, non ti avrei mai beccato a letto insieme con la mia ragazza» affermo. Il mio sguardo è pieno di odio verso i due che ho difronte.
Se prima ero solo deluso ora sono deluso e furioso. Lo sono con entrambe, credevo tenessero a me, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Dovevo dare ascolto alla mia mamma, mi ha sempre detto che Sofia non era la ragazza giusta per me, ma io non le ho mai creduto, ho sempre pensato lo dicesse perché aveva paura di perdermi, invece no, lo diceva perché aveva già capito, come ogni mamma, il guaio in cui mi stavo cacciando.
«Fermati!» urla la mia ormai ex fidanzata, tirandomi per un braccio
«Non devi osare toccarmi, mi fai schifo» mollo la presa.
Ho finito di riprendermi tutto ciò che di mio c'era nell'appartamento che consideravo nostro.
«Tieni "Amico" , ne avrai sicuramente più bisogno di me» affermo con tono ironico la parola 'amico' e lascio le chiavi di questo appartamento nelle mani di Matteo, prendo la valigia,esco dal portone sbattendolo il più forte possibile.

Scendendo le scale del palazzo iniziano a riaffiorare nella mia mente tutti i bei ricordi vissuti con Sofia, insomma dopo due anni di relazione, qualcosa di buono dovrà pur esserci stato, ma tutti i bei ricordi vengono cancellati da una scena che non riuscirò mai a rimuovere: la mia fidanzata al letto con il mio migliore amico.
"Qualcuno mi dica che sto sognando, per favore, non riesco a credere che tutto ciò è successo davvero" borbotto

Prendo la metro e mi dirigo a casa della mia mamma.
Entro, la saluto con un bacio sulla guancia e, sin da subito vedendo il mio sguardo e poi le valigie, ha capito che c'è qualcosa che non va.
«Tommaso cosa hai?» chiede con tutta la dolcezza che solo una madre può trasmetterti
«Niente mamma, avevi ragione, Sofia era davvero la persona sbagliata» rispondo
«Lo ha fatto di nuovo?» mi domanda con aria dispiaciuta, vedendo in che condizioni fossi
«Si, la cosa bella è che questa volta non è uno sconosciuto incontrato in discoteca da ubriaca, bensì Matteo, il mio migliore amico» affermo
Mia madre rimane impietrita quando sente questa notizia, non riesce a credere che il piccolo Matt, che ha cresciuto anche lei in parte, possa avermi tradito eppure è proprio così.
«Sai amore, quando tuo padre se ne è andato di casa perché aveva un'altra donna, all'inizio non l'ho presa benissimo ovviamente, forse tu non lo ricordi perché eri piccolino, ma io stavo molto male, mangiavo poco e dormivo a stento. Con il tempo tutto passa tesoro, non preoccuparti e fidati di me, hai scansato un fosso davvero enorme, quando meno te lo aspetti troverai il tuo vero amore» dice mia madre mentre mi stringe in un abbraccio.
«Grazie mamma, davvero, ma io già quando papà ci ha abbandonati credevo poco nell'amore, ora sono giunto alla conclusione che quest ultimo è un semplice momento di felicità tra una sofferenza e l'altra. L'amore prima o poi svanisce e restano soltanto cicatrici in più da curare» le rispondo affranto.
«Non dire così, prima o poi cambierai idea e, quando meno te lo aspetti..» non le lascio finire la frase che subito la interrompo dicendo
«No mamma, è inutile che provi a farmi ricredere. Ora sono davvero molto stanco. Ho bisogno di dormire» le dico e vado diretto in camera mia per provare a chiudere occhio sperando di non pensarci, ma so molto bene che non sarà così.

*due ore dopo*
Dopo essermi rigirato tremila volte nel letto e aver dormito circa 10 minuti, decido di prendere il computer e prenotare il volo per New York. Ho davvero bisogno di cambiare aria e magari questo era un segno del destino, forse questa è la mia occasione per realizzare il mio sogno, aprire un mio ristorante italiano in America. Devo provarci.
Mentre scelgo quale biglietto conviene prendere, mando un messaggio a mia Zia Stefania, la sorella di mamma.

Zia, sto prendendo un biglietto, voglio partire per New York per provare a realizzare il mio sogno. So bene che non serve farti questa richiesta, però ti prego, stai vicino alla mamma, non lasciarla sola. Baci Tommy.

Dopo aver comprato il biglietto, inizio a preparare la valigia. Metto dentro il minimo indispensabile, non ho bisogno di chissà cosa per partire. Il volo lo ho alle 18:00. Guardo l'orologio e mi accorgo di avere ancora un paio d'ore a disposizione per finire di mettere apposto le ultime cose.
Vado in cucina da mia madre per darle la notizia

«Mamma, mi hai sempre detto di cogliere al volo le occasioni che la vita mi offre, perché spesso pensarci troppo ti porta soltanto a perdere tempo...» inizio il discorso, facendole capire che non le avrei permesso di interrompermi,altrimenti non andrei più avanti, e ho deciso di dirle tutto d'un fiato le mie intenzioni «...bene, ho pensato che questa rottura improvvisa magari è un segno del destino, credo che ciò voglia dire che devo iniziare a lavorare per realizzare il mio sogno. Senza girarci troppo intorno, ti sto dicendo che ho prenotato un volo per New York, tra poche ore parto» finisco finalmente di parlare e mia mamma, senza dire mezza parola, viene verso di me e mi abbraccia.
Non siamo mai stati molto bravi con le parole, sopratutto in situazioni come questa,ma io so per certo che questo suo gesto sta a significare che appoggia la mia decisione e che è fiera di me.

Sento vibrare il cellulare nella mia tasca

Bravo amore mio, sono contentissima della tua scelta e sicuramente lo sarà anche la tua mamma. Non ti preoccupare ci penso io alla mia sorellina. Fai buon viaggio ah,avvisa quando arrivi. Baci zia Stefy.

Leggendo questo messaggio sorrido.

Lascio la valigia a casa, sarei andato a riprenderla dopo aver sistemato le ultime cose: cedere il mio posto di cuoco al ragazzo che da quasi un anno mi aiutava in cucina e salutare i miei amici.

Una volta terminati i vari giri da fare, torno a prendere la mie cose, rassicurare la mia mamma, farle capire che sarei stato bene e che non doveva preoccuparsi per me.
Chiamo un taxi e mi dirigo all'aeroporto

Finalmente ci siamo, sto aspettando che chiamino il mio volo per New York. Non riesco davvero a credere a ciò che sto per fare. Ero sempre stato sicuro che il mio sogno sarebbe rimasto tale, che avrei continuato a lavorare per il resto della mia vita nel ristorantino all'angolo dei cosa mia e, invece, eccomi qui, pronto a partire e affrontare ciò che la vita mi proporrà. Non sono certo di riuscirci, ma come mia ha insegnato mamma, lotterò a denti stretti contro tutto e tutti.

Attendo che mi abilitano per fare il check in e, appena possibile, salgo sull'aereo.

Sarà un lungo viaggio.

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