Capitolo 18

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Non riesco ancora a realizzare le parole di Tommaso ed è passata già una settimana e sono tornata a New York. Gli ultimi giorno avrei dovuti passarli ad aiutare mio fratello con gli ultimi preparativi per il matrimonio, ma l'unica cosa che sono riuscita a fare è stata rimanere sdraiata sul letto, mi alzavo solamente per pranzare.

I miei genitori sono stati molto protettivi verso di me, a momenti non mi lasciavano andare da sola nemmeno in bagno, dicevano che potevo avere delle ripercussioni dopo l'incidente e non potevo nemmeno far cambiare loro idea, dato che essendo medici sono di certo più informati di me in materia.

Ormai mancano solo pochi giorni dal matrimonio e non posso far finta di nulla, devo accompagnare Molly a fare l'ultima prova dell'abito, definire gli ultimi dettagli con il catering e continuare a sistemare il giardino per il ricevimento. Per questo decido di alzarmi dal letto e aprire le tende dalle quali passa una luce accecante. Mi dirigo in bagno e dopo essermi fatta una bella doccia rigenerante, apro l'armadio e inizio a scegliere qualcosa da indossare. Dopo averlo tenuto aperto e fissato per un quarto d'ora, decido di indossare dei pantaloni a palazzo bianchi, un body lilla e dei sandali bianchi.

Scendo in cucina dove non c'è nessuno, e non posso che essere contenta di ciò, dato che la voglia di avere una chiacchierata di famiglia di prima mattina, mi entusiasma poco.

Scrivo un messaggio a Molly dicendole che sono pronta, quindi può passare a prendermi quando vuole.

Mi preparo un cappuccino e mi siedo sul divano, scorrendo un po' Instagram. Tra le stories, noto subito quella di Tommaso e il cuore inizia a battere all'impazzata. Non appena la visualizzo, vedo che ha ripubblicato una foto che aveva pubblicato un suo amico e lo vedo in compagnia di un ragazzo ed altre due ragazze, probabilmente una di loro sarà la mamma del suo bambino, forse le cose tra loro si sono sistemate e, anche se non riesco ad accettarlo, sono felice che a lui le cose vadano bene e che il loro bambino nasca in una famiglia felice.

Ad interrompere i miei pensieri tristi, fortunatamente, è il suono del clacson di Molly che mi fa capire che è ora di lasciar perdere tutta la negatività che in questi giorni si è impossessata di me, di stamparmi un bel sorriso dalla faccia e di uscire di casa.

E' quasi ora di cena, sono stata tutta la giornata in giro con quella che tra qualche giorno diventerà mia cognata, abbiamo sistemato tutto quello che avevamo lasciato in sospeso e ora ci stiamo dirigendo entrambe a casa nostra, dato che mio fratello e i mie genitori stanno "preparando" la cena.

"Siamo tornate!" esclama Molly entrando nel portone d'ingresso e mio fratello viene verso di noi, stampando un bacio sulla guancia di Molly e uno sulla mia fronte. Quanto vorrei che tra me e Tommaso fosse andato tutto bene e che io, oggi, potessi essere felice come lo sono questa meravigliosa coppia.

"Venite a tavola, è pronto" esclama mia mamma dalla cucina.

Fisso il mio piatto ancora pieno di fettuccine, non ho fame per niente. Tutti gli altri sono intenti a chiacchierare del viaggio di nozze, dei progetti futuri e addirittura di diventare nonni e io non ho spiccicato una parola.

"Ei sorellina, non hai mangiato nulla, cos'hai?" mi domanda Lucas

"Nulla, non ho fame" rispondo fredda

"A cosa pensi? E' una settimana che mangi a malapena e che non sei solare come sempre"

"Sono triste per come sia finita la mia vacanza, tutto qui, avrei voluto fosse andata diversamente" dico freddamente

"Non è colpa tua tesoro, vedrai che recupererai tutto il tempo perduto, Roma non scappa mica" dice mamma accarezzandomi i capelli e io non posso fare a meno di pensare che si, Roma non scappa, ma Tommaso da me è andato via. Non mi ha fatta scegliere, forse non gli interessava; avrei potuto scegliere di restare con lui a prescindere dalla presenza del bambino o meno, poteva solo essere un qualcosa di più, di certo non lo avrei messo in condizione di scegliere tra me e lui.

Finita la cena mi alzo dal tavolo e ho davvero voglia di fare quattro passi, quindi mi cambio, metto la tuta, prendo le cuffiette ed esco di casa. Spero questa passeggiata possa aiutarmi.

Tommaso

Stanco morto da lavoro, sono appena tornato a casa. Sofia è in bagno a parlare al telefono. Mi dirigo verso di lei per vedere come sta e se ha bisogno di qualcosa.

Faccio per entrare quando sento l'ultima cosa che in questo momento mi aspettavo

"Si, non preoccuparti, Tommaso non sospetta di nulla è davvero convinto che il bambino sia suo. Questa sceneggiata la continuo per un po', fino a quando non torna definitivamente da me, sto facendo di tutto per riconquistare la sua fiducia, così mi aiuterà a mantenere il bambino, dato che Matteo non ha accettato la mia gravidanza "

Mi crolla il mondo addosso, ma come si può essere così crudeli? come si può pensare solo ai soldi giocando con la vita di un bambino? Non riesco a credere che io ero innamorato follemente di questa ragazza, per lei avrei fatto qualunque cosa, ma ciò che mi fa più male è che lei conosce tutta la mia storia familiare, sa quanto sia importante per me la famiglia, e cosa fa? Aggiungiamoci a questo anche il fatto che io ho lasciato Alis, per la quale stavo iniziando a provare qualcosa di vero, per Sofia e il nostro, o maglio quello che credevo fosse nostro figlio.

Mi vergogno per lei, ma decido che non merita nemmeno che io mi arrabbi più di tanto. Mi dirigo in camera e prendo le mie cose, poi in cucina e le scrivo un bel biglietto.

So tutta la verità, dovresti vergognarti, non osare più cercarmi, per me sei morta. Addio.

Subito dopo esco di casa, sbattendo la porta. Non riesco a crederci, è riuscita a prendersi gioco di me, di nuovo e io come uno scemo ci sono cascato, per la seconda volta. Non vale nemmeno la pena fargliela pagare, devo solo pensare a me, questa volta per davvero, senza freni e senza paure. Ora basta.

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