Capitolo 11: there's nowhere to run and hide

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Era l'alba, il sole filtrava dalle tende nella stanza da letto, il silenzio regnava nella casa. Brittanie stava dormendo in camera sua, Chelsey russava pesantemente. Passarono delle ore, ci vollero diversi minuti per sentire bussare qualcuno alla porta con molta insistenza. Aprí gli occhi, venti chiamate perse sul telefono. Sbuffó, cercó di alzarsi dal letto con la testa che le pulsava dal dolore e quasi trascinandosi arrivó ad aprire la porta.

<<Era ora! Sono qui fuori da venti minuti.>>

Lo fece entrare, per poi sedersi vicina a lui.

<<Non urlare, mi scoppia la testa.>> disse massaggiandosi le tempie, soffriva di emicrania perenne.

<<Sai perché sono qui, vero?>> le chiese con impazienza.

<<Si, Richard. Ma ti avviso che ho pochissimi ricordi di ieri sera.>>

Richard strinse i pugni, si stava trasformando in un'altra persona.

<<Stupida, cosa ti avevo chiesto di fare, eh? Avevi un compito, uno solo. Dovevi tenerla sott'occhio senza ubriacarti.>>

Lei lo guardó con gli occhi da cane bastonato, poi si stese su di lui per stare piú comoda.

<<Perdonami. Comunque lei ha bevuto pochissimo e poi é sparita, o meglio ero cosí concentrata a non farmi beccare che non ci ho fatto caso, non l'ho piú vista per un po'.>>

Lui si mise una mano sulla fronte, scuotendo la testa. Perché si era affidato a quest'oca per un incarico simile? Avrebbe dovuto far venire un infiltrato e si pentí di non averlo fatto; d'altronde, quale infiltrato piú adatto della sua migliore amica? Era testardo, non si fermava davanti a nulla. Aveva questo modus operandi quando conosceva una ragazza, non riusciva a spiegarsi come mai dopo qualche mese non trovassero piú interesse in lui. Cosa aveva che non andava? Forse si infatuava delle persone sbagliate, la maggior parte delle ragazze che conosceva non suscitava in lui nessun interesse al di fuori della sfera sessuale; preferiva quelle timide, deboli, vulnerabili, cosí da poterle controllare. Amava anche il lato ribelle di Natalie, avrebbe accettato di cambiare per lei, gli stava bene che vivesse la sua vita senza il suo controllo totale seppure questo richiedesse un enorme sforzo.

D'altro canto, la voglia di sapere perché lo tradisse era piú forte di qualsiasi altra cosa.

<<Era con lui, vero?>>

<<Puó darsi. Ricordo solo che assieme ad un altro ragazzo mi hanno aiutata a mettermi sul letto.>>

Eccolo, il dettaglio che avrebbe potuto confermare tutto.

<<Descrivimi il ragazzo.>>

<<Molto attraente, piú alto di lei, bel fisico, capelli neri. Se mi fossi accorta prima di lui ci avrei sicuramente provato.>>

Sentirla parlare cosí di Brian lo infastidiva, non riusciva a capire perché lo trovassero attraente, di certo non poteva esserlo piú di lui, non aveva le sue stesse possibilitá. Eppure, qualcosa in quel ragazzo piaceva a Natalie, proprio come con Laura.

In quel preciso momento Brittanie entró nel soggiorno, aveva un aspetto migliore della sorella.

<<Voi due vi siete messi d'accordo per spiare Nat? Perché?>> chiese incredula.

Entrambi la guardarono senza rispondere, Richard ne aveva fin sopra i capelli di terze persone che si intromettevano.

<<Hai sentito male, ma in ogni caso non sono affari che ti riguardano, stanne alla larga.>> fece Richard alzandosi dal divano.

La ragazza dai capelli neriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora