Capitolo 17: ever since the day you left, my fate's been set alone

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Passarono giorni dopo l'ultima chiacchierata con Richard, dopo aver fallito a fornirgli le informazioni che cercava lui l'aveva completamente ignorata. Chelsey ne era segretamente innamorata sin dall'inizio, non aveva mai accettato completamente che avesse scelto Natalie a lei, cosa aveva quella ragazza che lei non aveva? Le voleva bene, ma allo stesso tempo la odiava. Aveva mantenuto una maschera per tutto questo tempo, fingendo che tutto andasse nel verso giusto; non riusciva piú ad uscire con lei, quando Natalie confessó di non voler sposare Richard la notizia inizialmente la infurió. Come poteva dire di no ad un ragazzo cosí? Lei avrebbe dato chissá cosa per averlo al suo fianco e Natalie invece stava sprecando questa opportunitá, tutto per quello sfigato di Brian, un povero pezzente che non sapeva nulla della vita. Continuó ad essere di questo avviso finché Richard non si riveló per la persona che era davvero; un mostro spietato senza cuore. A dire il vero il suo cuore ritornava in vita solo quando si trattava della sua ragazza. Inizió a chiederle favori prima in modo gentile e lei gliene fece diversi, tutti mirati ad uno scopo ovvero spiare Natalie ovunque andasse; Chelsey doveva essere la sua ombra, scoprire tutto il possibile, essere la sua confidente. Inizialmente non capiva perché dovesse adempiere a tutti questi compiti ma lui la ricompensava con cene fuori, uscite romantiche e lei era al settimo cielo. Credeva che fosse un modo per conquistarla, forse lui aveva paura che li scoprissero; Dio solo sa quanto si sbagliava. Aveva tante teorie, lui era sempre piú misterioso ogni giorno che passava. Si malediceva per essersi innamorata di questo ragazzo, ora ne aveva paura. Aveva paura di finire come qualcuna delle sue vittime, specie dopo aver scoperto di cosa si occupava. Chissá quante persone conoscevano la veritá che Richard nascondeva, come faceva a dirlo con cosí tanta leggerezza? Perché nessuno l'ha mai denunciato? Se lo chiedeva sempre, per poi rispondersi che probabilmente tutti coloro che ci hanno provato ora sono sotto terra. Chissá se il matrimonio tra di loro era sincero, oppure combinato. Lui sicuramente ne era ossessionato, la pensava in continuazione ed era chiaramente diventato il suo unico obiettivo; come avrebbe preso un suo futuro rifiuto? Perché ancora non aveva agito contro Brian? Nonostante tutto, aveva paura per Natalie e non poteva permettere ad una stupida gelosia di farla ammazzare, cosí decise di chiamarla per dirle ogni cosa. Decise che sarebbe scappata da Londra per un po', voleva andare a Parigi e staccare, sperava che nel mentre Natalie lo denunciasse o che lo facesse chiunque a quel punto. Era da codardi andarsene cosí, ma di certo non sarebbe restata lí a vedere la sua amica distruggersi dietro a lui. Era troppo fortunata, aveva non uno bensí due uomini che le andavano dietro mentre lei non riusciva a trovare nessun ragazzo serio. La fortuna di essere cosí dannatamente ricchi era proprio quella; permettersi di poter andare ovunque e per qualsiasi motivo, anche se in questo caso temere di essere uccisi poteva essere considerato piuttosto valido. Chelsey proprio come tutti gli altri, voleva scappare per paura. Fece le valigie, ne riempí due enormi, poi chiamó il suo autista per dirigersi all'aereoporto. Avvisó i suoi genitori e Brittanie, solo sua sorella sapeva la vera motivazione, fortunatamente nessuno le fece troppe domande, in famiglia erano abituati ad essere tutti indipendenti; per motivi di lavoro erano sempre assenti e cercavano di ricompensare la loro assenza dando alle loro figlie montagne di soldi.

Arrivata in aereoporto chiamó finalmente la sua amica, il momento era giunto. Natalie si era svegliata da poco, era ancora nel letto con Richard.

<<Darling, finalmente ti risento! Dove sei stata?>> la salutó Natalie, felice di poterla risentire.

<<Sto partendo, lascio Londra per un po' di tempo.>> rispose fredda.

Natalie si alzó dal letto, era preoccupata.

<<Dove stai andando? Perché vai via? Stai bene?>> le fece una raffica di domande, nel panico.

<<Ascoltami, non ho molto tempo. Devo chiederti scusa, so che questo fa di me una vigliacca perché avrei dovuto dirtelo di persona, purtroppo non ho trovato il coraggio. C'é qualcosa che ti ho tenuto nascosto; avevo stretto un accordo con Richard, ti ho seguita e fotografata per diversi giorni. So che adesso sarai confusa, ma c'é dell'altro. Mi é sempre piaciuto Richard, lui l'ha capito e se n'é approfittato di me. Per ringraziarmi dei favori che gli facevo mi ha portata spesso a cena fuori, a dire il vero tra me e lui é successo qualcosa. Poi peró mi sono resa conto di chi avevo a che fare, ho capito che prima o poi sarei diventata una delle sue vittime se non acconsentivo a tutto ció che voleva. Cosí eccomi qui, a scappare come una cretina. Trova le palle che non ho, consegnalo alla polizia Natalie. So che probabilmente non mi perdonerai mai per ció che ti ho fatto, come potresti? Neanche io mi fiderei di me stessa se venissi a saperlo, non meritavi una persona come me da definire amica. Sono stata falsa, invidiosa e stupida, ho lasciato che questo avesse la meglio su di me, mi dispiace veramente tanto. Ma ritorneró, e quando lo faró tenteró di tutto per far sí che tu possa quantomeno riconsiderare di rivolgermi la parola. Arrivederci, per ora. Ti voglio bene.>> chiuse immediatamente la telefonata, senza darle la possibilitá di rispondere. Aveva mentito sulla parte fisica tra lei e Richard, non sapeva neanche lei perché.

La ragazza dai capelli neriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora