Capitolo 5: seize the day, or die regretting the time you lost

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<<Si.>> annuisco.

Lui mi mette l'anello al dito, é visibilmente emozionato e commosso. Mi bacia e mi abbraccia.

<<Avevo cosí tanta paura che tu mi dicessi di no. Non so come avrei reagito ad un tuo rifiuto.>>

Sentirgli dire queste parole mi preoccupa. Lui sembra il ragazzo perfetto, in effetti lo é. Ma cosa vuol dire "non so come avrei reagito?".

Cerco di ricompormi, anche se vorrei sedermi in un angolino e piangere finché non ho piú lacrime. Ho appena firmato la mia condanna ad una relazione che non mi appaga sentimentalmente.

Usciamo dall'edificio e facciamo una lunga passeggiata arrivando fino al Potters Field Park, proprio davanti il Tower Bridge. Mi piace un sacco quest'area, il parco é circondato dal fiume e da tanti ristoranti, uno in particolare attira la nostra attenzione, fa cucina italiana. Ed é proprio lí che mi sta portando.

<<So che ti piace mangiare italiano, e qui fanno una pasta davvero buona. Vogliamo entrare?>>

Lo guardo stupita.

<<Mi stai dicendo che stai improvvisando e che non hai prenotato? Preciso come sei?>> rispondo ridendo.

<<Non accettano prenotazioni.>> dice quasi in tono sarcastico.

Veniamo accolti da una ragazza molto gentile che ci fa accomodare ai tavoli, per poi portarci il menú. Nel ristorante c'é un atmosfera particolare, vedo tante persone ridere e la cucina é in stile open, in modo tale da poter vedere gli chef cucinare. Decido di ordinare degli spaghetti al pomodoro e Richard ordina una bottiglia di Montepulciano per festeggiare, assieme ad una bruschetta per antipasto.

Attendiamo qualche minuto, quando arriva il cibo realizzo che non mangio da stamattina a colazione, ho una fame pazzesca. Non voglio destare sospetti e provo a comportarmi il piú normale possibile, scherzando e chiacchierando con lui; si nota che lui é al settimo cielo, non la smette di sorridere e sicuramente si sta godendo questa giornata molto piú di me. Ció che mi irrita é che saranno tutti felici di questa notizia, tutti tranne me. Passano un altro paio di ore, si fanno le 20.00. Brian mi ritorna in mente, non voglio piú aspettare. Finiamo la cena non troppo tardi, Richard mi chiede se voglio fare qualcos'altro quella sera ma ho solo voglia di scappare via da lui.

<<Mi sono svegliata molto presto stamattina, non ti offendi se torno a casa e mi metto a dormire, vero?>> chiedo ansiosa.

<<Assolutamente no. Per quanto avrei qualche idea sul cosa fare con te stanotte, preferisco che tu faccia il tuo sonno di bellezza e sia bella riposata per domani. Voglio fare l'annuncio ufficiale alle nostre famiglie.>>

Ci sei proprio fissato con questi annunci, vedo. Il solo pensiero di ufficializzare tutto domani mi da il disgusto, del resto lui é un buon partito e ho il futuro spianato al suo fianco. Poi sicuramente verró invidiata da molte ragazze che gli vanno dietro da tanto tempo, il pensiero mi soddisfa abbastanza, certo non tanto da togliermi il magone da dosso.

Mentre torniamo a casa lui inizia a raccontarmi delle ultime novitá lavorative dell'azienda di suo padre: si occupano di immobiliare e il mercato delle case a Londra é uno dei piú spietati, ma allo stesso tempo molto redditizio. Mi spiega come sono riusciti a fare molti soldi negli ultimi mesi grazie alla richiesta di stanze in appartamenti condivisi, come si svolge tutto il lavoro. Ascoltare lui che parla di tante persone sconosciute che vivono sotto lo stesso tetto mi mette una tristezza assurda; come riescono a convivere? Quanti problemi potrebbero nascere nel forzare otto o addirittura dieci persone a trovare compromessi pur di stare in pace tra di loro? Lí mi rendo conto di quanto sono fortunata, di quanto avere una casa sia un privilegio, privilegio che a quanto pare sta scomparendo. A detta sua la maggiorparte di queste persone sono immigrati che per la prima volta vengono nel nostro paese per cambiare vita, e non so cosa pensare in merito all'argomento. Non riesco ad immaginare di dovermi trovare nei loro panni, fare la loro vita, lavorare in posti dove vieni trattato male ogni giorno e non hai prospettive di vita, eppure tanti si accontentano, non cercano altro, non vogliono altro.

La ragazza dai capelli neriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora