Capitolo 13: don't give them all the power...

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...when your future's in desperate trouble.

Silenzio.

Il silenzio e la quiete sono sempre stati miei amici, nonostante tutto. Ci sono alcune volte in cui peró il silenzio stesso diventa mio nemico perché riesce a farmi sentire meglio tutti i pensieri nella mia testa, e di pensieri ne ho sempre tanti. Mi sento cambiata, non ho piú paura di morire, niente piú paura di diventare soltanto un ricordo. Non posso farmi fermare da questo, devo smetterla di preoccuparmi e prendere in mano tutto, prendere in mano la mia vita. Cosa posso fare per far cessare tutto questo? Cosa posso fare per salvare l'attivitá di mio padre? Non voglio essere ingrata, non fa parte di me, non voglio perdere il rispetto che i miei provano nei miei confronti, non voglio deluderli.

Questa in effetti, é una paura.

Ma invece di farmi sovrastare da essa, io la combatteró. Faró tutto ció che é in mio potere per scoprire cosa ha fatto Richard; il pensiero che possa essere un assassino mi tormenta ma devo essere realista e considerare che potrebbe essere una probabilitá. Se fosse davvero cosí non posso tacere, questo renderebbe di me una complice. Ho deciso, voglio che mi introduca in quello che succede nella sua vita, voglio prenderne parte e scoprire come funziona un'organizzazione a delinquere, dovró ovviamente tenere mamma e papá all'oscuro o mi uccideranno. Chiamo Richard, é mattina presto ma sicuramente lui é giá sveglio.

<<Vedere il tuo nome sul telefono mi fa iniziare meglio la tua giornata.>>

<<Buongiorno Richard.>>

<<E sentire la tua voce ancora di piú.>>

É perso, completamente. L'unico modo per entrare facilmente nella sua testa e manipolarlo é dirgli ció che vuole sentirsi dire.

<<Ti ricordi quando mi hai proposto di usarti?>>

Ci mette un po' a rispondere.

<<Vuoi giocare, vero?>>

Sí, con la tua testa decapitata.

<<Se vuoi chiamarlo gioco, cosí sia. Spero che Joana sia passata ieri, perché sto arrivando da te.>>

Probabilmente, anzi sicuramente me ne pentiró. Per conquistarlo dovró fare sesso con lui; l'idea é ripugnante al momento specie dopo quello che mi fa fatto, non so neanche se riusciró nell'impresa ma cosí facendo sono sicura che parlerá. Mi é sempre piaciuto il sesso con Richard, per quanto sia inquietante come persona a letto é bravo, mi ha sempre fatto fare ció che volevo. Al contrario di Brian lui sotto le coperte si lascia andare, ma solo Dio sa quanto vorrei lasciarmi andare a Brian. É strano pensarlo, ma mi manca. Mi manca vedere il suo sorriso, mi manca sentire la sua voce.

Credo di essermi innamorata seriamente, non mi era mai successo. É una strana sensazione, ti prende tutta, senti lo stomaco sottosopra, non é come l'ho sempre vista rappresentare nei film o ovunque; nel mio caso ho una sensazione particolare, quasi di sentirlo sempre vicino a me. Quando lo vedo non riesco piú ad essere lucida e la cosa mi manda in bestia; é anche quello che mi ha fatto realizzare quanto ne sono innamorata e quanto non lo saró mai di Richard. Lui non mi é mai mancato, spesso penso a come sarebbe la mia vita senza di lui ed é proprio questo il punto: riesco ad immaginare la mia vita senza di lui. Se solo le cose non fossero adate cosí, se soltanto lui fosse stato un ragazzo normale. É proprio la normalitá che desidero, non me ne importa piú niente di piacere agli altri, di farmi vedere, di farmi apprezzare. So quanto valgo, so quanto impegno ci metto in tutto quello che faccio e so che la mia vita ha lo stesso valore di quella degli altri. Lo stesso valore delle vittime di Richard, per questo devo intervenire; questo schifo deve avere fine.

La ragazza dai capelli neriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora