Capitolo 2: I don't know why but I keep thinking about you

359 13 39
                                    


Stasera io e la mia famiglia ospiteremo alcune persone importanti per una cena d'affari, mio padre spera di concludere un progetto che sta portando avanti da un anno. Vorrebbe espandersi anche in altri paesi, i risultati qui sono stati cosí ottimali che siamo sicuri di poterli ottenere anche altrove, diventando piú conosciuti. Lo ammiro cosí tanto, ammiro la sua dedizione, la sua costanza, non ha mai ceduto a nessuna difficoltá e questo gli fa onore. É il mio eroe, la mia fonte di ispirazione, ció che voglio essere anche io in futuro.

Qualcuno bussa alla mia porta, poi la sento aprirsi: é mia madre, raggiante come sempre.

<<Tesoro, é ora di prepararsi. Fra 2 ore I Wilson saranno qui! Ti voglio piú raggiante del solito, mi raccomando indossa quell'abito che ti ho preso ieri!>>

Si avvicina a me, mentre io sono seduta al pc intenta a studiare.

<<Cavolo, non mi ero resa conto che sto preparando questo esame da questa mattina.>> Salvo tutto il lavoro fatto e spengo il pc.

<<Sarai bravissima come al solito, ne sono sicura.>> Risponde per poi darmi un bacio sulla fronte.

Inizio a truccarmi, e mentre decido quali colori usare mi squilla il telefono. É Richard.

<<Buonasera bellissima, che fai?>>

Non posso fare a meno di sorridere, non ci vediamo da due giorni ma per lui é come se fossero un'eternitá.

<<A te. Mi faccio bella per una cena di lavoro stasera. Tu invece?>>

<<Ti pensavo. E adesso sto immaginando te nella tua vestaglia di seta e ho voglia di vederti.>>

Arrossisco perché ha ragione, sto proprio indossando una vestaglia di seta. Apprezzo che mi conosca cosí bene, se solo provassi qualcosa in piú dell'attrazione fisica saremmo una coppia perfetta. Ma finché dura non mi dispiace, sebbene non sono certa di quello che siamo io e lui.

<<Beh domani io sono invitata ad una festa, un pó troppo comune ma Chelsey vuole andare a tutti i costi. A quanto pare ha bisogno di eventi mondani ultimamente, e non posso dirle di no. Mi farebbe piacere se venissi anche tu.>>

<<Certo che vengo, non perderei un'occasione di stare con te per niente al mondo. Solo se prima della festa mi concedi qualche minuto per stare da soli. >>

Il solo pensiero accende un fuoco dentro di me. Conosce bene il mio lato debole, sa cosa mi piace.

<<Mi va bene anche piú di qualche minuto.>>

Lo sento ridere, una risata che solo lui riesce a fare, spensierata e piacevole.

<<Sei proprio sicura di non riuscire stasera a concedermi un pó del tuo tempo? Non so se riesco a resistere fino a domani, ho bisogno di vederti ora.>>

<<Riesco, ma dovrai aspettare la fine della cena. Ora non posso uscire di casa o mia madre mi uccide.>>

<<Aspetteró, ne sará valsa la pena. Quelle labbra saranno mie, farai meglio a non metterti il rossetto.>>

<<A dopo allora. Ti scrivo quando ho finito.>>

<<A dopo Natalie.>>

Ogni serata con lui si conclude allo stesso modo, entrambi nel suo letto stanchi ma soddisfatti. Sicuramente in quegli attimi la chimica tra di noi non manca, il problema é dopo. Quel vuoto che normalmente sento diventa una voragine, e sta iniziando a darmi molto fastidio; il senso di appagamento dura poco, lasciandomi una tristezza infinita addosso.

La ragazza dai capelli neriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora