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Iniziai a sistemare velocemente... il tempo si stava annuvolando, segno di pioggia imminente da queste parti, così mi diedi una mossa.

Riposi i libri negli scaffali e recuperai il mio zainetto.

Non potevo salutare la signorina Clark con Jason nei paraggi così uscimmo da un'uscita secondaria.

"Merda" imprecai vedendo che aveva iniziato a piovere.

Un gruppetto di alunni si stava avvicinando.
Se mi avessero riconosciuta? E si fosse sparsa la voce nell'Università?

Pensa Karen... Pensa a come salvarti il culo.

"Allora? Andiamo?" sbuffò Jason appoggiandosi a me.

"Mh si, mi passi la tua felpa?" gli chiesi cercando di essere convincente e non tradire alcun mio pensiero.

"Perché?" rispose mentre se la toglieva e scopriva le sue braccia tatuate. Mi colpì molto una tigre che aveva. Forse l'avevo già vista ma non ricordavo dove.

"Non vorrei bagnarmi " risposi con una mezza verità.

Me la passò e la indossai con tutto il cappuccio.

Stavamo per avviarci ma mi fermò.

"Sai guidare?" mi chiese di punto in bianco.

"Si, perché?" chiesi confusa.

"La mia piccola è parcheggiata proprio lì... te la faccio guidare" disse sventolandomi le chiavi in faccia.

Mi guardai intorno e accettai, non posso rischiare che Brooke o qualcun'altra del gruppo mi veda.

Jason si sedette accanto a me e io presi posto sul sedile del conducente.

Non avevo mai guidato una Ferrari e per come si presentava non penso che se avessi preso qualche botta Jason non me l'avrebbe fatta passare liscia.

Feci girare le chiavi nel nottolino e mi diressi al parcheggio dei dormitori, così potevamo salire dal parcheggio e nessuno mi avrebbe vista.

Sentii la sua mano sulla mia gamba destra che man mano saliva fino ad arrivare alla gonna.

"Togli quella mano." ordinai fredda ed impassibile.

"Hai la luna storta oggi bambolina?" mi chiese avvicinandosi e la puzza dell'alcool era insopportabile.

"No, voglio solo prendere le distanze da qualcuno che conosco a malapena" risposi sincera.

Devo assolutamente leggere il contenuto di quella chiavetta.

Alla mia affermazione si zittì e si rimise composto sul sedile.

Si era forse offeso? Cosa si aspettava? Che lo lasciassi fare? Ma perché mi sto facendo tutti sti problemi!?

Nel frattempo arrivammo al parcheggio dei dormitori.

"Mettiti lì" mi ordinò cambiando tono di voce.

Feci come mi aveva detto e uscimmo dall'auto, la chiusi e poi gli consegnai le chiavi.

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