𝐄𝐩𝐢𝐥𝐨𝐠𝐨

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Erano trascorsi quattro anni da quella sera al lago.
Ed esattamente quattro anni dopo mi trovo qui, a ballare un lento sulle note di Mariage D'Amour,  con Madison, nel giorno del nostro matrimonio.
Ove sembrava fosse la fine, in realtà si rivelò un nuovo inizio.
C'erano tante luci e candele soffuse per tutta la sala, amici e parenti intorno a noi che applaudivano e si lanciavano sulla pista da ballo.
Madison era la sposa più bella che avessi mai visto... indossava un'incantevole vestito che le cadeva morbido sui fianchi in modo che non le stringesse sulla pancia, poiché era in dolce attesa.
Proprio così, stavo per diventare papà.
Dopo che ci addentrammo nel bosco, decisi di allontanarmi dalla gang, dalla criminalità.
Jazzy e Jaxon diventarono la mia priorità. Dovevano condurre una vita normale per quello che potevano.
Madison mi aiutò molto in questo, appoggiando ogni mia scelta. Decise di aprire un negozietto di fiori vicino al mare e nei dintorni prendemmo casa.
Quanto era legata al suo rifugio fiorito...
Erika era rimasta con noi, non si tirava indietro alla promessa fatta ai miei genitori. Mi aiutava con i bambini e a gestire la casa.
E io? Be' io ho mantenuto il mio posto come poliziotto, nel frattempo accedendo a dei corsi privati per adempiere al mio lavoro egregiamente.
Amavo l'azione, ma non potevo mettere a rischio la mia vita, così chiesi un posto fisso in centrale, da dietro la scrivania. Non facevo granché, mi occupavo delle scartoffie, ma lavoravo e avevo la stima dei miei colleghi e superiori.
Potevamo vivere di rendita, i nostri genitori ci avevano lasciato dei conti fiduciari capaci di tirar su perfino i nostri nipoti, il punto era che mi ero abituato a quell'ambiente. Mi piaceva ciò che facevo.

«Hey amore, che ci fai qui? A che pensi?» mi chiese Madison lasciando qualche bacio sul collo.
Spensi la sigaretta che stavo fumando e feci scivolare  le mani lungo la sua vita.
«Penso che sono l'uomo più fortunato del mondo, perché ho te... che sarai una moglie meravigliosa ne sono certo. Penso anche a questa creatura che sta crescendo nel tuo grembo e a quando arriverà. Sono molto felice Madison.» risposi sinceramente per strapparle un sorriso.

La baciai intensamente e conquistammo un forte applauso da parte degli invitati che assistettero alla scena.

«Sono qui gli sposi? Daii la festa non può continuare senza di voi» piombò Sol riportandoci in sala.
Ormai era più che brilla.

Continuammo a festeggiare finché non si vide la luce dell'alba di un nuovo giorno.

Aspettai che Madison si cambiasse e dopo aver salutato gli invitati, ci dirigemmo all'aeroporto.

La nostra vita insieme era ufficialmente iniziata.

«Paura del pericolo?» mi chiese con il suo solito sguardo malizioso.
«Io amo il pericolo, piccola» risposi rubandole un bacio.

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