capitolo 4

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La soffitta era il posto meno visitato dell'intera casa, per questo motivo anche il più trascurato. Le ragazze se ne accorsero appena ci entrarono. La stanza era piccola e angusta; il pavimento era ricoperto da scatoloni e da mobili antichi; le finestre erano chiuse ed erano foderate, dall'interno, con carta di giornale. La soffitta appariva un luogo a sé, e non sembrava minimamente una parte della casa.
Rose si cimentò a cercare lo scatolone di cui parlava la nonna, mentre Addison cominciò a spazzare per terra con una scopa che aveva trovato dietro la porta.
"Non è il momento di pulire" La rimproverò Rose.
"Se levo un po' di polvere potremo cercare meglio" Si giustificò Addison.
"Non starai mica pulendo perché sei allergica agli acari?" Chiese Rose cercando di non ridere.
"Lo sai che è così" Le rispose Addison.
Entrambe scoppiarono in una grassa risata che fece somigliare la soffitta ad un luogo, quasi, più accogliente.

La scatola con le cose della madre di Rose era sistemata sopra un armadio molto vecchio, probabilmente della bisnonna.
Le due amiche prima di trovarlo controllarono i nomi di tutti gli altri scatoloni:
-foto
-cucina (varie cose)
-libri scolastici
-vestiti beneficenza
e molti altri.

"Eccolo lì" Disse Addison.
"Come hai fatto a vederlo?" Chiese Rose incuriosita.
"La verità? Stavo per levare la polvere da sopra i mobili" Confessò Addison.
"Sempre la solita" affermò Rose sorridendo.

La scatola era più piccola del previsto ed era chiusa con dello scotch marrone. Fu difficile da aprire perché non c'erano forbici nella stanza. Una volta scartata, il contenuto fu rovesciato con furia.
Sul pavimento vennero scaraventate una ventina di lettere, una bambola di pezza e due pastelli a cera. Rose rovistò tra le lettere mai inviate, ignorando il resto degli oggetti, e le sistemó dalla più alla meno recente. Fece un respiro profondo e aprì l'ultima, per data. Era indirizzata ad un certo Bartolomeo, residente nel comprensorio sui monti a nord della città.
Il foglio all'interno della busta era stropicciato, come se la madre di Rose avesse provato a piegarlo più volte. La scrittura era piccola e ordinata, con una grafia invidiabile:

14/07/2070
Ciao, ho qualcosa che potrebbe interessarti se vorrai aiutarmi.
Lo sai che lo faccio per lei, e so che anche tu vuoi quello che voglio io.
Il tuo orgoglio non ti permette di aiutarmi senza nulla in cambio e quindi chiedi una ricompensa, ma nel profondo anche tu vuoi il suo bene. Vederla felice ti basterebbe come unico premio, se non fossi ancora pieno di rancore nei miei confronti. Concordiamo una data per vederci.
Tua, Farfalla.

Non c'erano nomi perché la madre di Rose voleva inviare la lettera ed aveva paura di essere rintracciata, era citato solo lui (sulla busta, per la spedizione, oltretutto): Bartolomeo.

"Chi è?" Chiese Addison
"Non ne ho idea ma voglio scoprirlo" Rispose Rose
Le altre lettere non furono aperte, le ragazze cercarono messaggi inviati da quel misterioso uomo ma non trovarono nulla. Non erano certe che Bartolomeo fosse stato, anche solo una volta, destinatario della madre di Rose, ma dato che i due si erano incontrati( secondo gli aggiornamenti del diario) in qualche modo avranno dovuto comunicare, probabilmente dal vivo.

"Devo andare al comprensorio" Ordinò Rose.
"Da quanto sei diventata così sicura di voler scoprire la verità?" Domandò Addison titubante delle scelte dell'amica.
"Da quando ho letto questa lettera. Secondo la mamma, quest'uomo mi conosce."
"Come pensi che entreremo?"
"Vuoi venire con me?"
"Non ti lascerei sola, sempre che tu non voglia indagare per conto tuo."
"No, no ti prego accompagnami."
"Non aspettavo di sentire altro."
Si guardarono negli occhi, due amiche normali si sarebbero abbracciate, ma non era da loro. Semplicemente Rose abbassò lo sguardo per prima e continuando il discorso disse:
"È un viaggio lungo, dovremo arrivare dall'altra parte della città."
"Mia sorella può accompagnarci oggi. Non farà domande" La tranquillizzò Addison.
"Non so se voglio coinvolgerla" Rispose Rose.
"È una persona discreta e ha la macchina, non abbiamo altre alternative. Ora la chiamo"
"Hai ragione Addison, grazie"

Vite differenti con la stessa fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora