Ciao amore,
ieri ho passato il pomeriggio a cercare le cassette di quando eri piccina, fortunatamente l'estate scorsa non mi hai convinto a comprare una nuova televisione a schermo piatto (o qualcosa del genere) perché se ti avessi dato retta non avrei potuto vedere i video della tua infanzia. Tua madre era sempre impegnata, come sapevi, ma certe mattine si svegliava con la voglia di registrare i tuoi progressi infantili e la tua crescita. Nel mobile sotto la TV ho trovato solamente alcune cassette, erano state lasciate in fondo allo scaffale a prender polvere. Io mi ricordavo molte riprese in più ma forse c’è uno scatolone da qualche parte in soffitta che le contiene e se vorrò trovarle dovrò chiamare quella brava ragazza di Addison perché non riesco ad arrivare fin lassù per poi piegarmi e rovistare in tutto quell'ammasso di cianfrusaglie. Per ora ho visto solo tre cassette intitolate: "prima volta al lago", "primo compleanno", "prime pedalate in bici"; e pensare che pian piano con quella bici hai iniziato a correre veloce per rifugiartti non so dove, al lago non ci andiamo più da anni perché ti annoiava e di compleanni ne abbiamo festeggiati tanti e ne avresti meritati altri cento.
Ero preoccupata per te amore di nonna, ti ho vista per l'ultima volta senza sapere che fosse l'ultima e avevo un potente bisogno di dirti addio. Questo è l'unico modo con cui si può comunicare con te… tu amavi le lettere da sempre e quando eri solo una bambina mi dicevi in continuazione di desiderare un'amica di penna perché a scuola nessuno voleva pranzare vicino a te o stare al banco insieme, mi dicesti quelle parole durante un pomeriggio di metà settembre e come per magia dopo poco più di un mese ricevesti una lettera da una bambina di un'altra città che era la presunta nipote di una mia vecchia amica. Scrivesti per così tanto tempo numerosi messaggi per questa tua coetanea, e ogni qual volta che mi chiedevi di aiutarti con i compiti ti rispondevo di non vedere bene o che mi faceva male il polso così tanto da non poter appuntare quello che studiavi perché tu non riconoscessi la mia scrittura. Una mattina per caso avevo lasciato la lista della spesa sul tavolo e tu trovandola mi chiedesti come ero riuscita a scrivere se avevo un dolore persistente alla mano. Purtroppo decisi di raccontarti la verità, ma purtroppo tu non l'avevi capita prima, non avevi dubitato nemmeno per un secondo di avere un'amica di penna e così io da un momento all'altro rovinai tutto. La sincerità dopo una lunga bugia ci regalò un pesante litigio e due settimane di religioso silenzio da parte tua. Non mi perdonerò mai di averti mentito, anche se volevo solo che tu fossi felice. Quanto vorrei che la nipote della mia amica fuori città fosse esistita veramente, almeno ora potresti andare da lei ed avere un porto sicuro in cui rifugiarti.
Nell'ultimo periodo sei stata sempre più strana: sapevo bene che volevi più tempo e bimba mia te lo meritavi, ma ti eri andata ad immischiare in una faccenda troppo grande. Ho capito troppo tardi che stavi cercando un nuovo sensitivo, se solo io fossi stata più attenta, se solo avessi ascoltato i tuoi discorsi con Addison tra le pareti della tua cameretta ti avrei subito detto che solo chi professa la predizione può modificarla. Ero all'oscuro delle tue ultime scoperte, dovevo andare a fondo ma non credevo che ti saresti spinta così lontano. Era prevedibile: sei testarda come tua madre, eppure non sono riuscita a capirlo in tempo. Mi dispiace per aver fallito nel prendermi cura di mia nipote, avevi bisogno di me e io non me ne sono accorta.
Oggi è il tempo del tuo diciottesimo compleanno, chissà dove hai passato gli ultimi giorni…
Addison è venuta a parlarmi pochi mesi fa dicendomi che te ne eri andata: avevi deciso di partire per sempre e che ce l'avresti fatta a scappare. Spero davvero sia stato così perché non meritavi di nascere in questa terribile città dove le persone muoiono a comando e dove hai perso i tuoi genitori, avevi bisogno di un posto migliore, meritavi un posto migliore.Avrei voluto almeno dirti addio, perché non sei passata a salutarmi? Lo ammetto: sicuramente avrei impedito la tua partenza, ma perché sono tua nonna. Forse la paura che io ti trattenersi qui ti ha portato a decidere di non dirmi nulla. In qualsiasi caso ti vorrò sempre bene, che tu decida di non parlarmi per settimane perché ti ho mentito sull'esistenza della tua amica di penna, che tu non mi dica addio, che tu sia viva qui con me o morta altrove ti vorrò sempre bene.
Sarò sempre a difenderti in prima linea anche se ora sono la mamma ed il papà a starti accanto.La tua nonna
L'anziana avvolse la pagina con uno spago e avvicinandosi alla finestra del salotto accese un fiammifero. Decise di bruciare la lettera perché credeva che in quel modo Rose l'avrebbe letta, poteva apparire come un'azione sciocca ma avvenne con meticolosa precisione quasi fosse frutto di un rituale, quasi come se chi stesse bruciando il messaggio fosse una persona esperta nello studio delle credenze mistiche e sensitive.
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Vite differenti con la stessa fine
General FictionRose è una ragazza che ha sofferto molto, dopo una perdita importante è cambiata notevolmente. La città in cui abita è controllata dal Sistema: un'organizzazione che decide come ed in quale anno della loro vita i cittadini dovranno morire. Tutti...