capitolo 19

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Tre forti colpi alla porta svegliarono la nonna di Rose durante il suo riposino pomeridiano rigorosamente sulla poltrona e con la televisione accesa. Era un mercoledì sera quando l'anziana ricevette una visita inaspettata.

"Arrivo!" Esordì lei presa alla sprovvista.
"Signora siamo del Sistema" Confessarono i due uomini davanti la casa, uno cercava di scrutare l'interno dell'abitazione dalla finestra per tentare di capire perché quella donna impiegava così tanto tempo ad aprire la porta, mentre l'altro con le mano dietro la schiena si guardava intorno aspettando fiducioso.
"Perdonate l'attesa" Sorrise lei in modo naturale, come se davanti avesse dei bambini mascherati che aspettano dolcetti di Halloween.
"Cosa posso fare per voi?" Proseguì sempre l'anziana.
"Lei deve per certo sapere qualcosa del libro... sa il Sistema ha subito un furto e..." Balbettò l'uomo armato più lontano, aveva un tono minaccioso ma non aggressivo.
"E il codice di rintracciamento dice che si trova proprio qui, in casa sua" L'altra guardia, quella più sicura di sé terminò la frase del collega.

L'anziana non rispose anche se non sembrava stupita o preoccupata perché il libro delle profezie era in casa sua. Rose le aveva raccomandato di nasconderlo e così lei aveva fatto inizialmente: l'aveva portato nella biblioteca del Ministero siccome era aperta nonostante il caos dell'organizzazione (infatti il Sistema voleva mandare il messaggio che quello che stava accadendo in città era solo un piccolo problema di ordinamento e perciò l'edificio più importante restava aperto anche per mostrare la forza e la saldezza durante un periodo che mostrava tutt'altro). Tutto ciò per spostare il segnale di rintracciamento in diversi punti. Infatti dopo pochi giorni tornò a riprenderlo per confondere il Sistema, sicuramente per perlustrare tutta la biblioteca ci avrebbero messo settimane se non mesi e soprattutto dovevano essere discreti per non aumentare il panico cittadino, ciò significava che l'edificio annesso di biblioteca sarebbe rimasto nuovamente aperto. La signora impiegò tutto il giorno per depositare il manuale, e un altro poi per riprenderlo: era anziana e molto lenta nei movimenti, ma la cosa positiva era che nessuno avrebbe creduto che una signora così avanti d'età avesse in custodia il libro più importante della città. L'altro fattore che permise a lei di passare in osservata mentre confondeva il Sistema, era il fatto di compiere tutti gli spostamenti tra la folla e la baraonda di persone preoccupate. Quel folle e pericoloso gesto era necessario per attirare l'attenzione delle guardie del Sistema.

"Lei deve averlo rubato dalla biblioteca" La accusò il primo uomo riprendendo la parola. Intanto si avvicinava sempre di più all'anziana come se volesse entrare in casa senza usare la forza.
"Oh ma certo... deve essere per forza in questo modo!" Esclamò l'anziana ignorando la guardia che veniva verso di lei.
I due uomini avvolsero le armi con le dita. Sembrò una minaccia, apparì come un gesto di sopraffazione, fu un avvertimento per la signora, che continuò il discorso per spiegarsi: "Dovete sapere che so ogni cosa, il manuale è l'antico libro delle profezie che usate per i rituali con i sensitivi." Poi avvicinandosi non senza timore ai due e portandosi una mano vicino alla bocca per coprirla parzialmente, come se stesse per proferire un segreto, disse: "Io sono una di loro."
Gli uomini del Sistema si guardarono reciprocamente e spostando l'anziana entrarono in casa.
"Signora lei ci sta facendo perdere tempo" Rispose uno dei due a lei, mentre senza guardarla rovistava nei cassetti di un mobile all'ingresso.
"Io conosco la verità perché sono una sensitiva"
"Non lo trovo!" Esclamò un uomo rivolto suo collega, ignorando completamente l'anziana.
" Credo che questa donna sia pazza, dovremo chiamare rinforzi" Proseguì l'altro.
" Era il 15 agosto 2048 quando l'ultimo sensitivo della città morì senza una causa precisa, forse infarto o qualcosa del genere ma voi non ve lo aspettavate." La donna puntava l'indice tremante verso le due guardie, che finalmente la guardarono anche se in modo aggressivo. Lei continuò a parlare: "Cercaste un'altra persona, ma non c'era nessuno che potesse aiutarvi e i cittadini notando che il Sistema era in difficoltà organizzarono una rivolta contro l'organizzazione." I due si scambiarono qualche sguardo ma prima di dire o fare qualsiasi cosa vennero interrotti dal discorso dell'anziana che si riprese: " I vostri genitori vi avranno raccontato sicuramente che poco dopo si trovò un nuovo sensitivo, colui che ora è morto. Mi dispiace deludervi, ma prima che l'ordine fu ristabilito in questa città ci volle del tempo ed è proprio a questo punto che il Sistema mi scelse."
"È fuori di testa, si sta inventando tutto" Disse una guardia all'altra mentre stringeva ancora di più il fucile che aveva smesso di avvolgere quando cominciò ad aprire gli scaffali del soggiorno.
"È bello che il Sistema racconti solo una parte della storia" L'anziana sembrava abbastanza rilassata in quanto quei due apparivano sempre più preoccupati: erano molto giovani, probabilmente reclutati di recente e sarebbe stato meno probabile che avrebbero ferito una donna che poteva essere la loro nonna. Uno dei due uomini, però, si avvicinò alla signora e con fare minaccioso le intimò di smetterla e di stare zitta. Eppure lei continuò a raccontare la storia:
"Dovevo diventare la nuova sensitiva, mi dissero che era un dono e che ci si nasceva, mi ripeterono di potermi aiutare a sfruttare al meglio la mia capacità. Ero giovane e impaurita, avrei perso il rispetto per me stessa se mi fossi abbassata ad accordi con il Sistema, l'unica persona che poteva capirmi era il mio migliore amico e sapete perché?" L'anziana non diede tempo di dire nulla perché lei stessa con gli occhi lucidi fornì la risposta: "Eravamo uguali, lui aveva il mio stesso dono. Per questo motivo si sacrificò al posto mio. Io non potevo passare tutta la vita ad annunciare la sentenza di morte dei figli futuri dei cittadini di questo posto, dei figli di persone che conoscevo, dei figli dei miei amici. Non avrei mai avuto una famiglia tutta mia e non avrei mai vissuto la vita che sognavo." I due uomini continuarono a perlustrare la casa senza dire nulla come se tutto quel discorso non li avesse toccati minimamente, ma lei Insisté: "Il sensitivo che il Sistema ha ucciso era il mio migliore amico."
"Senta signora se non la smette giuro che sparo" Uno dei due, stavolta il più giovane prese in mano la situazione e senza esitare si avvicinò all'anziana tenendo in fucile basso.
"Essendo una sensitiva so che presto la città andrà in fiamme" La paura la portò ad inventarsi una bugia quando il vero racconto non aveva racimolato nemmeno un briciolo di pietà.
"Dovremo chiamare qualcuno" Disse il secondo uomo all'altro, che continuava ad avvicinarsi all'anziana.
"Moriranno tutti, è una predizione e se..." Continuò lei con voce bassa.
"Basta!" Urlò la guardia mentre piano alzava il fucile.
"Un ragazzo come te non dovrebbe essere qui, ma caro adesso devi credermi" Insisté l'anziana mentendo mentre lo guardava negli occhi. Forse non aveva così tanta paura di morire, o forse sì o magari la causa per la quale stava facendo tutto ciò valeva davvero la sua vita, ma perché?
"Ora chiamo qualcuno" Intervenne l'altro che era rimasto con le mani in mano per fin troppo tempo.
"No! Adesso finiamo di cercare e prendiamo il libro" Rispose quello con il fucile alzato girandosi di scatto verso il compagno.
"Non possiamo rischiare che ciò che racconta sia vero!" La guardia che era rimasta più o meno calma fino a quel momento alzò improvvisamente i toni. Entrambi erano spaventati che quella donna dicesse la verità, le sue parole erano una minaccia per il Sistema.
"Ci hanno appena reclutato! Vuoi essere sbattuto fuori?"
"Se però fosse la verità noi potremo salvare il Sistema e saremo ricordati per questo, è la nostra occasione."
"Non capisci che ci sta prendendo in giro? Ecco la bella storiella che si è inventata per non morire" Lui difese la sua posizione con costanza ed arroganza.
"Meglio esserne certi, io chiamo il capo" Rispose l'altro spazientito e rapidamente si diresse verso la loro auto parcheggiata in giardino, dove si trovava il trasmettitore per comunicare tra i membri del Sistema del corpo armato.
Intanto la nonna di Rose era rimasta immobile, l'unico movimento che compiva era gonfiare il petto per permettere all'aria di entrare nei polmoni e quindi per respirare. Per il resto non si muoveva: anche se conosceva  ciò a cui andava incontro i suoi atteggiamenti erano dominati dalla paura. Dalla finestra vide la guardia che era uscita, in piedi davanti la Jeep del Sistema, mentre inveiva contro la persona dall'altra parte del trasmettitore. Nello stesso momento, l'altro uomo continuava a stringere l'arma. Aveva la fronte  lucida per il sudore e le sue mani anche se avvolgevano il fucile saldamente, tremavano. Lui non avrebbe mai chiamato un superiore, lui avrebbe semplicemente eseguito gli ordini senza mai modificare i suoi compiti a causa di un imprevisto, lui non si sarebbe mai esposto in quel modo, perciò era insicuro e intimorito. Un errore, un falso allarme, una bugia avrebbero fatto perdere il posto, e non solamente, a quelle due guardie.
"Prendi il libro" Ordinò d'improvviso all'anziana ancora davanti a lui, mentre nel frattempo voltava ripetutamente la testa per controllare a che punto con la chiamata fosse il collega.
"Dovreste preoccuparvi di un male più grande..."
"Silenzio!" L'uomo si avvicinò ad arrivò a poggiare la canna del fucile sul petto dell'anziana.
"È nella federa... del cuscino della... poltrona" La sua voce non apparì così sicura come lo era prima, balbettò e deglutì più volte ne bel mezzo della frase.
"Portamici tu" Le disse immediatamente lui spostando l'arma dietro la donna e spingendola verso il centro del salotto.
Lei camminò lentamente. Quella casa non era mai stata così silenziosa anche se da qualche tempo l'anziana era l'unica a viverci. I passi brevi e instabili provocavano uno scricchiolio del pavimento a cui lei fece caso solo in quel momento per la prima volta: c'era sempre stato un rumore o un pensiero felice che avevano distolto l'attenzione da tutto quel silenzio e di conseguenza dallo stridio. La signora arrivata davanti la poltrona aprì la federa ed estrasse il manuale. Quello era il nascondiglio perfetto: non intuitivo o troppo scontato ma comunque vicino ed accessibile in ogni momento.
"Cosa sta succedendo?" L'altra guardia era rientrata dal giardino proprio nel momento giusto.
"Abbiamo il libro perciò..." Proseguì il collega sorridendo, come chi crede di aver conseguito ottimamente il suo obiettivo.
"Questa donna è davvero chi dice di essere perciò ci sta raccontando la verità" Lo interruppe l'altro.
"Ma perché dovrebbe aiutarci?"
"Il consiglio del Sistema si riunirà per decidere se abbandonare la città, ma è improbabile che resteremo qui"
"Davvero credete ad una vecchia mezza matta? Ora le sparo, ora le sparo" L'uomo era stato preso alla sprovvista da quella notizia e cominciò muoversi a scatti avanti ed indietro tenendo sempre alta l'arma.
"Se ce ne andiamo lei viene con noi, sta calmo e abbassa questo fucile" Lui si avvicinò al compagno abbassando con la mano il fucile.
"Se è vero che ci sarà una catastrofe, perché vogliono salvarla dall'incendio portandola con noi?"
"La terremo come garanzia" Rispose lui strappando con violenza il libro dalle mani della donna.
"Andiamocene"
"Non me la bevo, dimmi la verità!" Urlò sprezzante l'uomo verso l'anziana con ancora il fucile tra le mani.
"Sono gli ordini, basta" Lo spronò l'altro spostando il fucile verso un'altra direzione e prendendo per un braccio la donna.

Dal finestrino dell'auto lei vide tutti i ricordi felici che le suscitavano quelle strade in cui aveva vissuto fin da piccola. Il Sistema si sarebbe spostato in un altro luogo dove sarebbe sorta una nuova città da dominare, ma con sé avrebbe trascinato la nonna di Rose. Presto si sarebbe scoperto che l'incendio era stata una farsa per liberare la città ma ormai sarà già troppo tardi per tornare perché quando i cittadini si accorgeranno di non essere più soffocati da quell'organizzazione che li opprimeva non permetteranno a nessun membro del Sistema di riprendere il controllo. Era una bugia necessaria, lei non aveva più nulla da perdere, era sola. Per questo motivo decise di mettersi in pericolo per far finire quell'oppressione con cui gli abitanti erano costretti a convivere, una volta per tutte.
L'anziana, così facendo, certamente non avrebbe dato una vita migliore a Rose, ma avrebbe permesso ad Addison di essere più libera, e senza volerlo avrebbe aiutato anche Luke e la bimba. Il sacrificio di alcuni aveva portato alla rinascita di molti.

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