capitolo 7

83 29 17
                                    

Il grande giorno arrivò come un vento leggero per cui sai già che alcune foglie rotoleranno via mentre altre oscilleranno solamente, e la corrente d'aria troppo flebile non riuscirà a far volare l'aquilone che cerchi di far sollevare tirando la cordicella attaccata; questa brezza interiore e a tratti inimmaginabile fu quello che tenne sveglia Rose.
La mattinata fu interminabile perché prevedeva 6 ore di scuola, ma alle due amiche non pesò molto l'attesa, bensì erano incontenibili dalla voglia di trovare quel pezzo che mancava, quel pezzo che avrebbe fatto innalzare l'aquilone in cielo.
"Domani abbiamo il test di biologia" borbottò Addison.
"Sul serio? Me ne ero totalmente dimenticata" Ripose preoccupata Rose.
"Tanto non veniamo a scuola"
"In che senso?"
"Che avremo certamente da fare"
"Non ti seguo"
"Devi uscire con Luke e io devo aiutare a prepararti" Addison sfoggiò un fiero sorriso.
"Come scusa?" Rose credette di non aver sentito bene e si avvicinò all'amica.
"Gli ho dato la semi-lettera che avevi scritto per lui"
Rose non rispose.
"Ho pensato che..." Continuò Addison.
"Non mi sembra che tu abbia pensato, o non gli avresti dato nessuna lettera"
"Ero certa che avrebbe accettato e..."
"Come potevi esserne sicura? Non avresti dovuto"
"Volevo aiutarti e se avesse rifiutato non lo avresti mai saputo"
"Luke per colpa tua pensa che io sia ossessionata da lui, e non è nemmeno la prima volta che fai qualcosa da parte mia senza che io lo sappia !" Urlò furiosa ma delusa Rose.
"Non gli avrei detto nulla se non fosse venuto a casa mia. Gli ho dato la lettera perché mi ha chiesto di te"
"A casa tua?" Rose apparì visibilmente confusa.
"Ti rendi conto? Mia madre pensava che stessimo insieme di nascosto o qualcosa del genere e voleva invitarlo a cena, non immagini che imbarazzo"
"Ma ti ha seguita fino a casa? Potresti spiegarti meglio?" La curiosità pervase la mente di lei e il cuore le  cominciò a battere più forte.
"Allora, quando ho organizzato quella cosa per il tuo compleanno gli ho dato il mio indirizzo perché così sarebbe venuto da me e insieme avremo portato il cibo, il tavolo e le altre cose"
"Perché non parlarti a scuola?"
"Forse perché io e te siamo sempre insieme? Per esempio eh" Rise Addison divertita.
Rose rimase impassibile, non poteva essere vero.
"E si può sapere come avevi la lettera se è tra i fogli sulla mia scrivania?"
"Non ce l'avevo. Ho semplicemente fatto una foto prima di scendere dall'auto quando Jane ci ha accompagnate da tuo padre"
"Perché?"
"Perché ti conosco e so che ti saresti pentita di averla scritta e l'avresti buttata senza mai dargliela"
"Quindi mi stai dicendo che gli avresti comunque mandato la foto da parte mia?" Rose inclinò leggermente la testa per dare maggiore incisività alla domanda.
"Assolutamente no, dato che ti conosco so anche che poi ti saresti sentita incolpa per averla buttata e siccome avevamo scritto due frasi in mezz'ora almeno saremo state avvantaggiate quando saresti tornata sui tuoi passi"
"Beh per due frasi..."
"Quelle due frasi hanno spinto Luke a chiederti di uscire"
"Quindi alla fine le ha lette?"
"Si ma solo perché si è presentato da me e si è scusato per essersene andato in anticipo il giorno della tua festicciola. Poi ha detto che si era sentito a disagio perché tu ti eri arrabbiata quando ho insinuato che ti piacesse"
"E dopo?"
"Dopo mi detto che se i tuoi sentimenti sono reali lui ti chiederà uscire, mentre se stavo semplicemente scherzando, mi ha pregato di non dirti nulla"
"Tu cosa hai risposto?"
"Alle 10:00 al bar davanti scuola"
"Hai detto questa frase?"
"Ho detto a lui le esatte parole che ho ripetuto a te" Sembrava così felice di aver rimediato alla situazione imbarazzante della festa, quando Rose fece finta di non conoscere Luke perché provava vergogna che fosse lì.
"Sei proprio stupida" Disse Rose amichevolmente ridendo.
"Prego" Addison le diete una spallata leggera, in segno di confidenza.
"Dovrei ringraziarti?"
"Mi sembra il minimo, ho anche scelto di farvi incontrare di mattina così potrai non fare il test"
"Potremo non fare il test, perché tu mi aiuterai con i vestiti, il trucco e i capelli"
"Potremo"
La chiacchierata fu un insieme di emozioni: rabbia, paura, gioia e sorpresa insieme. Quelle due erano davvero diverse, forse per questo motivo si compensavano a vicenda.

Vite differenti con la stessa fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora