L'aroma del caffè penetrò nelle narici di Rose, svegliandola dolcemente dal sonno che collegava una tipica notte tra due adolescenti fidanzati e la mattinata seguente. La ragazza aprì lentamente gli occhi mentre li stropicciava con i polpastrelli per tentare di definire l’immagine sfocata del soggiorno in cui aveva dormito.
“Buongiorno” Luke era di buon umore e Rose notò subito che si era svegliato solo poco prima, a confermare la sua supposizione furono i capelli scompigliati di lui, ma soprattutto il fatto che si divincolava dietro i fornelli per preparare la colazione.
“Hey, hai dormito bene?" Chiese lei.
“Non ho dormito molto stanotte, ma nemmeno tu…” Rispose lui con fare compiaciuto.
Rose lo guardò imbarazzata e si nascose il volto dietro un cuscino del divano.
“Va bene la smetto." Annunciò Luke con un risolino soddisfatto: “Però devi ammettere che ci siamo divertiti.”
“Sì, certo ma ora smettila.” Implorò lei arrossendo mentre rideva.
“Quanti cucchiaini di zucchero vuoi nel caffè?” Domandò Luke con premura.
Rose non lo stava ascoltando: era concentrata a leggere in centinaio di SMS che le aveva inviato Addison la sera prima: “Dove sei? Sono preoccupata”, “Ti ho chiamato tante volte ma non mi hai risposto" , “Con me puoi parlare, torna a casa”, …
Il senso di colpa divorò Rose, non perché prima di leggere i messaggi non era a conoscenza di quello che stava facendo, ma perché qualcuno si era davvero preoccupato per lei ed ora quella persona, nonché la sua migliore amica, stava soffrendo a causa sua.
“Vuoi lo zucchero?” Ripeté Luke avvicinandosi alla ragazza.
Rose continuava a leggere gli SMS senza dire nulla e senza distogliere lo sguardo dal cellulare: “Ti scriverei una lettera se sapessi dove inviarla" , “È colpa mia? Se ho fatto qualcosa posso rimediare, ma torna da me!” , “Mi manchi infinitamente e penso solo che non ti sono stata abbastanza vicino” , … i messaggi di Addison erano tantissimi.
“Rose…” Continuò Luke: “Rose!” Insistè.
L’ultimo richiamo fu simile ad una scossa, la ragazza si sentì come scombussolata violentemente dalle parole di lui, che le permisero di discostarsi dal cellulare.
“Va tutto bene?” Domandò Luke visibilmente preoccupato.
“Vorrei davvero per una volta pensare al futuro, ma Addison mi chiama insistentemente e lei fa parte del mio passato” Rose sentì che stava per piangere.
“Non c’è nulla di male nell'affacciarsi alla porta del passato, basta che poi si rientra in quella del futuro” Sorrise lui. Riusciva sempre a dire la cosa giusta.
“Dovrei chiamarla?”
“Non è necessario che dici ad Addison dove sei e con chi, sempre che tu non voglia. Lei vuole sono sapere se stai bene perché è preoccupata, e sinceramente sarei anche io se tu sparissi così.” La voce di Luke era così calda e dolce: avrebbe potuto dare qualsiasi consiglio ma Rose si sarebbe sempre calmata perché lui la faceva sentire amata.
“Okay, la chiamo allora”
Rose guardò lo schermo insistentemente senza però avviare la chiamata, ci volle qualche minuto prima che trovò il momento giusto.
Il telefono squillò nemmeno un attimo che Addison rispose subito.
“Finalmente! Che fine avevi fatto?" Le parole scagliarono via la speranza di Rose di sentirsi meno in colpa di essere scappata.
“Ehm…io…” Rispose lei presa alla sprovvista. Si aspettava un caloroso saluto, ma dall'altra parte del cellulare risuonarono solo parole accusatorie.
“Come ti viene in mente di andartene? Questo non è un gioco!” Addison proseguì a rimproverare l'amica: “Ora stai bene, ma se ti fosse successo qualcosa?”
Rose non disse nulla.
“Perché stai bene, vero?” La voce di Addison si incupì di preoccupazione.
“Non me la passo male…ecco tu…tu mi manchi" Il balbettio rendeva tutto più spontaneo e tenero. Nonostante le due si conoscessero da sempre era difficile che parlassero apertamente della loro amicizia.
“Anche tu. Torna da me ti prego.”
“Non posso.”
“Tu puoi ma non vuoi.” Addison era cosciente di ciò che provava Rose anche se non ne parlarono nella chiamata, anche se non si confessarono a vicenda.
“Come sta la nonna?” Divagò Rose per evitare di piangere pensando a quanto aveva ragione la sua migliore amica dicendo la frase precedente.
“Sente anche lei la tua mancanza.”
“Nascondi il libro delle profezie." La ragazza fece una breve pausa e poi continuò : "È rimasto in camera mia e non voglio che qualcuno sia in pericolo perché il Sistema lo ha trovato.” Nonostante la ragazza cercasse di non tornare ogni volta al passato, quella linea di eventi che l'avevano segnata per sempre era stata calcata molteplici volte e non si sarebbe cancellata facilmente dalla vita di Rose.
“Ci abbiamo già pensato"
“Quindi sei sicura che…”
“Sì” Tagliò corto Addison, siccome non era l'argomento prioritario della chiamata, e chissà quando le due avrebbero parlato di nuovo.
Rose percepì quel distacco improvviso e decise di centellinare qualche informazione sulla sua attuale vita, solo per far stare più tranquilla l'amica: “Non sono sola adesso”
“Puoi spiegarti meglio?” Domandò Addison confusa.
“Vivo a casa di mio padre e non sono da sola. Immaginavo che volessi saperlo...” Il fatto che Rose non aggiunse altri dettagli fece intuire ad Addison che non avrebbe saputo nulla di più in quel momento.
“Posso…?”
“Non venire a meno che non te lo dica io” Rose aveva già capito dove l'amica voleva andare a parare.
“Un giorno me lo chiederai?” Domandò Addison speranzosa.
“Di raggiungermi? Può darsi.”
“Aspetterò una tua chiamata”
“Va bene"
“Sei proprio sicura di star bene?”
“Sto guarendo” Ironizzò con un velo di tristezza Rose, e poi aggiunse: “Devo andare, ciao."
“Ciao, guarisci in fretta.” Rise Addison con tiepida dolcezza.Rose terminò la chiamata e si lasciò andare sul divano.
“Beh è andata bene!" Esclamò Luke per rallegrare il volto distrutto di Rose.
“Ma se siamo apparse come due sconosciute che hanno avuto un dialogo per la prima volta..." Rispose lei amaramente.
“Addison vuole tornare a far parte della tua vita"
“La mia vita ora è qui con te"
“Ci sarà mai posto per lei?” Domandò lui mentre cominciò a sfiorare le labbra sulla guancia destra di lei.
Rose si voltò di scatto e diede un lungo bacio a Luke, come per zittirlo, come per distrarlo e passare oltre ad un altro argomento.
“Messaggio ricevuto” Sorrise lui e poi tornò a baciarla.
Il caffè si era ormai raffreddato mentre i corpi dei due adolescenti iniziarono a scaldarsi e piano avvicinandosi e districandosi continuamente, davano armonia a quello che era solo l’inizio di una speciale storia d'amore.
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Vite differenti con la stessa fine
General FictionRose è una ragazza che ha sofferto molto, dopo una perdita importante è cambiata notevolmente. La città in cui abita è controllata dal Sistema: un'organizzazione che decide come ed in quale anno della loro vita i cittadini dovranno morire. Tutti...