capitolo 3

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Il Ministero si trovava esattamente al centro della città, forse era una posizione metaforica che simboleggiava l'importanza e l'influenza del Sistema sui cittadini. O semplicemente era il luogo più favorevole perché tante persone passavano ogni giorno dalla rotonda vicino l'edificio e quindi, magari, qualcuno si sarebbe fermato a visionare la facciata del Ministero e poi sarebbe entrato per curiosità.
Rose più che vogliosa di entrare, era intenzionata a sapere cosa Addison aveva trovato. Erano le 15:50, ma entrambe le ragazze aspettavano che una di loro dicesse qualcosa, invece se ne stavano in silenzio.
Fu Rose a rompere il ghiaccio, con la domanda che si stava ponendo ininterrottamente: "Hai scoperto qualcosa di mia madre?"
"Più o meno" Rispose Addison con aria vaga.
"Cosa vuol dire?"
"Vuol dire che ho capito come scoprire cosa causerà la tua morte, ma non so se tu vuoi saperlo"
"Sono spaventata"
"Lo so Rose, ma mia sorella mi ha detto che ieri cercava un libro sulla storia della città nella biblioteca del Ministero, non ha trovato molto su ciò che voleva sapere, ma le è caduto l'occhio su una specie di diario nascosto tra due libri sopra uno scaffale in alto. Era nominato con il nome di tua madre, ma non l'ha letto. Ha chiamato me e io ho chiamato te."
"Il Sistema non ne è certamente a conoscenza, significa che l'ha lasciato per me?"
"Non so... Perché non dartelo di persona?" Controbattè Addison.
"Perché non pensava di morire prima del previsto, o forse perché lo voleva tenere al sicuro." Rose sembrava speranzosa.
"Lo scopriremo solo entrando."
"Entriamo!" Dissero all'unisono.

La biblioteca si trovava subito all'entrata dell'edificio girando a destra, era un luogo davvero grande ma c'erano tanti romanzi di tutti i generi e poche  documentazioni storiche della città. Il Sistema non guardava di buon occhio "chi voleva sapere troppo", perciò i libri per informarsi di cose proibite erano scarsi molto vaghi.
Le ragazze iniziarono a cercare il diario, non potevano chiedere alla segreteria se tra i documenti fosse citato un libro scritto da una donna che aveva portato troppi problemi al Sistema, quindi dovettero perlustrare gli scaffali da sole.
Nessuna delle due sapeva cosa cercare, di base perché non lo avevano mai visto, il diario, e inoltre nemmeno avevano ben capito dove fosse nascosto.
Dopo 20 minuti a girovagare saltò all'occhio di Rose un piccolo volume di una cinquantina di pagine, con la copertina blu scolorita.
"Forse ho trovato qualcosa" Bisbigliò.
"Fa vedere" Rispose Addison incuriosita.
Il diario venne aperto alla prima pagina.

10/08/2070
Sono sempre io: Farfalla. La mia bimba è piccola ma fa domande, mi dispiace mentirle ma è per il suo bene. Sul serio. Oggi non ho scoperto molto ma domani dovrò vedere un tale che dice di avere informazioni.

"Sempre io? Quindi ci sono altri diari?" Chiese Addison
"Lei si faceva chiamare Farfalla dagli amici quando era piccola, amava quegli insetti" Disse Rose ignorando la domanda dell'amica.
"Continua a leggere" La incitò Addison.

11/08/2070
Non dirò dove sono stata oggi( se mai qualcuno leggesse le mie documentazioni) ma ho visto l'uomo che diceva mi avrebbe aiutato. Ho scoperto qualcosa, qualcosa di grande. Il mio informatore( B) mi ha detto di sapere come dare anni di vita alla mia bambina, sa come prolungare l'esistenza di qualcuno. Mi ha spiegato quello che doveva spiegarmi e ha preso la sua ricompensa.

12/08/2070
B mi ha incastrato e ora non posso più riuscire nel mio intento perché verrò giustiziata. Sapevo come aiutare mia figlia ma ora non potrò più fare niente.

"Fine, tutto qui?" Chiese Rose.
"C'è un modo allora!" Annuì Addison
"Si ma non lo scopriremo, è troppo pericoloso"
"Non vuoi saperlo?"
"Sai quanti indizi abbiamo ora? Nessuno. Siamo in un vicolo cieco!" Urlò Rose.
Tutti i presenti si girarono a guardare le ragazze. Una delle due chiuse immediatamente il diario e contemporaneamente si spostarono in un'altra corsia della biblioteca.
"Capisci che mia madre è morta mentre cercava una soluzione?!" Continuò Rose.
"Esatto, non lasciamo che sia morta invano." Controbattè Addison.
Le due amiche si guardarono.
Rose mise il diario sotto il cappotto, in una tasca interna, e si avvicinò all'uscita del Ministero.
"Cosa fai?" Chiese timidamente Addison
"Se mai cambiassi idea..." Rispose Rose

"Perché deve essere sempre tutto così difficile? Perché non può mai andarmi bene per una volta?" Rose si stava sfogando con la nonna e con Addison, davanti a una tazza di cioccolata calda e biscotti fatti in casa.
"Forse dovrei andare in fondo alla questione" continuò "È quello che avrebbe voluto..."
Rose non specificava più che si stava riferendo a sua madre, di chi altro poteva parlare?
"Senti amore di nonna, forse avrei dovuto avvertirti prima, ma in soffitta c'è uno scatolone con le cose della tua mamma e ho intravisto delle lettere che non ha mai inviato. Lettere per il Sistema. Probabilmente non ha avuto tempo..." Disse la nonna in modo vago, come se stesse cercando di aiutare sua nipote ma senza lasciarla fare di testa propria. L'atmosfera divenne meno fredda e Rose decise che avrebbe dovuto finalmente indagare, evitando di rimanere troppo coinvolta.
Le due amiche si alzarono da tavola senza esitare e come se si fossero già consultate tra di loro corsero in soffitta.

Vite differenti con la stessa fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora