~𝐗𝐈𝐕~

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Ormai era passato un anno. Si, un anno, non riuscivo a crederci. Abbiamo passato questo anno in serenità, senza battaglie suicide...
E soprattutto, con Armin.

Quell'anno, l'inverno, ci lasciò insieme alla neve velocemente, facendo arrivare la primavera. E mentre le persone che sei anni fa gli fù strappata via nella loro casa, erano di nuovo a Shiganshiga. Noi, il corpo di ricerca, andavamo fuori il Wall Maria per una nuova spedizione.

Dopo alcune ore di viaggio, cavalcavamo sui nostri cavalli su una enorme distesa di sabbia, Armin guardava tutto stupefatto.

Eren: "È questo il paradiso dove trasformavano gli Eldiani.. E sicuramente dietro queste mura..-"

Girammo l'angolo, salimmo su una collinetta. Una brezza mi scompigliava i capelli, c'era un odore così buono, non so come potrei descriverlo precisamente, era salato.

Davanti a noi, c'era un enorme lago, tutti guardavamo senza parole. Diedi uno sguardo ad Armin era senza parole, i suoi occhi brillavano.

Ci affrettammo a scendere dai cavalli ed entrare nell'acqua, io seguì Armin. Si fermò e immersimo i piedi nel posto che tutti chiamano riva.

Armin:"Te l'avevo detto T/n, il mare esiste davvero"

T/n: "Armin, io ti avevo sempre creduto."

Le onde del mare trasportarono qualcosa davanti i piedi di Armin, si abbassò e la prese, era una strana pietra.

T/n: "Cosa è questa?"

Armin mi guardò, mi prese la mano e mise quella strana pietra sul mio palmo.

Armin: "Penso che sia una conchiglia"

Mi sorrise, io ancora incredula, ricambiai il sorriso. Non riuscivo a crederci il mare esisteva, Armin aveva ragione. Io e Armin, avevamo ragione, averci fatto leggere quel libro ci ha uniti.

Armin: "T/n, io non te l'ho mai chiesto, ma perché ti sei unita al Corpo di Ricerca"

T/n: "Principalmente, per una stupidaggine che è ancora una ferita per me. Ma infondo, se devo essere onesta, ti ho seguito"

Feci una risatina, lui mi guardò negli occhi, mise le mani sui miei fianchi e mi baciò.

Già, eppure questa stupidaggine, mi ha unito ad Armin, pensai.

Il resto della giornata lo passammo seduti a riva a giocare con gli altri e scherzare. Mi sentivo libera, sentivo la libertà, quasi mi veniva da piangere infondo. Ma purtroppo verso sera, eravamo già in viaggio, ancora scioccati e meravigliati da quello che avevamo visto, mentre immaginavamo e sognavamo su quello che ancora ci aspettava da scoprire e da vedere.

~skip notte~

Ritornati al Wall Maria cenammo e poi sfiniti andammo nei dormitori, io senza dire nulla seguì Armin e mi ritrovai insieme a lui nella stanza.

Armin: "Vuoi dormire con me, mh"

Fece una risatina. Io lo guardai un po' insicura.

Armin: "Mhhh, che hai? Di solito non ti imbarazzi per dormire con me"

Mi tolsi la giacca, le scarpe, la gonnellina e poi quell'insieme di cinture che avvolgeva il mio corpo. Armin mi guardava sereno.

T/n: "Antipatico"

~La mattina dopo~

Quella mattina mi svegliai senza una figura dietro di me che mi abbracciava, mi misi seduta e mi guardai intorno. Armin era seduto sul letto leggermente distante da me che leggeva

Armin: "Oh- Buongiorno T/n, dormito bene?"

Si avvicinò a me

T/n: "Mh... Si, perché non mi hai svegliata...?"

Armin: "Beh oggi ti ho lasciato riposare"

Fece una risatina imbarazzata

T/n: "Grazie"

Gli feci un sorriso mentre mi alzai e mi vestì in fretta.

I giorni passavano e mi sentivo sempre più strana... Non riuscivo a dormire, e se ci riuscivo continuavo a fare dei sogni così strani.. Che quasi mi terrorizzavano.
Ma uno su tutti spiccava:

All'inizio sono in una casa, con delle persone che sembrano mia madre e mio padre...

Poi, improvvisamente, entrano dei bambini in casa che mi portano fuori e corrono per il paese in cui vivevo..

Mi portarono in una specie di scuola, con altri bambini.
Il resto continua con visioni di giganti, sangue e cadaveri ovunque.

Ormai, non ricordavo più da dove venissi, e quella domanda che mi aveva fatto Armin stava rimbombando nella mia testa.

Ma la mia risposta?

"Principalmente, per una stupidaggine che è ancora una ferita per me. Ma infondo, se devo essere onesta, ti ho seguito"

Qual'era la stupidaggine?

Non riuscì a ricordarla.

Non ce la facevo.

Anche se la cosa mi faceva rompere la testa, decisi di stare in silenzio.

Una sera Armin mi portò a fare una passeggiata, ci fermammo davanti il fiume e ci sedemmo mentre lui poggiava su di me.

Poi, però, mi guardò negli occhi.

Armin: "Ti amo, T/n."

Mi baciò, io ricambiai mettendo le mani tra i suoi lunghi capelli dorati, che non scorderò mai, dalla prima volta che li ho visti accompagnati dai suoi occhi profondi e intensi come l'Oceano, lo stesso oceano che adorava e che desiderava con tutto il suo cuore vederlo, come me. Come aveva detto Eren, quella volta, Armin non pensava solo a sé stesso o alla voglia di vendicarsi, ma pensava e viveva anche di sogni, suoi ma anche altrui.


♡︎ℱ𝒾𝓃ℯ♡︎







🌸FINITO🌸
Raga vi giuro mi sento così maleeee finisco sta storia e mi sento in colpa, veramente, ho adorato scriverla e vedere sempre che piaceva a qualcun. E siamo quasi a un 1K!. Vi ringrazio tantissimo ragazzi e grazie mille! anche ad una ragazza in particolare che votava sempre e commentava sempre ogni capitolo. Sicuramente farò una seconda parte che troverete prima o poi nel mio profilo dopo che sarà finita l'ultima stagione.
🌸Alla prossima, spero!🌸
💗💗💗

☁︎|𝐈𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞|☁︎𝙰𝚛𝚖𝚒𝚗 𝚡 𝚁𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛☁︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora