-Steve per quanto dovrò colpire il sacco?-, chiesi esausta, -Sono ore che vado a vanti con quest'esercizio, dovrei allenarmi nella lotta.-
-Giusto.-, si alzò dalla sedia e si tolse la maglia. Okey Steve sei bellissimo ma possiamo passare alla parte dove ti distruggo? Non per bruciare le tappe, sia mai, ma ho un'improvvisa voglia di smaterializzarti. -Bruce e Loki siete con me.-, li richiamò con un gesto della mano e un cenno della testa, loro salirono sul quadrato bianco. Davvero? Da questo conclusi che lui temesse i miei poteri e che tenesse più al suo onore e figura, rispetto all'allenamento e a tutti i benefici che potrebbe trarne. Mi limitai a fissarli e camminai in una direzione, ma vidi solo una massa indefinita spostarsi nella direzone opposta. Mi feci scappare una risata.
-Io non mangio...-, iniziai, mentre facevo schioccare le dita, -...io smaterializzo.-
-Appunto.-, puntualizzò Bruce.
Loki mi si fiondò contro, facendomi cadere all'indietro e facendomi sbattere la testa, presi dei respiri profondi e mi smaterializzai, stendendolo a terra. Ribaltò nuovamente la situazione, ma gli tirau una ginocchiata nello stomaco e mi liberai. Lo legai al bordo del quadrato: uno è andato. Bruce fu più furbo, evidentemente aveva usato il tempo per riflettere, visto che mi prese in aria e mi buttò contro una parete, ammaccandola. Mi rialzai, in fondo, la tuta di mio padre attutiva i colpi violenti e, in aggiunta, mi aiutava a smaterializzare solo una parte precisa del mio corpo, cosa che feci con la testa. La spalla di Bruce o, meglio, Hulk era a dir poco spaziosa e la mia testa trovò un incastro sufficiente a non cadere. Il mio corpo, nel mentre, tentava di tenere occupati i pugni enormi del mio avversario.
-La sua testa non c'è.-, il vocione di Hulk mi fece sobbalzare.
-Sì, come no.-, Steve rise, -E' mpossibile.-
-Guarda tu stesso.-, si spostò lateralmente, per mostrare il mio corpo. Steve sussultò, Loki cercò di capire qualcosa e di trovare una motivaizone logica e io intanto risi.
-Sono qui.-, Bruce dallo spavento ritornò in forma umana e, dopo questa, segnò la resa. La mia testa si materializzò al suo posto, lasciai che gli altri due liberassero il quadrato e rimanemmo solo io e Cap. Lo osservai, i poteri con lui non aveva senso usarli, visto che bastava leggere la mente per capire la direzione dello scudo, quindi il gioco era fatto. Feci un paio di passi indietro e girai attorno, seguendo la circonferenza azzurrina del tappetone; mio padre entrò in sala allenamenti e interruppe tutto.
-Non riuscirete a batterla così.-, mi indicò, -Dovete impedire la smaterializzazione.-, alzò gli occhi al cielo, come se fosse una cosa ovvia. Io lo guardai scioccata, davvero voleva rovinarmi tutto il divertimento? Avevo appena incominciato.
-E come?-, Loki lo chiese quasi supplicando. Mi voltai verso mio zio e materializzai un pezzo di scoch nero per zittirlo, lui aggrottò le sopracciglia.
-I nervi.-, scoppiò a ridere.
-Quelli che mi stai facendo salire tu, giusto?-, domandai retorica. Sapeva che la codivisione dei miei punti deboli era un argomento che detestassi e, soprattutto, se detto in pieno combattimento. Lui sghignazzò, scuotendo la testa, ricordandomi che il mio nervosismo potenziava solo i poteri. -Possiamo riprendere ora? Volevo smaterializzare Cap sul tetto.-, sbuffai con un sorriso, indicando il mio avversario con entrambe le braccia.
-Cosa?-, Steve mi guardò sconvolto, io gli feci gli occhioni dolci. In aggiunta, gli ricordai che ero una bambina carina e che lui mi volesse molto bene. -Kate, ti spedisco io sul tetto.-, concluse. Gli sottolineai il fatto che rubarmi le idee era solo un buon modo per trovarsi qualcosa di strano in testa, tipo un albero.
-No Kate, devi aiutare Peter con un progetto di mitologia.-, sbuffò. Questo era un segno che non sopportasse più Peter e il suo stramaledetto progetto. Mi arresi alla dura realtà, liberai zio Loki dello scoch e delle corde, salutai gli altri e mi smaterializzai di sopra per darmi una sistemata.
***
Scesi giù di corsa alla ricerca di Peter, che poi trovai in biblioteca. Bussai prima di entrare, visto che era intento a leggere un paragrafo di qualche vecchio volume rovinato e pieno di polvere, mi sentii di troppo, temevo di disturbare sebbene non mi fossi fatta scrupoli nell'appenderlo tre giorni all'indietro. Per giunta non lo vidi più, da quella conversazione, e io avevo tanto da chiedergli, dirgli, raccontargli. Feci che andare a prendere dei libri di storia e mitologia dai vari scaffali, così da lasciargli spazio e tempo in più per concentrarsi sulle parole del manuale, in fondo so cosa vuol dire essere studenti e avere dei compiti importanti da fare. Mi salutò senza alzare la testa dai paragrafi.
-Hey Peter.-, mi sedetti di fronte a lui, -Papà mi ha detto che hai bisogno di una mano, ho fatto il più in fretta possibile.-, gli sorrisi ma non guardò minimamente il mio viso. -Su cos'è il progetto?-
-Mitologia greca, ma non trovo nulla di sufficientemente interessante da dire "Wow, è quello che cerco."-, gesticolò le virgolette con le dita, prima di tornare a leggere, -Sono preoccupato di non riuscire a trovare tutte le risposte.-
-Peter, guardami un attimo per favore, da quanto tempo sei sui libri?-, chiesi indicando vagamente i manuali sul tavolo, sparsi in un ordine indefinito. Mi disse che cercava da circa tre ore, ma aveva scritto appena tre pagine di appunti e non era soddisfatto, poi rimise la testa fra quelle pagine ingiallite. Gli tolsi il libro da sotto il naso e lo costrinsi a guardarmi negli occhi.
-La tua attenzione non regge più, fermati.-, fui schietta, -Ora, dimmi, perché non sei più venuto qui? Sei indietro con gli allenamenti.-
-Col tuo arrivo non mi sento all'altezza.-, lo guardai mentre osservava il cielo nuvoloso, -Tutti che parlano di te, delle missioni che potresti già fare, mentre io finisco sempre per fare la riserva.-
-Veramente mio padre mi parla molto spesso di te, anche se non so chi tu sia nel team. So solo che hai dei poteri formidabili, che la tua agilità non ha paragoni e anche il team mi dice moltissime cose su di te.-, sorrisi mordendomi l'interno delle labbra, -So solo che, finché ci saremo entrambi, dovremo imparare a convivere con questi paragoni.-
-Kate uhm...-, si bloccò, -...ti andrebbe, sì insomma, di essere amici?-, arrossii leggermente.
-Certo Peter.-, sorrisi, -Ora torniamo a studiare però.-
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Can we became friends?
Penso che ci saranno tanti episodi da raccontare.
Vostra Paper.
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Lady Stark
FanfictionKate Stark e Peter Parker. Un unico sentimento ad unirli. Un unico volere a separarli: Tony Stark. Kate è la figlia del Signor. Stark e, nel giro di mezz'ora in jet, va a vivere col padre nella torre, visto che Tony è l'ultimo parente che le rimane...