Fu solo un caso che si fossero incontrati alla fermata del pullman il giorno dopo dato quanto di corsa andasse Taehyung, palesemente in ritardo quella mattina. I due, in più, erano sui lati opposti della carreggiata, siccome Jungkook doveva prendere il pullman per la città vicina.
Kook decise quindi di mandargli un messaggio. Che Tae non lesse. Una suoneria no eh?
Arrivò il pullman e Tae vi salì, e mentre Kook lo guardava andare via, notò come era cambiato in così poco tempo. Cioè, restava pur sempre un ragazzo dolcissimo e timidissimo, ma d'altra parte aveva un qualcosa di nuovo, uno scintillio che gli mancava precedentemente.
Dal finestrino lo vide parlare con una signora anziana, e scattarsi una foto assieme. Poi il pullman andò via.
Kook gongolò alla vista.Taehyung gettò un'occhiata al display del cellulare e notò l'icona di un messaggio in arrivo.
Vi cliccò sopra e trovò un messaggio di Jungkook che pressocchè diceva di incontrarsi quando avesse voluto Tae per scattare le famose foto.
Taehyung si battè una mano sulla fronte: aveva completamente dimenticato le foto.
Tae rispose al messaggio proponendo per il pomeriggio stesso, e poco tempo passò prima che ricevesse il messaggio di conferma.
Tae guardò fuori dal finestrino oltre la signora, e si sorprese a sorridere di un sorriso stupido, ma proprio per questo il sorriso più bello.Tae si nascose nel bavero del giubbotto leggero.
Quel pomeriggio non poteva stare più nella pelle, e camminava nervosamente da un lato all'altro della sua stanza.
Aveva sistemato lo sfondo e si era già vestito, comodo e tutto sommato presentabile.
Si era sistemato i capelli - almeno cinque volte - e aveva pulito la sua macchina fotografica, pronta a scattare.
Jungkook si sistemò un attimo il maglione prima di suonare il campanello. Non sapeva perchè, ma il suo cuore batteva davvero impazzito.
La porta si aprì e Kook si trovò davanti la signora anziana e molto dolce che aveva preso il the con loro su invito di Sakura.
Lei lo salutò invitandolo dentro e lui le rispose cortesemente con un piccolo inchino, ed entrò.
La casa di Tae era sempre estremamente accogliente, e Kook finiva per sentirsi molto più a casa lì che non nella sua vera, di casa. E quante volte aveva desiderato avere una famiglia da Mulino Bianco, ma mai gli era stato concesso. Che poteva farci? Gli restava solo invidiare quella di Tae.
Qualcuno stava correndo giù per le scale, quando all'improvviso sentirono un forte rumore. Quel qualcuno doveva essere capitolato giù dalle scale. E chi poteva essere, se non Taehyung?
Tae arrivò spazzolandosi la felpa.
Per quanto la nonna potesse amare la sua famiglia e volere il meglio per ognuno di loro, non si preoccupò neppure più di tanto, limitandosi a sospirare.
Kook ridacchiò. Chissà se era qualcosa che capitava spesso che il signorino precipitasse giù per le scale.
"Kook, vuoi venire in camera che iniziamo?" propose Tae, ma il più piccolo non ebbe neppure il tempo di rispondere, che subito qualcos'altro correva giù per le scale: "Jungkookie, che bello, sei qui per giocare?"
E arrivò un poiettile di Sakura ad abbracciarlo.La nonna la rimproverò: "Sakura! Sii educata."
Ma subito Jungkook la fermò: "Ma non si preoccupi, assolutamente…"
STAI LEGGENDO
Save me : Taekook
Ficțiune adolescenți"Ci hai messo un po'..." Jungkook cercava di riprendere fiato: "Per quanto io possa fare tardi, arriverò sempre."