"Non lo posso tenere Cane!"
"Ma sì dai che puoi!"
"Tae, per l'ultima volta: papà non sarà felice di avere un'altra pulciosa bocca da sfamare!"
Jungkook aprì le braccia. Ti prego - sembrava dire - non ce la faccio più.
Taehyung aveva deciso che Cane sarebbe dovuto passare a Jungkook perchè, parole sue, era fatalmente corretto e astralmente giusto che stessero insieme; Cane era la controparte canina di Jungkook - qualsiasi cosa questo significasse.
Jungkook sapeva però anche abbastanza bene che in realtà il ragazzo voleva solo toglierlo per un po' dalla circolazione per evitare che la mamma lo defenestrasse dopo che il mattacchione aveva scorticato metà fianco del divano. Ops.
"Tae, non posso prenderlo io in casa." Jungkook cercò la voce più conciliante che potesse fare, ma altrettanto "conciliante" fu la risposta dell'altro.
"Eddai Kookie, non pensi a questo povero cucciolo disprezzato da tutti?"
"Tae, tu non pensi a cosa potrei diventare io se entrasse lui in casa? Una frittella."
E nulla, Cane rimase lì da Taehyung alla mercè di una mamma arrabbiata, e confinato nel giardino per un tempo indeterminato, mentre il cuore di Tae si spezzava di continuo nel sentirlo guaire e raschiare la porta perchè voleva entrare.
Per fortuna durò ben poco, dato che ormai a nessuno della famiglia veniva più in mente di lasciarlo fuori o fargliela pagare, o più che altro avrebbero pagato loro il prezzo.
Tuttavia, questo era il principio di qualcosa che decisamente non andava: il rapporto di Jungkook con suo padre.
La situazione peggiorava - di nuovo - di giorno in giorno, e il ragazzo cominciava ad accusarne i colpi nell'animo. Il che chiaramente non era passato inosservato all'altro, che lo vedeva progressivamente spegnersi e arrivare di volta in volta nervoso, ansioso e stanco, con profonde occhiaie e volto livido.
Sicuramente anche i due lavori non lo stavano aiutando più di tanto, anche perchè ultimamente aveva cominciato ad andare al locale tutte le sere.
"Tae… non credi che dovremmo tornare dentro?" Jungkook stava con la testa sulle gambe del più piccolo, mentre questo gli accarezzava i capelli.
Il terrazzo della scuola era vuoto - anche perchè era orario scolastico - e loro stavano semplicemente lì a farsi le coccole. Jungkook per poco tempo si era addirittura addormentato, stanco com'era, in un sonno travagliato, e si era risvegliato probabilmente ancora peggio di prima.
Tae aveva vegliato su di lui, eppure, poco ma sicuro, questo non aveva fatto in modo da eliminare tutti i demoni del sonno che torturavano il ragazzo.
Tae annuì ad ogni modo. Erano stati fuori a sufficienza e ora rischiavano di cominciare a destare sospetti.
Jugkook si sollevò e si stropicciò gli occhi, poi si tirò su e si spazzolò il fondo dei pantaloni.
Tae era rimasto a guardarlo pensieroso: il ragazzo aveva perso parecchio peso, oltre al sonno, eppure ora gli sorrideva con la consueta dolcezza. Tae ricambiò, poi prese la mano che il ragazzo gli tendeva.
Scesero silenziosamente le scale e uscirono con grande cautela dalla porticina che dava sul corridoio dell'ultimo piano, dove per fortuna era collocata la classe di Taehyung, evitando ai due di fare dalle due alle otto rampe di scale per raggiungere gli altri piani. Era comodo, si, ma c'era qualcosa che suonava ancora meglio: il corridoio era completamente deserto.
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Save me : Taekook
Teen Fiction"Ci hai messo un po'..." Jungkook cercava di riprendere fiato: "Per quanto io possa fare tardi, arriverò sempre."