Jungkook si infilò velocemente una polo e afferrò lo zaino e la borsa frigo. Si diede una controllata finale allo specchio nel corridoio e si avvicinò alla porta.
Prima di abbassare la maniglia, chiamò gentilmente e con cautela suo padre: "Ehi… sto uscendo. Sarò a casa nel pomeriggio presto, va bene?"
E attese una risposta con pazienza.
"Va bene. Buona giornata." ricevette con tono alquanto piatto, ma nonostante ciò, il cuore del ragazzo fece un salto enorme e gli dipinse un sorriso brillante sul volto.
Bussò. Venne ad aprire la mamma di Tae: "Ciao Jungkook, Tae e Sakura sono quasi pronti, devi dare loro qualche minuto. Puoi entrare ed accomodarti nel frattempo." e gli fece un gesto verso il salotto sulla sinistra, dove Jungkook prese posto sul divano che dava le spalle alla porta.
Davvero comodo. Era molto carino, di un bel rosso trapuntato di fili neri.
Almeno, quando Sakura avrà il ciclo non si preoccuperà di macchiarlo. E rise della sua stessa frase, anche se gli suonò molto strana: quella bambina resterà sempre piccina per lui.
Jungkook si tamburellò sulle ginocchia mentre aspettava. E aspettò abbastanza. Presto, cominciò a guardarsi intorno per ammazzare il tempo.
La stanzetta era molto elegante e semplice, perfettamente in linea con il resto della casa e lo stile della donna che l'amministrava: precisa, ma con quel tocco che la vitalità dei suoi figli le davano. E poi c'era il tocco di un fiore maturo qual era quello della nonna.
Su una mensola scorse alcune foto di persone conosciute. Si guardò intorno, giustificandosi come aspetto che la mamma di Tae venga da me, ma poi prese coraggio, si alzò e si avvicinò ad una di queste.
C'era in una bella foto incorniciata una foto di due bambini che si abbracciavano: il maschietto con un sorriso quadrato brillante, ma a cui mancavano i denti centrali, con il tipico effetto vampiretto e sto perdendo i denti da latte, e la femminuccia davanti, che non era particolarmente felice del sole che la accecava. Era davvero una foto molto bella.
Accanto a queste ce n'era un'altra, dei due bimbi con la nonna e una più recente dei due che litigavano per una tazzina seduti al tavolino da the in camera di Sakura.
Ma la foto che davvero stupì Jungkook era quella dopo. Una foto di famiglia. Un uomo stava in piedi dietro ad un divanetto e una donna con una bimba in braccio vi sedeva, mentre un ragazzino le stava in piedi accanto con una faccia leggermente scocciata e i capelli rigorosamente scompigliati. Le quattro persone stavano composte e sorridevano alla fotocamera.
Sembrava quasi una foto fredda, ma il feeling e il calore che il tutto, insieme, emanava, neutralizzava questa possibilità.
C'era un sacco di amore in questa foto, e la cornice era davvero molto elegante, seppur semplice. Eppure, il vetro che la copriva era spezzato.
"È l'ultima foto di famiglia che abbiamo avuto modo di scattare tutti insieme."
Jungkook fece un salto e si voltò verso la provenienza della voce di donna.
La mamma di Tae stava appoggiata allo stipite della porta del salotto e guardava nella sua direzione con amore, anche se Kook non avrebbe saputo dire con certezza se lo sguardo fosse rivolto a lui o piuttosto alla mensola dietro di lui.
La madre fece un risolino: "Mi dispiace averti spaventato, ma eri davvero rapito dalle foto. Vieni a sederti, spero ti piaccia il succo d'ace."
Jungkook annuì vigorosamente.
STAI LEGGENDO
Save me : Taekook
Teen Fiction"Ci hai messo un po'..." Jungkook cercava di riprendere fiato: "Per quanto io possa fare tardi, arriverò sempre."