Jungkook si rigirò ancora una volta tra le dita il fagotto facendolo tintinnare e nel frattempo uscì di casa afferrando una felpa leggera da mettere eventualmente sopra la maglietta verde a mezze maniche, ma a questo punto era più abitudine che altro: il caldo era arrivato in tutto il suo splendore e Kookie non poteva che esserne assai felice. Tra meno di tre mesi sono a casa. Fine della scuola. Wow.
Guardò fuori dalla finestra, e purtrppo il cielo era alquanto minaccioso. Eppure le previsioni meteo non indicavano pioggia.
Volle fidarsi: lasciò l'ombrello a casa, prevalentemente perchè non voleva ritornare in casa con il rischio di svegliare suo padre che dormiva beato e da un paio di giorni anche senza alcool in corpo. Chissà quanto sarebbe durata questa volta.
"Pronto?"
"Tae, sei a casa, vero?" E alla risposta positiva del ragazzo, Jungkook si avviò alla fermata del pullman.
Appena aprì la porta di casa di Taehyung, successe qualcosa tale che Jungkook si ritrovò a terra con un peso peloso e abbaiante sul petto.
"No Cane, no!" La mamma di Tae. Il peso sparì. Due mani dietro la spalla e Jungkook fu di nuovo in piedi.
"È lui!?" Jungkook non poteva davvero crederci: il cagnolino era diventato enorme.
"Eh beh, è passato più di un mese e comunque era già bello grosso."
"Come lo avete chiamato?"
"Non lo abbiamo chiamato."
"E come mai? Come lo chiamate? 'Vieni qui, Cane!'" Un abbaio in risposta.
"Eh veramente si."
"Lo chiamate 'Cane'? E come mai?"
"Beh… noi aspettavamo te. Volevamo che fossi tu a dargli un nome."
"Ma non sia mai." e Kook avrebbe voluto aggiungere non voglio legarmi a lui in alcun modo, ma non lo aggiunse. Era già difficile così, senza esternare nulla.
Taehyung attaccò un guinzaglio al collarino di Cane e lui cominciò a saltellare contento e allegro sapendo che era il suo momento per la passeggiata quotidiana.
"Mamma, noi stiamo andando." Tae salutò e Jungkook lo stesso: "Salve Alessandra" ormai era di famiglia al punto tale da chiamare la mamma di Tae per nome, ma ancora non le dava del 'tu'. Mancava poco però, stava quasi per adottarlo.
I due si allontanarono dalla casa in direzione del lungomare. Passeggiavano uno accanto all'altro, ma Tae era costretto a camminare in una posizione abbastanza simpatica e strana leggermente piegato all'indietro per controbilanciare i colpi al guinzaglio del cagnolone che ormai aveva la forza di trainare un bel giovanotto (alquanto smilzo e sottile, ma pur sempre un ragazzo intero).
Jungkook guardò anche Cane.
Era grande. Sarebbe stato molto complicato portarlo in braccio come aveva fatto poco tempo prima e il pelo del cucciolo era cresciuto e diventato di un bel color miele scuro, e sembrava così morbido da invitare a lasciargli delle belle carezze.
Indubbiamente, Sakura si dava da fare a tenerlo bello pulito e sistemato.Intanto, Cane trotterellò accanto a lui dibattendo la testa da un lato e dall'altro e facendo sballonzolare le orecchie un su e in giù. Gli fece un simil - sorrisone con la lingua in fuori e trotterellò davanti a lui, tendendo il guinzaglio.
Taehyung fu tirato in avanti e quella fu la fine: inciampò.
"Cane!" urlò nel momento in cui stava per cadere.
Jungkook lo prese al volo dai fianchi e lo strinse a sè. Molto da film.
In quel preciso momento Cane decise di fermarsi per ammirare una farfalla che gli svolazzava davanti per fermarsi su di un fiore.
STAI LEGGENDO
Save me : Taekook
Teen Fiction"Ci hai messo un po'..." Jungkook cercava di riprendere fiato: "Per quanto io possa fare tardi, arriverò sempre."