Nel pomeriggio Taehyung ricevette un tantino di chiamate da parte di Jungkook, ma il ragazzo non aveva la benchè minima intenzione di rispondergli - oltre che aveva un mare di compiti da svolgere - e presto si fece sera.
A notte tarda, Tae si infilò nel letto, abbastanza divertito dalla situazione di avere un Jungkook alle calcagna che lo ricercava e di lui che invece lo evitava.
Una volta a letto, riprese il proprio diario, e lo aprì alla pagina del momento in cui lo conobbe. Il suo modo di scrivere era estremamente sognante, e Taehyung non potè fare a meno di pensare che sembrava davvero uno smidollato. Richiuse il diario stringendolo al petto. C'era davvero tantissimo di lui in quello.
Tap. Tap.
Tae si sollevò dal letto, spostando le coperte. Guardò a terra. Guardò sotto il letto. Guardò addirittura nei cassetti del comodino. Fece spallucce, ipotizzando di averlo solo immaginato.
Tap. Tap. Tap.
Si voltò verso l'origine del rumore, ed era la finestra.
Tae spostò le tende e guardò fuori. Si stava davvero bene; era una di quelle sere miti e piacevoli di primavera. Poi, guardò in basso.
"O mio dio, Jungkook!"
Il ragazzo dal basso teneva in una mano dei sassolini e con l'altra li aveva evidentemente lanciati verso il vetro.
Jungkook salutò con la mano: "Beh, che dire? Rapunzel, sciogli i tuoi capelli!"
Taehyung si sbattè una mano sul viso. "Che ci fai qui?"
"Nulla, ero di passaggio. Mi fai salire?" chiese poi indicandolo, senza un filo di vergogna.
Tae ponderò un attimo le idee, e alla fine risolse di si. "Però entra dalla porta come le persone normali."
Jungkook fece un sorriso innocente e aspettò che in silenzio e con tutta la cautela, Taehyung scendesse le scale, cercando di non farle scricchiolare e raggiungesse la porta d'ingresso. Girò con calma la chiave nella toppa, cercando di fare il minor rumore possibile, e infine aprì la porta d'ingresso e fu fuori.
"Jungkook, vieni!"
Silenzio.Tae mise fuori la testa, e guardò lì dove sarebbe dovuto esserci Jungkook. Si guardò intorno: nulla.
"Jungkook?" Il silenzio regnava sovrano.
Tae, interdetto, ritornò dentro e richiuse la porta alle proprie spalle. Richiuse con la chiave e rimise il mazzo di chiavi al proprio posto. Poi si avvicinò alle scale. Davvero lo aveva immaginato? Come era possibile? Questo si che era assurdo. Ad ogni modo, salì le scale, pronto a ritornare in camera, sebbene un po' costernato.
"Taehyung, tutto a posto?" Tae sobbalzò, e si voltò. Alle sue spalle c'era sua madre, in pigiama e con il viso assonnato, che probabilmente si era appena svegliata per il rumore.
"Si, mamma. Ho sentito alcuni rumori e sono andato a controllare. Tutto a posto."
La madre annuì, più di là che di qua a causa del sonno, e gli augurò la buonanotte, ritornando nella propria stanza.
Tae fece lo stesso. Ora che aveva anche le allucinazioni, probabilmente era davvero arrivato il momento che andasse a dormire.
Rientrò in camera e aprì l'armadio. Si tolse la felpa e la appese, e tolse la maglietta e la appallottolò nell'angolo. Infine, slacciò la cintura e aprì la zip dei jeans.
"Beh, sono rimasto zitto fino ad ora, ma credo che sia il momento di fermarti."
Tae fece un salto e cadde per metà nell'armadio, battendo la testa e facendo suonare tutte le grucce di metallo.
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Save me : Taekook
Teen Fiction"Ci hai messo un po'..." Jungkook cercava di riprendere fiato: "Per quanto io possa fare tardi, arriverò sempre."