MY DILEMMA IS YOU 2

~138~

Canzoni per il capitolo:

~Selena Gomez - My Dilemma

~James Blunt - Carry You Home

Con tutte le persone che esistono sulla faccia della Terra, Trevor doveva trasferirsi proprio qui, in questa scuola? Stringo forte la mano a Cameron e quando sposto lo sguardo su di lui, capisco dall'espressione sul suo volto che è arrabbiato. Ha ragione, lui e Trevor, dopo la nostra avventura a Los Angeles, non sono rimasti in buoni rapporti. 

«Se prova anche solo ad avvicinarsi...» comincia Cameron.

«... Tu non gli farai niente» completo la sua frase. 

«Bene Trevor, vai pure a sederti davanti a Samantha, la ragazza che ti ha appena fatto fare il giro della scuola» invita il professore. 

Vederlo qui, in questa scuola, fa uno strano effetto. Pensano che non l'avrei mai più rivisto, eppure eccolo qui: nella mia stessa città, nella mia stessa scuola e nella mia stessa classe. Non mi stupirei se dovessi trovarlo anche a casa mia per qualche assurdo motivo. 

Me lo sarei dovuta aspettare visto che sua mamma, Fanny, ormai vive qui. 

«Forse la scelta del tuo ex non era così tanto male» commenta Cameron. 

Sì, Set in confronto sarebbe stato una passeggiata. Sono certa che con una conversazione si sarebbe risolto tutto. Con Trevor? Con Trevor non sarebbe bastata solo la conversazione. Senza nemmeno pensarci guardai il mio polso, dove custodivo ancora con cura il nostro braccialetto, dei tre moschettieri. Lui lo aveva ancora? 

«E io dovrei stare in camera con lui tra qualche settimana?» riflette Cameron.

Ah già...

«Prova a chiedere se puoi fare cambio» suggerisco e noto che Trevor mi sta fissando.

«Signori Evans e Dallas se non la smette subito di parlare, sarò costretto a buttarvi fuori dalla classe fino a fine lezione» ci avverte il professore.

«Bene» dice Cameron afferrandomi la mano e alzandosi.

Mi trascina fino alla porta della classe e conclude il tutto con un canticchiato:«Arrivederci prof»

Mi sta prendendo in giro vero?

Usciamo dalla classe e chiude la porta, riesco solo a vedere il volto scioccato del professore.

«Ma mi spieghi che diavolo ti è saltato in testa? Ti rendi conto di che cosa hai appena fatto? Non ti capisco, davvero, non ti capisco...» mi agito. 

«Ci ha dato due opzioni. Io ho semplicemente scelto» è la sua risposta-

Non posso crederci. Prendo un respiro profondo per tornare alla calma di qualche minuto fa, prima che mi lasciassi guidare dalla testa di Cameron.

«Che cosa facciamo?» domanda.

«Potevamo parlarne anche dopo scuola, senza uscire dalla classe in quel modo»

«Puoi anche smettere di agitarti così tanto, non gliene frega niente» quando sono certa che mi troverò la nota bella pronta, in attesa di essere vista dai miei genitori. Potrà mai funzionare la scusa 'mamma è stato Cameron' questa volta?