Ho passato l'intera giornata a poltrire sul divano mentre la mia mente si divideva tra pensieri di ogni tipo.
Sono spaventata, ma il mio spirito da giornalista non mi permette di lasciar andare in fumo quest'articolo.
Voglio venirne a capo.
Noto che si è fatto tardi e decido di andare a dormire.Sento la sveglia suonare in lontananza, non ho proprio la voglia di alzarmi e affrontare questo viaggio, ma è troppo tardi per tirarmi indietro.
Mi alzo dal letto e ancora assonnata finisco di riempire di vestiti il mio borsone.
Infilo velocemente una felpa oversize, i soliti jeans e le sneakers.Mentre sto sistemando le ultime cose mi arriva un sms da Aaron: "Buongiorno signorina Morgan, sono proprio sotto casa sua, pensa di poter scendere o vuol farmi diventare vecchio qui sotto?".
Ma dai, sono solamente le 10:15, un po' di ritardo è ammissibile.
Metto i miei inseparabili occhiali da sole, prendo il guinzaglio di Boris, spengo la luce e chiudo la porta con due mandate.Esco dal portone ed ecco Aaron, bello e sorridente come sempre.
«Viene anche il cane con noi?» Mi chiede perplesso.
Non ho bisogno di rispondere, appena apro la portiera Boris è già seduto nei sedili posteriori, con la testa fuori dal finestrino pronto per il viaggio.
«Ovviamente guido io.» Dico guardando Aaron in piedi accanto all'auto.Accendo la macchina e dopo qualche kilometro decido di rompere il ghiaccio: «Allora, come mai hai chiesto il mio numero a Tom?»
Quando finisco di parlare noto l'espressione imbarazzata sul volto di Aaron.Aspetta qualche secondo prima di rispondermi, ma appena inizia a parlare mi lascia di stucco: «Heater, non so come tu ti veda guardandoti allo specchio, ma posso assicurarti che per me hai quel fascino che difficilmente trovo in altre ragazze.
Ricordo ancora le lezioni passate a guardarti, il viso nascosto dai tuoi scuri ricci e la voglia indicibile che avevo di leggere tutti i tuoi pensieri che, segretamente, scrivevi in quel taccuino color magenta.
Non ti è mai importato di apparire ed è questo quello che mi è sempre piaciuto di te, nascosta tra i tuoi pensieri per me eri tutta da scoprire.»Mentre ascolto le parole di Aaron sento dei brividi lungo tutto il corpo, mai nessuno era riuscito a farmi sentire così speciale con una semplice risposta.
Al liceo ero così distratta dal mio interesse per Jeremy che non ho mai notato nessun'altro.Anche se sono concentrata sulla guida non posso far a meno di girarmi verso di lui per sorridergli dolcemente.
Manca meno di mezz'ora per arrivare a Virnes e la mia ansia aumenta ad ogni kilometro che facciamo.
«Non torno a casa da due anni, ho sempre preferito che i miei genitori venissero a trovarmi a Riverrun per evitare di rimettere piede in questa città.» Ammetto.
«Questa città mi parla solo ed esclusivamente di mia sorella Hanna.
Il parco, la caffetteria, la biblioteca, quel vecchio pub alla fine della strada, la foresta dove le piaceva tanto giocare a nascondino.
Tutto mi riporta a lei, al suo amore incondizionato per questa città.
Mi ha sempre stranito che fosse così legata a Virnes, ma lei era fatta così, quando amava lo faceva completamente, anche se si trattava di una stupida cittadina di 6.000 abitanti.»Non so perché mi sia aperta così tanto con Aaron, non è da me, ma il suo sguardo confortante mi fa sentire a mio agio e non ha bisogno di dire alcuna parola per farmi capire che va tutto bene, che non sono sola.
Per una ragazza solitaria e per le sue come me è davvero una situazione strana.Siamo arrivati davanti il cartellone che segna l'ingresso a Virnes, adesso sì che inizia l'avventura.
Io ed Aaron decidiamo di dividerci per andare entrambi a salutare le nostre famiglie.
Ho appena posteggiato nel vialetto di casa quando vedo la porta di casa mia aprirsi e mia madre Mary sbucare fuori velocemente per accogliermi con il solito abbraccio soffocante.
Tra le sue braccia i miei ventun anni si annullano e mi sembra quasi di tornare ad essere quella bimba che guardando la madre dal basso vede un super eroina da emulare.
«Mamma così mi strangoli!» Esclamo in maniera divertita.
Lei molla la presa e si tuffa su Boris che, pazientemente, aspettava il suo turno.Prima che mia madre possa iniziare la sfilza di domande sulla mia vita sentimentale salgo le scale in fretta e furia indirizzata verso la mia vecchia camera.
Ad ogni passo che faccio dentro questa casa la mia mente si inonda di ricordi e, come se fossi mossa più dal cuore che dalla mente, mi ritrovo davanti una porta, alzo lo sguardo e proprio davanti a me ecco quella scritta in rosa: "Hanna", due cuori incoronano il suo nome.
Poggio la mano sulla maniglia e il gioco è fatto.
I miei occhi sono lucidi, le mie gambe tremolanti e sono seduta proprio lì, in quel letto, circondata da cuscini colorati e Mr.Piggy ,il pupazzo che ho regalato ad Hanna per il suo sesto compleanno, poggiato sulle gambe.È il venticinque gennaio del 2018, mia madre soffoca le lacrime sotto al cuscino nella camera accanto, mio padre è da qualche parte ad affogare il suo dolore nel whiskey e mia sorella è scomparsa da ormai quindici giorni.
Qualcuno poggia una mano sulla mia spalla riportandomi alla realtà, ho sempre avuto il vizio di perdermi tra i vecchi ricordi.Asciugo velocemente le lacrime, che ormai hanno bagnato tutte le mie guance, e mi giro.
«Papà!» Grido, mentre sto già per buttarmi a capofitto in un suo abbraccio, mi bacia la fronte e sorride.Passo un paio d'ore tra il giardino e il salotto, finché non decido di prendere il cellulare e scrivere ad Aaron: "Ci vediamo in caffetteria? Ti ricordo che siamo qui per lavorare Walker."
Mentre aspetto una riposta salgo in camera per cambiarmi, qui a Virnes diffilmente piove, quindi decido di mettere quel vestitino a fiori che lascio sempre nell'armadio per quando torno qui.
Saluto i miei genitori ed esco da casa.
Aaron mi ha detto che sarà in caffetteria a breve.Sto passeggiando quando passo davanti la residenza dei Morris, ho passato la mia infanzia a giocare dentro quella casa con Jeremy.
Cazzo Heater, basta navigare tra i ricordi!
Mi giro di scatto e noto la targa del fuoristrada di Jeremy, ma lui che ci fa qui?
Vabene, mi occuperò dopo di questo.Sono arrivata in caffetteria, prima di andare al tavolo dove Aaron mi aspetta, corro verso il bancone per salutare Kira.
La sua famiglia, i Brown, possiedono la caffetteria da generazioni ormai.
«Scusi signorina, un super caffè doppio, assolutamente amaro.» Dico camuffando la mia voce.
«Solo una bestia di Satana come la mia migliore amica Heater beve una schifezza del genere.» Risponde senza esitare.
Ci guardiamo e scoppiamo in una fragorosa risata, mi era mancata questa ragazza e le vibrazioni che mi trasmette.
Gira dall'altro lato del bancone per abbracciarmi e dopo circa tre minuti di stritolamento è pronta per lasciarmi andare.
«Stasera io, tu, Grace, un rewatch di Gossip girl e una serata come ai vecchi tempi.» Dico lasciando Kira al suo lavoro.Arrivo al tavolo dove Aaron mi aspetta già con il PC accesso e un'espressione turbata in viso.
«Allora, che segreti ci nasconde Virnes?» Chiedo sorridendo per spezzare quell'atmosfera rigida.
Prima di iniziare a parlare Aaron mi porge una busta, faccio subito per aprirla, ma lui mi ferma: «Ascoltami prima, ti prego.» , lo guardo confusa e annuisco, lui ricomincia a parlare: «Un paio di mesi fa ho trovato, in uno dei vecchi scatoloni che avevo portato da qui quando mi trasferito a Londra, una foto.
C'eravamo io, mia madre ed una bambina, bionda, con gli occhi chiari, somigliava incredibilmente a mia madre, ma non ci feci caso inizialmente.
Quella foto mi tormentava.
Questo è uno dei motivi per cui ho accettato il lavoro a Riverrun, mi sarei avvicinato alla mia famiglia e avrei potuto scoprire di più.»
Quando finisce di parlare Aaron è visibilmente scosso, ma io sono molto confusa, cosa c'entro con tutta questa storia?Apro la busta ed ecco la foto, quella bambina somiglia in modo inconcepibile a Maya Tenent, la ragazza scomparsa.
«Okay, questa situazione è surreale, ma ho bisogno che tu mi porti nella casa dov'è stata scattata questa foto, credo che lì ci sia un documento che potrebbe esserci utile.» Dico con voce tremolante.
«È la vecchia tenuta di famiglia sul lago, possiamo andare domani mattina se ti va, ma esattamente cosa credi di trovare?» Chiede Aaron perplesso.Non so bene come rispondergli, ma decido di credere che la schiettezza in questi casi sia la scelta migliore: «Credo tu abbia una sorella Aaron e sono quasi sicura del fatto che sia Maya, la ragazza scomparsa.»
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L'universo non è poi così grande.
FantasyHeater è una giornalista 21enne, piena di insicurezze e con un passato tormentato. Un giorno la sua vita viene stravolta. Si ritrova con un mistero da scoprire, una nuova vita da affrontare e mille imprevisti tra la strada. Tra amore, odio, rabbi...